Sommario
La bulimia nervosa รจ un disturbo del comportamento alimentare. La patologia, detta DAP-Disturbo Alimentare Psicogeno o MIA, รจ caratterizzata da frequenti abbuffate senza freni inibitori.
Alle conseguenze dellโingordigia, soprattutto sul peso, il bulimico rimedia con mezzi drastici, come il vomito o lโesercizio fisico eccessivo. Inoltre, non puรฒ resistere allโimpellente bisogno di ingurgitare cibo a piรน non posso e di nascosto. Dopodichรฉ prova un senso di colpa per la perdita di controllo.
Per non ingrassare, espelle il cibo, anche con lassativi, oppure smaltisce le calorie introdotte, con digiuno o dieta. In aggiunta, ha una falsa percezione del proprio corpo, che vorrebbe piรน snello, secondo lโideale moderno di magrezza sinonimo di bellezza.
La bulimia nervosa รจ causata da diversi fattori, in prevalenza psicologici, come la bassa autostima, che interagiscono tra loro. Le donne, soprattutto adolescenti, sono le piรน colpite dalla patologia perchรฉ ossessionate dal peso.
Bulimia: che cos’รจ
La parola โbulimiaโ va accompagnata da โnervosaโ per distinguere la malattia da saltuari episodi di fame eccessiva, senza altre manifestazioni.
Lโautentica condizione patologica รจ un grave disturbo del comportamento alimentare. In sintesi, il bulimico รจ soggetto a ricorrenti abbuffate compulsive, fatte di nascosto e anche di notte.
Alla grande ingestione di alimenti, rimedia sempre con comportamenti di compenso, come il vomito autoindotto. Le tattiche di riparazione sono adottate per โliberarsiโ del cibo e dei suoi effetti indesiderati sul peso.
Non solo, prova un impulso irresistibile a ingozzarsi rapidamente di grandi quantitร di cibo, senza freni inibitori e fino a โscoppiareโ.
La crisi di โvoracitร famelicaโ non procura piacere al palato ma serve a calmare la mente. Tuttavia la scorpacciata selvaggia provoca allโinteressato un senso di colpa per aver ceduto alla tentazione.
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Ossessione del cibo
Lโassalto al frigorifero o alla dispensa puรฒ far ingerire al soggetto da 5.000 a 20.000 calorie in unโora, ad una velocitร di 81,5 calorie al minuto.
Di conseguenza, il divoratore si preoccupa per il proprio peso e cerca subito di svuotare lo stomaco o di ridurre lโimpatto calorico. A questo scopo, mette in atto strategie compensative eliminatorie, tra cui lโabuso di lassativi e diuretici, e non eliminatorie, come lโesercizio fisico intenso.
Chi soffre di bulimia entra in un circolo vizioso, perchรฉ alterna le mangiate a condotte anomale per combatterle, come il digiuno. Nella bulimia nervosa, chiamata anche DAP-Disturbo Alimentare Psicogeno, il paziente avverte dentro di sรฉ un vuoto fisico, che in realtร รจ affettivo.
Di conseguenza, lโansia provata lo spinge a colmare il โpozzo senza fondoโ con il cibo. La spinta imperiosa e inarrestabile all’abbuffata arriva in maniera automatica, senza che il soggetto possa bloccarla.
Spesso consuma anche prodotti crudi o surgelati e mescola ingredienti e sapori, a volte in modo disgustoso.
Il conseguente senso di colpa porta a decisioni insane, come una dieta restrittiva. In effetti, si autoaccusa di non saper resistere alla seduzione del cibo e ha paura di nuocere alla propria linea.
La patologia รจ temibile in quanto รจ connessa a numerosi disturbi, come lโerosione dello smalto dei denti dovuta allโaciditร del vomito. La bulimia nervosa รจ anche fonte di alcune malattie, dalla gastrite alle disfunzioni cardiovascolari.
Come nellโanoressia, il malato dร un valore troppo alto alla magrezza. Quindi per ottenerla, dopo i cedimenti famelici, cerca di esercitare lโautocontrollo sul peso con metodi drastici.
Il disturbo, tipico delle donne, in particolare adolescenti, รจ causato in prevalenza da fattori psicologici e ambientali.
