Smettere di fumare: quante volte te lo sei ripromessa? Quante volte hai fatto un bilancio dei pro e dei contro di questa importante scelta?
Fra i contro ce n’è uno che da solo a volte basta a far cambiare idea: smettere di fumare fa ingrassare.
Molti sono infatti gli studi che documentano come l’addio alle sigarette faccia aumentare di peso.
Smettere di fumare fa ingrassare: perché?
La risposta arriva da una ricerca recentemente pubblicata sulla rivista Plos One e condotta dall’Università di Zurigo.
Il motivo sta nei cambiamenti alla composizione della flora batterica che l’addio alla nicotina comporta e che sarebbero responsabili di una maggiore assimilazione dei cibi, in particolare dei grassi, portando ad ingrassare all’incirca di 2,2 chili.
Il dato interessante è che, diversamente da quello che si dice, l’aumento di peso non sembra legato ad un incremento dell’appetito o al cambiamento delle abitudini alimentari.
Per arrivare a questo risultato, gli scienziati hanno osservato per 9 settimane una decina di persone fra recenti ex-fumatori, fumatori, non fumatori.
In più, ne hanno analizzato le feci per scoprire che la flora intestinale degli ex-fumatori si modifica con il passare dei giorni dall’ultima sigaretta. “Questo studio”, precisa Luca Piretta, medico nutrizionista, “evidenzia come chi smette di fumare subisce un cambio della propria flora batterica acquisendo una tipologia batterica simile agli obesi, rispetto a chi non smette di fumare o non è fumatore.”
Smettere di fumare: come comportarsi
Che tipo di regime alimentare deve seguire un ex-fumatore per proteggere l’equilibrio intestinale?
“E’ troppo presto per dirlo, ma rifacendoci agli studi pubblicati sembra che la dieta ricca in fibre avvicini maggiormente la tipologia della composizione batterica intestinale a quella dei non obesi rispetto ad una dieta ‘occidentalizzata’”, afferma Piretta.
L’alimentazione può quindi agire sulla flora batterica, contrastando lo squilibro procurato negli ex-fumatori.
Ci sono studi che sembrano evidenziare come anche l’alimentazione al seno del neonato generi una flora batterica diversa e più salutare rispetto all’alimentazione artificiale.
I ricercatori dell’Università di Zurigo sono convinti che questo studio sia un buon punto di partenza per capire cosa succede all’organismo di chi smette di fumare. Ma sono necessari approfondimenti per verificare se i cambiamenti alla flora batterica sono temporanei o permanenti.
“Il limite di questa ricerca”, conclude Luca Piretta, “è che ha reclutato pochi individui e mostra risultati a breve termine, due mesi soltanto, quindi saranno necessari ulteriori studi per trarre conclusioni più certe e definitive”.
Perché quando smetti di fumare mangi di più?
E’ comunque scientificamente provato che la nicotina ha un effetto anoressizzante, ovvero tende a diminuire lo stimolo dell’appetito inducendo anche un leggero aumento del metabolismo.
Quando si smette di fumare, quando dunque non si assume più nicotina, accade che il metabolismo riprende la sua normale velocità provocando, talvolta, un aumento di peso.
Non è poi da sottovalutare l’aspetto psicologico. Quando si smette di fumare sei portato a compensare e sostituire la gestualità dell’atto con il cibo. E quasi sempre con cibo spazzatura: snack ricchi di zuccheri e grassi, sempre a portata di mano, pronti ad essere consumati alla stessa velocità con cui ci si accende una sigaretta.
Se ci si vuole aiutare con un’alimentazione “detox”, ottima per chi ha smesso di fumare ma soprattutto per chi non è riuscito a perdere quest’abitudine, il consiglio è quello di introdurre quanto più possibile nella propria dieta alimenti ricchi di vitamina C come kiwi, arance, broccoletti e antiossidanti, come, pomodori, zucchine, carote e melanzane.
Smettere di fumare: i cibi detox
1 – L’arancia
L’arancia contiene vitamina C in una percentuale del 40% superiore agli altri agrumi.
2 – Il kiwi
Il kiwi contiene 85 mg di vitamina C: basterebbe mangiarne uno al giorno per soddisfare il fabbisogno quotidiano di vitamina C!
3 – Broccoletti
I broccoletti sono ricchi di sali minerali, calcio, potassio, ferro, zolfo e fosforo e hanno un elevato contenuto di vitamine: C, A, B1 e B2.
Contengono inoltre fitonutrienti e fibra alimentare, un toccasana in caso di stitichezza.
4 – Cavolfiore
Come tutti i vegetali di colore bianco, il cavolfiore contiene quercitina: rinforza il tessuto osseo e aiuta nella prevenzuione dei tumori.
5 – Carote
Le carote, come tutti i vegetali di colore giallo e arancione, contengono betacarotene: questo favorisce la crescita, la rigenerazione e il mantenimento della salute dei tessuti, aumenta le difese immunitarie.
6 – Melanzane
Le melanzane, come tutti i vegetali di colore blu e viola, contengono antiocianine: queste aiutano a contrastare gli eccessi di colesterolo e mantengono fluida la circolazione del sangue, prevenendo l’ictus.
7 – Zucchine
Le zucchine, come tutti i vegetali di colore verde, contengono clorofilla e carotenoidi: questi prevengono i tumori e le patologie delle coronarie.
8 – Pomodori
I pomodori, come tutti i vegetali di colore rosso, contengono licopene e antocianine: il licopene previene il tumore al seno e alle ovaie nelle donne e quello nella prostata negli uomini. Le antocianine proteggono i vasi sanguigni e la vista.
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