E’ indiscutibile che internet sia una fonte preziosa di notizie: sarebbe oggi impensabile non considerare la rete un mezzo straordinario per facilitarci la vita. Ma quando si tratta della nostra o altrui salute va consultato il medico e non il web.
Oggi l’80 per cento degli utenti di internet accede anche a contenuti di salute. Tra questi la maggior parte sono pazienti con malattie croniche, che devono seguire terapie per tutta la vita. Sul web si cercano nuove strategie, nuove cure e farmaci.
Uno studio pubblicato dai ricercatori dell’Università di Basilea, in Svizzera, ha analizzato i 100 video riguardanti la psoriasi più visti sul web: le notizie offerte agli utenti sono quasi sempre inesatte. Il paradosso è che i video che forniscono informazioni scorrette sono quelli che ricevono più visualizzazioni e che, dunque, hanno “più successo”.
Cosa c’è di sbagliato nei contenuti veicolati dalla rete
L’analisi dei video evidenzia quanto sia pericoloso ascoltare, e soprattutto mettere in pratica, i consigli offerti sulla cura della psoriasi.
La maggior parte dei contenuti veicolati attraverso i video non hanno infatti alcun fondamento scientifico, anzi si basano su esperienze soggettive e dunque del tutto personali.
- Il 41% delle clip suggeriscono cure alternative o complementari
- Il 39% suggeriscono terapie locali
- il 25% propongono diete e alimentazioni per prevenire e supportare le cure.
Tra tutti questi contenuti che circolano in rete:
- il 32% è risultato utile
- il 52% fuorviante
- l’11% addirittura pericoloso.
Questi risultati hanno spinto i ricercatori a caldeggiare un maggiore impegno sui social media da parte delle società scientifiche di dermatologi e delle associazioni di pazienti.
Cosa dice la scienza
Più della metà dei pazienti affetti da psoriasi hanno ammesso di aver fatto uso di terapie alternative. Indubbiamente è difficile pensare che per tutta la vita si debba fare i conti con una terapia quotidiana: questo spinge i pazienti a cercare soluzioni diverse, a seguire suggerimenti che però, come lo studio evidenzia, sono quasi tutti fuorvianti se non addirittura pericolosi.
Il Professor Piergiacomo Calzavara Pinton, direttore dell’Unità di Dermatologia degli ospedali Civili di Brescia e presidente della Società Italiana di Dermatologia e Venereologia SIDeMaSt, rassicura i pazienti affetti da psoriasi ricordando loro che «negli ultimi anni sono arrivati nuovi medicinali, più comodi da utilizzare sia nelle forme lievi che in quelle più complesse, che hanno consentito di raggiungere un obiettivo prima impensabile: avere la pelle pulita, libera dalle chiazze rossastre e ricoperte di squame (tipiche manifestazioni della patologia) e senza il prurito e l’imbarazzo che spesso le accompagnano”.
Ecco, quando si tratta della nostra salute la soluzione non deve essere cercata in rete: andare dal dermatologo è l’unica concreta e reale possibilità che abbiamo per guarire senza correre rischi inutili.
Fonti
- Università degli studi di Brescia– Professore Calzavara Pinton Piergiacomo.
- Università di Basilea.