Bulimia e adolescenza
Da ricerche condotte su studenti di scuola superiore e universitari, sembra che i maschi bulimici rientrino tra lo 0,1% e l’1,4%. In pratica, su ogni 1.000 uomini circa 14 sarebbero bulimici.
Le bulimiche, nello studio, risultano tra lo 0,3% e il 9,4%. In conclusione, su ogni 1.000 donne un minimo di 3 e un massimo di 94 sono portatrici del disturbo. Quindi la bulimia nervosa sembra una prerogativa della popolazione femminile, con circa il 94% dei casi.
Nel sesso โrosaโ, la bulimia in genere colpisce le donne tra i 16 e i 40 anni, in preponderanza nell’adolescenza.
Attualmente lโetร dโinsorgenza della bulimia nervosa femminile si sta abbassando, con casi in etร prepubere.
Di solito lโesordio avviene tra i 12 e i 25 anni, con un picco intorno ai 17 anni.
I dati sulla bulimia nervosa probabilmente sono sottostimati. Infatti non si possono conteggiare i numerosi soggetti che, provando vergogna, nascondono per anni la MIA.
Bulimia: sintomi
Sintomi psicologici
Dal lato psicologico, il futuro bulimico รจ dominato da:
- Ansia.
- Cattiva gestione dello stress.
- Scarsa autostima.
- Difficoltร a tollerare le emozioni.
Innanzitutto presenta una percezione alterata di sรฉ e del proprio corpo, ritenendosi sempre troppo grasso. Le abbuffate servirebbero ad allontanare lโattenzione da stati emotivi intollerabili o a fuggire da situazioni che minacciano una positiva valutazione di sรฉ stessi.
Le tecniche compensative, come il vomito, farebbero recuperare sicurezza e autostima al bulimico, che esercita cosรฌ il controllo sul peso.
La bulimia nervosa puรฒ essere intesa anche come una ribellione biologica dellโorganismo verso restrizioni dietetiche eccessive. Di conseguenza la malattia non sarebbe altro che lโaltra faccia dellโanoressia. Tuttavia, nonostante gli espedienti, i bulimici riescono ad eliminare solo metร del cibo ingurgitato, per cui spesso il loro peso non si riduce.
Probabilmente chi soffre di bulimia colma lโassenza di affetti con il cibo o si ripaga di un lavoro frustrante e di aspettative andate deluse. Ma poi, con il pentimento e il terrore dei chili in piรน, passa a neutralizzare la scorpacciata con sistemi poco salutari.
Emozioni nella bulimia
Una simile gestione delle emozioni non elimina i problemi di fondo, anzi ne crea di nuovi. Il soggetto cade in una spirale che porta ad altre abbuffate e sensazioni negative.
Spesso ciรฒ che viene mangiato รจ proprio quello che รจ “proibito” dalle regole alimentari. Anche per questo la persona sperimenta disagio e sensazione di perdita di controllo. Di conseguenza, puรฒ giudicare la propria dieta irrimediabilmente rovinata e sentirsi intensamente angosciata e demoralizzata.
Con il senso di colpa, il bulimico giudica se stesso come privo di forza di volontร . Inoltre scruta immediatamente il proprio corpo alla ricerca delle conseguenze della trasgressione alimentare.
Per annullare la mangiata, passa agli stratagemmi della malattia, chiamati โspurgo bulimicoโ, ovvero:
- Vomito.
- Dieta.
- Digiuno.
- Esercizio fisico a oltranza.
- Lassativi.
- Diuretici.
- Clisteri.
- Farmaci per dimagrire, come gli ormoni tiroidei.
Dopo le sofferenze psicologiche, non si fanno attendere conseguenze fisiche e sociali ben evidenti. Lโinteressato puรฒ avere problemi lavorativi e nelle comuni attivitร quotidiane.
Per non incorrere in tentazioni alimentari, il bulimico si chiude in casa e adotta sotterfugi difensivi per non essere scoperto.
Allโestremo, sono intaccati tutti gli aspetti della vita. A volte il paziente va incontro ad autolesionismo e ad abuso di sostanze, alcool e droghe.
