Glifosato e metalli pesanti su miele e api.
E’ quanto emerge da un’attività di monitoraggio ambientale condotta, in quattro città italiane, nell’ambito del progetto “Api e Orti Urbani”.
Portato avanti da Legambiente, Conapi-Mielizia e Università di Bologna, lo studio si è basato sul monitoraggio di alveari collocati, da 2 anni, negli orti urbani di Torino, Milano, Bologna e Potenza.
In due momenti dell’anno – estate e autunno – sono stati prelevati campioni di api “bottinatrici” e di miele “giovane” (non “maturo”, e quindi non destinato all’alimentazione) per effettuare analisi finalizzate ad individuare residui di pesticidi e metalli pesanti.
Il conteggio delle api morte, necessario per rilevare mortalità anomale dovute ad avvelenamenti da pesticidi, è stato eseguito invece settimanalmente.
Il numero di api morte non ha mai superato la soglia critica.
I risultati
Tra i metalli pesanti ricercati, i più riscontrati sono stati:
- cromo
- vanadio
- nichel
- ferro
- piombo
- rame
- zinco.
Maggiori concentrazioni degli stessi sono stati rilevati a Milano e Torino, rispetto a Bologna e Potenza.
Ciò dipende dal fatto che gli orti nelle prime due città sono situati in pieno centro urbano, e soggetti dunque a maggiori fonti inquinanti, mentre nelle altre in periferia.
Per quanto riguarda la presenza di metalli pesanti, il 38,15% delle determinazioni analitiche ha mostrato valori più bassi rispetto a quelli di riferimento.
Mentre il 35,19% ha mostrato valori superiori. Il 26,67% rimanente si è collocato a un livello intermedio.
Data la natura non statistica dei prelievi, i risultati conseguiti, come precisano i promotori del progetto, devono essere considerati soltanto dimostrativi delle potenzialità di questo metodo di monitoraggio ambientale.
I volontari del circolo milanese di Legambiente hanno comunque sollecitato l’amministrazione comunale a interrompere l’impiego del glifosato lungo le strade urbane circostanti l’area dell’orto.