Avere un’alimentazione corretta influenza la salute e anche le malattie. Una dieta equilibrata, come può essere quella mediterranea, aiuta infatti a stare meglio a lungo termine e a combattere l’insorgenza di patologie.
Il meccanismo alla base di questo effetto, però, non è ancora pienamente compreso. Nemmeno dagli scienziati.
Cercando di fare luce su questa connessione, allora, un team guidato dai ricercatori del Baylor College of Medicine ha studiato il rapporto tra la qualità della dieta e la composizione del microbioma nella mucosa del colon umano.
E ha scoperto che una dieta di alta qualità è legata alla presenza di batteri potenzialmente benefici.
Viceversa, un’alimentazione di scarsa qualità a un aumento di quelli potenzialmente dannosi.
Lo studio sul microbioma
Nello studio i ricercatori hanno usato alcune tecniche di sequenziamento molto all’avanguardia. Con queste hanno analizzato il tipo e il numero di batteri presenti in alcune biopsie della mucosa del colon e si sono concentrati su come le linee guida dietetiche raccomandate per gli americani si relazionano al microbioma.
I campioni sono stati ottenuti per via endoscopica da partecipanti di età compresa tra i 50 e i 75 anni, che avevano subìto una colonscopia tra il 2013 e il 2017, erano apparentemente sani e avevano compilato un questionario alimentare prima dell’esame.
Il team ha scoperto che una dieta di buona qualità, ricca di frutta, verdura e cereali integrali e con un basso contenuto di zuccheri aggiunti, bevande alcoliche e grassi solidi è associata ad una maggiore abbondanza di batteri benefici, come quelli con proprietà anti-infiammatorie. Al contrario, una dieta di cattiva qualità è associata a più batteri potenzialmente patogeni, come i fusobatteri, legati al cancro del colon-retto.
La dieta, spiegano gli scienziati, è tra i primi elementi a influenzare la struttura microbica dell’intestino. Influenza la capacità di microbi benefici o dannosi di colonizzarlo. E, a sua volta, il microbioma intestinale umano influenza l’assorbimento dei nutrienti, la sintesi delle vitamine, la risposta immunitaria e metabolica dell’organismo. Tutti fattori in grado di influenzare i rischi di malattia.
Le conclusioni dei ricercatori
Secondo il team, questi effetti della dieta possono aiutare a combattere le patologie croniche.
Altri fattori come l’invecchiamento, la genetica o alcuni farmaci – spiega il dottor Li Jiao, tra gli autori dello studio – influenzano anche il rischio di malattia, ma non possiamo modificarli. La dieta, invece, può essere modificata e quindi fornisce una strategia per sviluppare un microbioma che promuova una vita sana.
I ricercatori propongono quindi che la modifica del microbioma attraverso la dieta possa entrare a far parte di una piano molto ampio per ridurre il rischio di malattie croniche. Ma prima, concludono, è necessario confermare questi risultati su un campione più ampio.
Fonte: Baylor College of Medicine