Sintomi fisici del bulimico
Sul piano organico, allโinizio si riscontrano sintomi banali:
- Infiammazione della gola.
- Ingrossamento delle ghiandole salivari.
- Carie ed erosione dentali.
- Pelle secca e giallognola.
- Caduta dei capelli.
I disturbi piรน complessi sono:
- Svenimenti.
- Torpore.
- Dilatazione gastrica.
- Disidratazione.
- Dolori e gonfiori addominali.
- Digestione lunga e laboriosa.
- Stanchezza e debolezza dovute a malnutrizione e allo squilibrio degli elettroliti, in seguito al vomito.
Le donne possono soffrire di disfunzioni sessuali e di un ciclo mestruale alterato, fino allโamenorrea. Gli uomini rivelano disturbi dellโerezione. Ripercussioni si hanno a livello renale, intestinale e delle ossa, colpite da osteoporosi. Maggiormente danneggiato dalla MIA รจ il sistema cardiovascolare, con problemi come lo scompenso cardiaco.
Legati allโeventuale e raro eccesso ponderale del bulimico, si possono presentare diabete e ipertensione. Allโopposto, le persone bulimiche appaiono in maggioranza in normopeso e solo saltuariamente in lieve sottopeso.
Bulimia: cause
La bulimia nervosa รจ una patologia complessa e sโinstaura per unโinterazione di fattori diversi. Innanzitutto la componente genetica ha un ruolo dominante, intorno al 28-38%. La comparsa della malattia รจ quattro volte piรน frequente in chi ha parenti bulimici.
Fattori familiari che predispongono alla patologia sono obesitร e alcolismo dei genitori. Anche tratti caratteriali ereditati, come la tendenza alla depressione o al perfezionismo ossessivo, influiscono sullโinsorgenza del disturbo.
Anche esperienze traumatiche con i parenti incidono sulla malattia:
- Abusi sessuali o violenza nellโinfanzia.
- Eventi stressanti, come la separazione dei genitori.
La bulimia nervosa puรฒ essere condizionata dallโambiente in cui si vive.
Cause sociali
Il desiderio di un corpo snello oppure essere vittima del bullismo sono condizioni che favoriscono la malattia.
Alcune professioni, come quella dellโindossatrice, e certi sport, che obbligano ad essere esili, come la danza, sono a rischio del disturbo. Lโossessione del controllo del peso, in nome della magrezza estrema, viene esaltata anche e soprattutto dai social. Piรน degno di nota รจ Instagram, perchรฉ mostra figure filiformi, spesso false, come esempi da seguire.
Pericolosi sono i siti dedicati alla MIA che inneggiano ai comportamenti malati del disturbo, come il vomito, per procurarsi la magrezza. Molte giovani cadono nellโinganno e praticano i consigli nefasti fino alle peggiori conseguenze o al decesso.
Diete troppo severe
Una dieta troppo restrittiva puรฒ aprire la via alla bulimia nervosa. Il fenomeno รจ stato confermato da un esperimento condotto su studentesse quindicenni a Londra. Dopo un anno di regime alimentare severo, le ragazze hanno mostrato un rischio otto volte maggiore di incorrere nella malattia.
Anche un lungo periodo di astensione dal cibo, il digiuno protratto o allโopposto lโobesitร , possono essere causa della MIA.
Chi รจ affetto da diabete di tipo 1, giovanile, a volte puรฒ cedere al desiderio di mangiare molto. Per evitare lโiniezione di insulina e tenere lo stesso basso il livello di zucchero nel sangue, il paziente vomita.
A lungo andare, questo comportamento scorretto si traduce in bulimia nervosa conclamata.
Diagnosi
Chi soffre di bulimia prova disgusto, depressione, autosvalutazione e introversione, per cui nega i sintomi e tiene nascoste le manifestazioni della malattia.
Spesso, per questo motivo, non รจ facile diagnosticare il disturbo, che puรฒ rimanere nascosto per anni.
Il ruolo dei familiari
Tuttavia tutti possono contribuire a scoprire la malattia:
- Familiari e gli amici osservando atteggiamenti strani, tra cui correre sempre in bagno dopo i pasti e una spropositata attivitร fisica.
