Che frutta e verdura siano buone e soprattutto facciano molto bene non ci sono dubbi: i dubbi sorgono quando si tratta di quale scegliere, come conservarle e come mangiarle. Meglio conservarla in frigo oppure all’aperto? Mangiarla con o senza buccia? Qual è il metodo di cottura migliore per ridurre al minimo la dispersione dei nutrienti delle verdure?
Le perplessità aumentano quando si parla di frutta e verdura di stagione.
Noi di Melarossa abbiamo chiesto ad Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca dell’INRAN (Istituto nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione), di chiarirci un po’ le idee su questo spinoso argomento e sfatare così anche qualche falso mito.
Perché è importante consumare la frutta e verdura di stagione?
È importante consumare frutta e verdura, sia di stagione che non. Non ci sono motivi nutrizionali per consumarla di stagione, anzi, se la frutta o la verdura fuori stagione dovessero servire ad aiutare la varietà della dieta ben vengano. Importanti sono invece i motivi ambientali o economici.
Entrando un po’ più nello specifico, quali sono le caratteristiche della frutta e degli ortaggi di stagione? E quali effetti benefici hanno sul nostro organismo?
Nessuno in più o in meno rispetto ai frutti o agli ortaggi fuori stagione. La differente concentrazione di principi nutritivi non deve trarci in inganno, è la stessa differenza che può esistere tra due frutti differenti o due vegetali differenti: dal punto di vista compositivo esistono differenze che dal punto di vista nutrizionale sono inesistenti.
Da un punto di vista nutrizionale che differenza c’è tra il consumo di frutta e verdura di stagione e il consumo di quella fuori stagione, magari importata da altri paesi? Parlando di frutta e verdura di stagione si fa spesso riferimento al concetto di chilometro zero. Ci spiega questa relazione?
Il Km 0 è un altro mito legato alle difficoltà di trasporto di qualche decennio fa, quando una banana o un kiwi faceva lunghi viaggi. Oggi i prodotti che vengono da continenti anche lontani raggiungono le nostre tavole freschissimi.
Da altri punti di vista (consumo di benzina, costo del trasporto, produzione di CO2) sono migliori i prodotti a Km 0, ma non da quello nutrizionale. Per fortuna gli abitanti di Trento possono mangiare arance e gli abitanti di Palermo possono assaggiare le mele. Km 0 appartiene alla sfera cultura-prodotto del territorio-ambiente, ma non a quello nutrizionale.
Mangiare le fragole d’estate e consumarle d’inverno: quali differenze comporta a livello di apporto nutrizionale del frutto?
Sostanzialmente nessuna.
La frutta e la verdura è meglio conservarle in frigo o all’aperto?
Sarebbe meglio comprare pochi prodotti per volta e consumarli in breve tempo. La frutta è bene conservarla fuori dal frigorifero a meno che non faccia eccessivamente caldo, mentre la verdura si mantiene meglio in frigorifero.
Entro quanti giorni vanno consumate la frutta e la verdura? E dopo quanto tempo perdono le loro qualità nutrizionali?
Non perdono mai le loro proprietà nutrizionali finché sono commestibili e sani, ma certamente è preferibile consumare i prodotti quanto più possibile freschi. Girano diversi miti su internet: che la frutta e la verdura perdano col tempo le proprietà nutritive, che i succhi di frutta o le spremute debbano essere consumate nell’immediato.
Non c’è nulla di vero, perdono un pochino di vitamina C, ma in modo assolutamente ininfluente in un’alimentazione completa. Certamente se siamo di fronte ad una carenza di vitamina C, anche una piccola perdita può essere importante, ma non è il caso della stragrande maggioranza della popolazione italiana.