Attenzione ai pesticidi nei cibi. L’allarme è arrivato dai pediatri della SIP (Società Italiana di Pediatria), durante la 25esima edizione del Congresso Nazionale della Società di Pediatria Preventiva e Sociale, svoltasi lo scorso settembre. La preoccupazione per la salute dei nostri bambini sembra crescere sempre di più, soprattutto perché lo studio condotto da Ruggero Francavilla, Specialista in Pediatria e Nutrizione Pediatrica, mette in evidenza come già il feto possa essere esposto ad agenti tossici alcuni dei quali impossibili da smaltire, perché il sistema di detossificazione in età fetale non è ancora formato. E se questi agenti chimici sono per lo più contenuti in alcuni tipi di frutta e verdura, la soluzione non può e non deve essere smettere di mangiare questi alimenti, fondamentali per la crescita e la salute del tuo bambino.
3000 potenziali nemici nel piatto
Nel rapporto Pappa e pesticidi, presentato in occasione del congresso, risulterebbe questo il numero di micotossine e pesticidi che, se presenti nei cibi assunti dalla mamma in gravidanza o dal bambino stesso nelle diverse fasi della sua crescita, possono aggredire l’organismo, aumentando significativamente il rischio di sviluppare tumori del sangue e del cervello, ADHD (disturbo di deficit di attenzione e iperattività), alterare il sistema endocrino compromettendo il funzionamento del sistema ormonale. In più, secondo un recente studio pubblicato su Environmental Health Perspective, se le mamme sono esposte a sostanze tossiche, il rischio di autismo per i figli diventa 6-7 volte più alto.
Quella sporca dozzina: la classifica americana
L’ EWG, Environmental Working Group, un’organizzazione americana che si occupa di ricerca su salute e ambiente, ha stilato una classifica dei cibi, frutta e verdura, che contengono più pesticidi, se coltivati ricorrendo alla chimica: al primo posto la mela, seguita da fragole, uva, sedano, pesche, spinaci, peperoni, pesche nettarine, cetrioli, patate, pomodori ciliegini, peperoncino, mirtilli, lattuga.
Quelli con meno agenti tossici sono invece la cipolla, il mais, l’ananas, l’avocado, il cavolo, i piselli dolci, gli asparagi, il mango, la melanzana, il kiwi, il cantalupo, le patate dolci, il pompelmo, l’anguria, i funghi.
La situazione europea
In Europa il più recente programma di test sui pesticidi, condotto dall’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (EFSA), pubblicato nel 2013, ma riferito a dati raccolti nel 2010, ha rassicurato i consumatori: su 12,168 campioni analizzati (mele, cavolo cappuccio, lattuga, porri, pesche, pere, fragole, avena, segale, latte, pomodori, maiale) soltanto in 197 i livelli di pesticidi eccedevano i limiti consentiti, in 5,802 i livelli erano misurabili, ma comunque bassi, mentre in 6,169 non erano presenti pesticidi. Il test analizza inoltre il rischio della compresenza di più pesticidi in uno stesso alimento, minimizzando i rischi, ma lasciando però ancora aperta la valutazione.
A questo si aggiunge un dossier realizzato da Legambiente nel 2012 dal titolo Pesticidi nel piatto, che invece ha posto l’accento solo sui multi residuo, affermando come sino a quel momento la normativa fissava i limiti per la protezione della salute solo sui residui singoli, senza considerare gli effetti dell’interazione fra più pesticidi, e rilevando la presenza in alcuni campioni analizzati, come quello dell’uva, di sino a nove differenti pesticidi. Lo scenario resta dunque ancora aperto in attesa di nuovi studi e ricerche che possano fornire a noi consumatori più informazioni. Nel frattempo, come puoi proteggere i tuoi bambini?
Come difendere i tuoi bambini
La soluzione non è smettere di offrire loro frutta e verdura, fondamentali per la salute e la crescita, ma avere alcune accortezze.
La prima regola in assoluto è comprare biologico, per avere la certezza che i prodotti non siano stati trattati con fertilizzanti, diserbanti o altre sostanze chimiche potenzialmente pericolose. Una ricerca americana condotta nel 2006 su un campione di 23 bambini in età scolare, ha dimostrato che consumare frutta e verdura biologica, protegge i nostri figli dagli effetti di alcuni pesticidi.
Lava attentamente frutta e verdura, con acqua fredda, che garantirà la rimozione di almeno il 75-80% di residui.
Spazzola la superficie con una spazzola speciale, in fibra di cocco, che permetterà di eliminare parte degli agenti tossici, preservando però nutrienti e fibre.
Lava sempre anche le parti che non si mangiano, in questo modo eviterai il rischio di lasciare tracce di pesticidi sul cibo.
Non usare prodotti chimici per disinfettare, ma acqua e bicarbonato (1 cucchiaio per litro), lasciando gli alimenti in immersione per 15 minuti, o ancora acqua e aceto bianco (in quantità 2 a 1), un disinfettante naturale che permette di degradare alcuni pesticidi comunemente impiegati, grazie ad un ammollo di 15-30 minuti in soluzione.
Sbuccia frutta e verdura se questa non è bio oppure se tra i banchi della frutta trovi indicazioni che ti avvertono che la buccia non è edibile (accade soprattutto per gli agrumi).
Luisa Carretti