Cosa succede nel nostro cervello quando ci annoiamo? E come possiamo trovare il modo per affrontare la noia? E perché qualcuno si annoia molto più di qualcun altro?
Se lo sono chiesto i ricercatori della Washington State University di Pullman, guidati dal professor Sammy Perone, che hanno indagato sugli effetti della noia sul cervello e sulla salute mentale.
Se nei bambini la noia è fondamentale per la crescita, nei grandi può comportare qualche problema in più.
Le premesse dello studio
Il team di studiosi ha inizialmente ipotizzato che il cervello di una persona che si annoia facilmente crea onde cerebrali differenti.
In precedenza, pensavamo che le persone che reagiscono in modo più negativo alla noia avrebbero avuto specifiche onde cerebrali prima di annoiarsi, ma nei nostri test di base non siamo riusciti a differenziare le onde cerebrali. Sono variate solo quando è emerso uno stato di noia.
Quindi, hanno pensato che la risposta più probabile è quella “individuale”. Alcune persone reagiscono semplicemente più male alla noia e questo influisce sul loro benessere.
Come confermato da ricerche precedenti, infatti, le persone che si annoiano spesso sono anche più inclini a problemi di salute mentale, in particolare ansia e depressione.
Sulla base di queste premesse, i ricercatori sostengono che è possibile trovare il modo di affrontare gli stati di noia affinché influiscano meno sulla salute mentale.
Ma quali potrebbero essere queste strategie? Prima bisogna capire cosa vuol dire noia.
Cosa succede nel cervello delle persone che si annoiano facilmente?
I ricercatori hanno analizzato 54 partecipanti. Hanno chiesto loro di compilare un sondaggio sulla noia e sulle loro reazioni al sentirsi annoiati.
Quindi, dopo aver misurato la normale attività cerebrale, hanno assegnato loro un compito noioso per 10 minuti, durante i quali hanno nuovamente misurato le onde cerebrali dell’area frontale destra e sinistra del cervello.
La parte frontale sinistra diventa più attiva quando un individuo cerca stimolazione o distrazione da una situazione pensando a qualcosa di diverso. Viceversa, la parte frontale destra del cervello diventa più attiva quando un individuo sperimenta emozioni o stati d’ansia negativi.
I ricercatori hanno scoperto che coloro che si erano dichiarati più inclini alla noia mostravano, durante il compito, un’attività più intensa nell’area frontale destra. Al contrario, chi riusciva a distrarsi e a far fronte alla noia utilizzava di più quella sinistra.
Reagire attivamente aiuta molto
Il team ha quindi chiesto ai partecipanti che si annoiavano meno cosa facessero per distrarsi. Ha scoperto, quindi, che è necessario fare cose che tengono impegnati.
Abbiamo avuto una persona nell’esperimento che ha riferito di provare mentalmente le canzoni di Natale per un concerto imminente, facendo sì che l’esercizio girasse al ritmo della musica nella loro testa. Fare cose che ti tengono impegnato piuttosto che concentrarti su quanto sei annoiato è davvero d’aiuto.
Il pensiero proattivo, concludono gli studiosi, potrebbe essere un buon modo per affrontare la noia. Il trucco è convincere le persone a imparare a fare sempre di più, per soccombere di meno alla noia.