Jo Cameron, un’ex insegnante scozzese, oggi settantunenne, non sa cosa sia il dolore, ne l’ansia o lo stress. Non è una nuova wonder woman ma una donna che, per una rarissima mutazione genetica, ha una soglia del dolore assolutamente al di fuori dalla norma.
Da bambina si è fratturata un braccio ma se ne rese conto la madre dopo tre giorni, quando ha notato che il gonfiore era eccessivo. Nella sua vita si è ferita, tagliata, bruciata, ha partorito due volte, ha subito operazioni chirurgiche ma senza mai provare sensazioni spiacevoli.
Quando i geni ti impediscono di soffrire
Ad accorgersi della sua anomala resistenza al dolore è stato il medico anestesista che l’ha assistita durante due operazioni molto vicine tra loro ed anche particolarmente dolorose: all’anca e alle mani.
Sia nella fase pre che post operatoria, la donna non ha provato alcuna sensazione spiacevole. Il medico ha così segnalato il caso ai genetisti dell’UCL di Londra.
Sottoposta a test genetici si è scoperto che Jo Cameron ha una rara mutazione genetica che le consente di sopprimere dolore e ansia e, allo stesso tempo, aumentare la felicità.
L’anandamide, o endocannabinoide
Ma qual è il segreto? Quale anomalia genetica può sopprimere il dolore? Ecco come funziona. Le nostre cellule cerebrali producono una sostanza, l’anandamide, che influisce sui sistemi fisiologici che regolano il dolore, il piacere, la memoria, la motivazione, i processi cognitivi e il controllo del movimento.
Lo studio, recente, di questo composto chimico, l’anandamide, ha aperto la strada alla comprensione dei meccanismi fisiologici dei derivati della cannabis e sui loro potenziali utilizzi terapeutici.
Come infatti avviene con il THC, tra i più noti principi attivi della cannabis, l’anandamide provoca una sensazione di felicità. Jo Cameron, per una bizzarria dei geni, ha il doppio di anadamide di quello normalmente riscontrato nella popolazione!
“Non ho mai usato antidolorifici. Sembra assurdo ma se non ne hai bisogno non ti chiedi il perché. Sei quello che sei, finché qualcuno non lo fa notare, non lo metti in dubbio.
Ero solo un’anima felice che non realizzava che c’era qualcosa di diverso in me” dice oggi Jo Cameron.
Guarire il dolore
Uno dei ricercatori impegnati nello studio del caso, afferma che “ci sono un sacco di cose che potremmo imparare da lei.
Una volta compreso come funziona il nuovo gene, possiamo pensare a terapie geniche che imitano gli effetti che vediamo in lei.
Ci sono milioni di persone che vivono nel dolore e abbiamo sicuramente bisogno di nuovi analgesici.
Pazienti come questo possono darci delle intuizioni reali relative al sistema del dolore”.