Soffri di insonnia? Il problema non è soltanto la faccia distrutta con cui ti svegli la mattina, o la stanchezza che ti accompagna per tutta la giornata: anche la salute del cuore può risentirne. Lo dice uno studio su larga sala condotto in Cina e pubblicato su Neurology, che ha individuato una relazione tra disturbi del sonno e rischio di patologie cardiache.
Cuore e patologie cardiache: lo studio
I ricercatori hanno utilizzato i dati della China Kadoorie Biobank, che indaga e monitora le principali cause di malattie croniche in Cina. I partecipanti, di età compresa tra 30 e 79 anni, non avevano avuto episodi di patologie cardiache o di ictus quando è iniziato lo studio.
Il team di ricerca ha analizzato tre sintomi di insonnia:
- problemi ad addormentarsi o a dormire
- tendenza a svegliarsi troppo presto
- difficoltà a concentrarsi durante il giorno a causa del sonno interrotto.
L’11% dei partecipanti allo studio ha riferito di avere problemi ad addormentarsi o a dormire, il 10% ha dichiarato di svegliarsi presto, il 2% ha riportato difficoltà di concentrazione durante la giornata.
I ricercatori hanno seguito tutti i volontari per circa un decennio. Durante quel periodo, hanno identificato 130 mila episodi di infarto, ictus e malattie simili.
Dopo aver preso in considerazione altri fattori di rischio, come il fumo e il consumo di alcol, gli studiosi hanno identificato diversi risultati significativi.
Dormi poco e male? Occhio alla salute del cuore
I partecipanti che hanno riferito di soffrire di tutti e tre i sintomi dell’insonnia hanno avuto un aumento del 18% delle probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a quelli che non hanno manifestato i sintomi. Chi ha dichiarato di avere problemi di concentrazione durante la giornata ha avuto una probabilità del 13% più alta di sviluppare patologie cardiache.
Chi, infine, ha riferito di avere difficoltà a prendere sonno o a dormire, ha mostrato un 9% di possibilità in più di soffrire di problemi al cuore, mentre per le persone che si svegliavano presto questa possibilità era del 7% più alta rispetto a chi non presentava questo disturbo.
In particolare, il legame tra insonnia e salute del cuore “era ancora più forte nei giovani adulti e nelle persone che non avevano la pressione alta all’inizio dello studio”, afferma l’autore, il Dr. Liming Li dell’Università di Pechino in Cina.
L’indagine, hanno sottolineato i ricercatori, ha un limite: si basa cioè su sintomi riferiti dai volontari, non “misurati” in modo scientifico, quindi i dati raccolti potrebbero non essere del tutto accurati. Ulteriori analisi condotte da medici che monitorino i sintomi, invece di basarsi sull’auto-segnalazione, permetterebbero di rinforzare le conclusioni. Tuttavia, questi risultati suggeriscono che l’identificazione dell’insonnia, in particolare nei giovani, possa ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari più avanti nella vita.
“Se riusciamo a intervenire con terapie comportamentali sulle persone che hanno problemi a dormire, probabilmente potremo ridurre il numero di casi di ictus, infarto e altre malattie cardiache” ha detto il Dr. Liming Li dell’Università di Pechino.
Fonte: MedicalNewsToday