- Dentista accorgendosi dellโerosione dello smalto dentale.
- Medico di base ritenendo sospetti alcuni fastidi lamentati dal soggetto, come il rigonfiamento del viso e delle parotidi, a seguito degli sforzi del vomito.
La diagnosi spetta comunque allo specialista. Il medico nutrizionista oppure lo psicoterapeuta hanno le competenze per cogliere i segnali della bulimia nervosa.
Quanto prima si riconosce la malattia, tanto piรน precocemente si puรฒ intervenire per curarla. Piรน anni passano dal suo esordio e piรน diventa radicata, mettendo il malato in pericolo di vita, anche per suicidio.
La certezza della diagnosi si ha quando il paziente presenta due caratteristiche:
- Ingordigia di cibo.
- Sensazione di perdita di controllo, almeno una volta alla settimana per tre mesi di seguito.
A volte, superata la vergogna, chi soffre di bulimia, si reca spontaneamente dal medico. Il sanitario puรฒ confermare la diagnosi attraverso sintomi evidenti, come i frequenti momenti di โdepurazioneโ.
Il ruolo dello specialista
Lo specialista esamina la dieta del soggetto, il suo peso e altri dettagli fisici, dal tono muscolare alla condizione di pelle e capelli. Importanti criteri diagnostici sono anche gli aspetti psicologici del paziente, come la sua costante preoccupazione per il peso.
Il paziente viene sottoposto ad analisi di laboratorio, tra cui lโemocromo, e ad esami strumentali, ad esempio cardiaci, per valutare il suo stato di salute.
Con lโIMC-Indice di Massa Corporea, al di sopra di 18,5, viene stabilito se si รจ in presenza di bulimia e non di anoressia.
La diagnosi dellโesperto si basa sulle caratteristiche specifiche della bulimia nervosa descritte nel DSM-Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.
Il trattato per gli specialisti considera soprattutto gli aspetti psicologici del paziente. Per essere giudicato bulimico, un soggetto deve mostrare i segni rivelatori della malattia, in particolare le ripetute abbuffate e la perdita di controllo.
Come curare la bulimia nervosa
Secondo autorevoli linee guida inglesi del 2017, lโintervento piรน efficace per la bulimia nervosa รจ la terapia cognitivo-comportamentale.
Sembra che con 20 sedute di questa cura in 20 settimane, si possa arrivare alla remissione della malattia. Al confronto, 100 sedute psicoanalitiche in due anni non avrebbero dato lo stesso risultato.
Il trattamento รจ multidisciplinare perchรฉ coinvolge piรน figure professionali, come il dietologo. Il percorso terapeutico di solito รจ ambulatoriale e raramente, nei casi piรน gravi, richiede il ricovero ospedaliero.
La terapia cognitivo-comportamentale puรฒ essere individuale oppure di gruppo. Quando si trova con altri bulimici, il paziente puรฒ sentirsi compreso e a suo agio. Tutti insieme, i malati riescono a confidarsi, a condividere gli stessi problemi e a socializzare.
Il bulimico che non va dal medico puรฒ lo stesso sottoporsi alla cura grazie a manuali di auto-aiuto o terapia digitale, proposta da appositi siti.
Terapia cognitivo-comportamentale: come funziona
La terapia cognitivo-comportamentale prevede una prima fase per cambiare lโatteggiamento del paziente verso lโalimentazione.
Il soggetto viene incoraggiato ad avere una dieta sana e regolare, superando il suo cattivo rapporto con il cibo. Per lui, il controllo del peso giusto deve essere un traguardo e non lโunico fattore di stima del proprio valore. Lo specialista insegna quando mangiare, con un distacco tra i pasti di non piรน di 3-4 ore, e cosa assumere, con un regime personalizzato.
Un diario alimentare puรฒ aiutare a comprendere le abitudini alimentari da correggere e le carenze nutrizionali da risolvere.
Il paziente poi viene guidato a riconoscere e vincere i sintomi propri della bulimia nervosa, soprattutto i comportamenti compensatori. Contro lโintolleranza alle emozioni negative, al bulimico viene consigliato di ricercare emozioni positive, sforzandosi di sfuggire alla vita emarginata.
