Nelle uova e nella soia c’è una sostanza, chiamata fosfatidilcolina, che si associa a migliori performance cognitive e di memoria. E potrebbe essere protettiva contro l’Alzheimer.
Lo suggerisce una nuova ricerca, condotta dall’Università della Finlandia Orientale e pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition.
Lo studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition
La ricerca ha coinvolto circa 2500 uomini, di età compresa tra i 42 e i 60 anni, il cui stato di salute è stato monitorato in un follow-up di 22 anni. Gli scienziati hanno analizzato i potenziali effetti protettivi della fosfatidilcolina, naturalmente presente nei cibi, sul cervello.
Dai risultati è emerso che, a parità di condizioni sul rischio demenza, chi ne consumava di più rischiava di ammalarsi il 28% in meno rispetto a chi ne assumeva quantità ridotte. Inoltre, presentava, in media, performance cognitive e di memoria migliori.
Che cos’è la fosfatidilcolina
La fosfatidilcolina è una sostanza essenziale per le cellule, perché contribuisce a formarne la membrana. Inoltre, è una fonte importante di ‘colina’, che è la base del principale trasmettitore del cervello, l’acetilcolina, una molecola con cui comunicano i neuroni.
Ne sono particolarmente ricchi la lecitina di soia, il fegato e il tuorlo d’uovo.
La prevenzione? Comincia a tavola
Secondo gli autori, lo studio è potenzialmente rilevante perché, con un numero crescente di nuovi casi di demenza e nessun farmaco a disposizione, la prevenzione, specie se praticabile nella vita di tutti i giorni con alimentazione e stili di vita sani, acquisisce un valore enorme contro questa malattia.
Fonte: Ansa