Anche la terapia familiare e quella relazionale hanno unโimportanza fondamentale. I due trattamenti servono per scoprire e risolvere i difficili rapporti del paziente con parenti e societร , che hanno pesato sullo sviluppo della malattia.
Collegate al disturbo, la bassa autostima e lโasia sono dovute ad un pessimo concetto di sรฉ e al confronto negativo con gli altri. Al contrario, relazioni esterne ben impostate e serene sono un sostegno per il soggetto.
Anche gli atteggiamenti consapevoli e disponibili dei familiari verso la malattia del congiunto offrono sollievo.
Farmaci
La bulimia nervosa puรฒ essere affrontata con i farmaci antidepressivi, che migliorano lโumore e riducono i disordini alimentari. Tuttavia questi medicinali agiscono dopo una lunga somministrazione e non sono esenti da conseguenze collaterali.
Queste sostanze non dovrebbero essere prescritte per piรน di 15 giorni, in dose di tre pastiglie al giorno.
A detta della psicoterapeuta, i farmaci sono un metodo di cura passivo, che non impegna il paziente al cambiamento. Inoltre gli antidepressivi non funzionano sulle abitudini errate, come la dieta restrittiva.
Lโeffetto dei medicinali risulta limitato nel tempo e inferiore a quello della terapia cognitivo-comportamentale, che รจ un metodo attivo.
Dieta per bulimia nervosa
Il regime alimentare deve essere personalizzato, studiato su misura dallo specialista. In caso di normopeso, le calorie da assumere possono essere 2000 al giorno.
Nel sottopeso, lโaumento di calorie quotidiane dovrebbe arrivare ad almeno 3.000 calorie al giorno. Invece, di fronte al sovrappeso le calorie vanno portate a circa 1200 al giorno.
Per tutti quelli che soffrono di bulimia, il cibo va preso come se fosse una medicina: almeno quattro โpastiglieโ al giorno. I quattro ‘pasti’, colazione, pranzo, cena e uno spuntino, riportano lโorganismo allโalimentazione scandita da segnali di fame e sazietร .
In generale, tutti i malati dovrebbero adottare la Dieta Mediterranea come quella di Melarossa, cioรจ a base di alimenti salutari, cucinati in modo sano perchรฉ contribuiscono al benessere di un organismo provato dalla MIA.
Lโalimentazione equilibrata del paziente segue i LARN-Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia della SINU-Societร Italiana di Nutrizione Umana.
Il fabbisogno di proteine, suddivise in 2/3 vegetali e 1/3 di origine animale, รจ pari al 10-15% delle calorie totali giornaliere. Mentre i grassi al 10-35% delle calorie quotidiane e i carboidrati al 45-60% del totale di calorie in un giorno.
Inoltre, la ripartizione delle calorie quotidiane ai pasti prevede: colazione 20%, spuntino 5%, pranzo 40%, merenda 5%, cena 30%.
Dieta per bulimici in normopeso
La dieta frazionata adatta ai bulimici normopeso sazia e fa sincronizzare con il ritmo della fame โveraโ, metabolica. Predisposto il percorso mentale, il soggetto deve trovare il tempo e la tranquillitร necessari ad ogni pasto, interrompendo altre attivitร .
Il programma alimentare deve essere prestabilito, decidendo in anticipo cosa mangiare in modo da non sgarrare. Per tamponare le crisi di fame, servono alimenti da masticare a lungo, come la frutta soda e compatta.
Al contrario, vanno limitati i cibi liquidi, tra cui gelati, succhi e frullati, che โtradisconoโ provocando subito un senso di vuoto. Invece, come spuntino, vanno bene toast con prosciutto cotto, bresaola, yogurt oppure barrette.
Suddividendo e regolando i pasti, si ottengono il miglioramento dellโautostima e il riequilibrio del metabolismo.
Dieta per bulimici in sovrappeso
La Dieta integrale ipocalorica, per i bulimici in sovrappeso, รจ prescritta da Arianna Banderali. Secondo lโesperta, II desiderio impulsivo e compulsivo di cibo non รจ incontrollabile, ma si puรฒ dominare allenandosi a tollerare la fame.
Per non soccombere alla voracitร , lโalimentazione deve essere a base di cibi ricchi di fibre, come cereali integrali, semi, legumi e ortaggi, che gonfiano e ingannano stomaco e cervello. Inoltre, come spegni-appetito, sono utili le tisane calde, che hanno anche unโazione rilassante.
Riducendo al minimo i condimenti di minestroni, pasta integrale, insalate e altri piatti โcompiacentiโ, non si superano le 1.200 calorie giornaliere.
Dieta alimentare per bulimici in sottopeso
La Dieta per il sottopeso serve ai bulimici magri per far salire il loro IMC sopra il 18,5.
Tuttavia, non devono consumare troppi cibi grassi ma piuttosto quelli proteici che fanno aumentare la massa magra e non lโadipe. In sostanza, dovrebbero privilegiare:
- Pollo.
- Tacchino.
- Pesce.
- Uova.
- Bresaola.
- Fagioli.
- Riso.
- Germogli di frumento.
Inoltre, sono importanti alimenti concentrati e di volume minimo e pasti piccoli e frequenti. Ad esempio, รจ piรน indicato un semolino con tuorli e grana che pastasciutte o dolci elaborati, difficili da digerire. Anche yogurt e latticini sono utili alle giovani bulimiche sottopeso che devono fare provviste di calcio per evitare lโosteoporosi in etร adulta.
Nei casi piรน gravi, la dieta dovrebbe comprendere 300 g di carboidrati e 100 g di proteine al giorno, per circa 2500-3000 calorie.
Oltre alla dieta, รจ necessario il movimento, per stimolare i muscoli e placare lโansia. Soprattutto camminare tonifica la muscolatura delle cosce e riesce a sollevare i glutei.
Infine sono consigliate tecniche โconsolatorieโ, in sostituzione del cibo. In particolare, massaggi e yoga rilassano e stimolano l’autostima.
Bulimia e attivitร fisica
Anche lโattivitร fisica, come la dieta, puรฒ essere regolamentata. Senza strafare, per il benessere del paziente, sarebbe sufficiente una passeggiata a passo svelto per mezzโora, cinque volte alla settimana.
Per lโarmonia della psiche e di tutto il corpo, si dovrebbero praticare di preferenza gli sport di gruppo. Infatti, la pallavolo e altre attivitร collettive facilitano lโinclusione sociale e stimolano le facoltร mentali.
Come prevenire la bulimia
Le persone a rischio di bulimia nervosa, perchรจ hanno parenti malati o perchรจ sono obese o anoressiche, vanno tenute sotto stretto controllo. I segnali della malattia, disagi psichici e disordini alimentari, devono essere colti prontamente anche in chi non รจ a rischio.
Familiari, amici e chiunque รจ vicino al soggetto, come insegnanti o colleghi di lavoro, devono capire i campanelli dโallarme della malattia. A maggior ragione, il personale sanitario e docente deve essere preparato a identificare la bulimia nervosa.
Allo scopo, in Italia, sono programmati corsi di formazione, come a Milano, dove la prevenzione viene insegnata nelle scuole.
Soprattutto gli adolescenti che mostrano sintomi di disturbi alimentari vanno aiutati a superare i loro problemi, in particolare psicologici. I ragazzi devono essere indirizzati verso ideali di peso piรน realistici e abitudini dietetiche piรน salutari.
L’importanza della collettivitร
La famiglia ha il ruolo principale nella prevenzione della malattia. Un ambiente sereno, privo di conflitti, e lโesempio di una sana alimentazione sono determinanti nella crescita dei giovani.
Lโappoggio e la comprensione dei genitori rendono i figli piรน sicuri e fiduciosi nei confronti di sรฉ stessi e della vita. Anche i valori veri e positivi trasmessi dagli adulti alle nuove generazioni sono uno scudo protettivo contro la bulimia nervosa.
Gli ideali autentici si contrappongono a quelli falsi, come idolatrare la magrezza e le tecniche pro-MIA, sbandierati da una societร alterata.
In conclusione, รจ possibile prevenire la bulimia nervosa conoscendola e riconoscendola. Lโinformazione al pubblico รจ quindi lโarma piรน potente, che mette le persone in grado di affrontare il disturbo. Solo parlando in modo chiaro e diffusamente della malattia, possono essere sensibilizzati molti cittadini.
Prima che si verifichi la patologia, vanno presi in considerazione i problemi esistenziali e le convinzioni sbagliate, che affliggono di piรน gli adolescenti.
Ai primi sintomi della malattia, รจ necessario un intervento pronto e mirato per eliminarli.
In caso di bulimia nervosa, il malato deve essere fermamente avviato al trattamento piรน adeguato, che evita anche eventuali ricadute.
Epidemiologia
Negli ultimi anni, i casi di bulimia nervosa sono in espansione. Soprattutto nel mondo occidentale aumentano i casi in ogni classe sociale, senza distinzione di ceto. Il riconoscimento della malattia รจ avvenuto nel โ79, quando lo psichiatra inglese Gerald Russell lโha descritta per la prima volta. Rispetto ad allora la sua incidenza รจ cresciuta, a partire dagli anni โ90.
Secondo studi, la patologia colpisce in maggioranza le donne. Le giovani bulimiche sono lโ1%, come riferito da Arianna Banderali, vicepresidente di AIDAP-Associazione Italiana Disturbi dellโAlimentazione e del Peso, psicoterapeuta e specialista in Scienze dellโAlimentazione.
Invece, non ci sono dati certi sugli uomini ma si ritiene che oggi anche molti di loro cadano vittime della MIA. Probabilmente nel sesso forte, la bulimia nervosa รจ scatenata dallโattenzione maschile quasi maniacale verso lโaspetto โscultoreoโ e asciutto, imposto dalla cultura moderna. Di conseguenza, per raggiungere la forma fisica ideale, alcuni uomini non esitano a controllare il peso con i metodi poco ortodossi tipici della malattia.
Bulimia: cenni storici
Il termine bulimia racchiude in sรฉ il significato del disturbo in quanto deriva dal greco “boulimรญa”, ovvero โfame da bueโ. Un tempo la malattia veniva catalogata anche come โcinoressiaโ, cioรจ โfame da caneโ.
La bramosia patologica di cibo esisteva giร nellโantichitร , come dimostrano testi di epoche Avanti Cristo. Tuttavia in passato la fame smodata non era seguita da vomito o altre pratiche compensative della bulimia nervosa.
Piรน degno di nota il fatto che, un tempo, durante il banchetto si vomitava per far spazio nello stomaco e ricominciare a mangiare. Sempre in periodi remoti, lo svuotamento gastrico, fatto piรน volte al mese, era considerato una terapia salutare, soprattutto per gli obesi.
Invece, nel Medioevo, i ricchi ostentavano lโassunzione eccessiva di cibo. Allโopposto, asceti e santi praticavano il vomito come antidoto alle tentazioni del diavolo e autopunizione per riparare ai peccati.
Lโeffettiva bulimia nervosa รจ testimoniata dal XX secolo, ma in quanto sintomo e non come malattia a sรฉ. Ma a partire dagli anni โ30, da piรน parti, sono stati segnalati molti pazienti affetti da problemi bulimici. Tuttavia solo nel 1952, la malattia รจ stata scoperta e inserita nel DSM-Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.
Nel 1979, Gerald Russell ha inquadrato la sindrome come la si conosce oggi. Lo psichiatra britannico ha definito la patologia come una โinquietante variante dellโanoressiaโ.
La bulimia nervosa ha in comune con lโanoressia il culto del corpo snello e il suo raggiungimento a tutti i costi.
Il fenomeno si deve alla propaganda della magrezza come sinonimo di bellezza. Soprattutto social, moda e media promuovono una visione distorta del fisico che incanta molte persone.
Con la consulenza di Rosanna Ercole Mellone, divulgatrice della nutrizione. Revisione scientifica a cura di Arianna Banderali vicepresidente di AIDAP psicoterapeuta e specialista in Scienze dellโAlimentazione.
Link esterni
1 -Associazione Italiana Disturbi dellโAlimentazione e del Peso AIDAP.
2- Societร Italiana di Nutrizione Umana SINU.