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Un’indagine della Mayo Clinic di Rochester, negli Stati Uniti, pubblicata sui Mayo Clinic Proceedings rivela che le diagnosi di calcolosi alle vie urinarie, o urolitiasi, sono in aumento soprattutto nelle donne. Oltre ad essere un campanello d’allarme, lo studio rileva come l’incidenza di calcoli renali, prima diffusa soprattutto negli uomini, ora colpisce indistintamente entrambi i sessi.
Cosa sono i calcoli renali e come si formano?
I cosiddetti “sassolini”, altro non sono che delle aggregazioni di cristalli, principalmente formati da ossalati, urati e fosfati, che si depositano all’interno dei tuoi reni o delle vie urinarie. Infatti, il rene, per sua natura, ha tra i suoi compiti quello di “gestire” l’acqua all’interno del tuo corpo e quello di espellere sostanze tossiche, nocive o comunque di scarto metabolico.
Alcune di queste molecole, come il calcio e l’ossalato, quando s’incontrano dopo aver superato il filtro renale e le condizioni lo permettono, ad esempio un PH troppo acido, formano dei veri e propri cristalli.
Tuttavia, quando le concentrazioni di queste sostanze diventano eccessive, si depositano nei calici renali dando il via al processo dalla litiasi, cioè la formazione del calcolo vero e proprio che nei reni è chiamata nefrolitiasi.
Ad oggi conosciamo undici diverse composizioni di calcoli renali, ma il più comune è formato da ossalato di calcio che ha l’80% di probabilità di formarsi.
Calcoli renali: come riconoscerli, segni e sintomi
Quando sono semplici cristalli isolati sono asintomatici perché troppo piccoli per generare una qualsiasi forma di fastidio.
Tuttavia, se non vengono espulsi disciolti nelle urine, i cristalli si fanno man mano più grandi formando una sorta di sabbia minerale, la cosiddetta “renella” e puoi avere i primi disturbi. Piccoli mal di schiena, più frequentemente solo da un lato, a volte un certo fastidio o bruciore che sembra tracciare una vera e propria linea sopra l’inguine.
Quest’ultimo caso è la renella che passa dal tuo rene fino all’uretra per essere espulsa. Se da una parte è una “buona” notizia perché vuole dire che il tuo corpo ne sta rimuovendo una parte dai tuoi reni, dall’altra è un chiaro segnale d’allarme che non puoi ignorare.
Infatti, quando i cristalli “crescono” si depositano e si accumulano nei calici renali rimanendo ancora sintomatici.
Quando un frammento superiore ai 0,5mm si stacca e si insinua per poi scendere lungo l’uretere può arrivare la colica renale vera e propria. Fra i sintomi, il più comune è il dolore addominale che si irradia verso il basso fino all’inguine, al fianco e posteriormente. Viene descritto come uno dei dolori più violenti e insopportabili,
Ai primi segnali di fastidio che possono far ipotizzare dei calcoli renali, il suggerimento è sempre quello di rivolgerti al tuo medico.
Con la prescrizione di una semplice ecografia, esame indolore e assolutamente non invasivo, potrai cominciare ad indagare sul problema.
Quanto dura una colica renale e come affrontarla
Nella maggior parte dei casi la colica renale ha una durata limitata. Infatti, il dolore cessa quando il calcolo ha concluso la sua discesa lungo l’uretere e approda in vescica e possono essere minuti oppure ore. Di solito, colpisce la notte o la mattina presto.
Gli unici consigli che si possono dare nella fase acuta sono di chiamare un medico urgentemente affinché tratti al più presto il dolore e l’infiammazione. Inoltre, tieni al caldo la parte dolorante per rilassare il più possibile i muscoli e non bere troppo.
Inoltre, va sfatato il mito della cosiddetta “bomba d’acqua” che veniva prescritta durante le coliche. In realtà, assumere massicce dosi di liquidi durante la fase acuta del dolore sovraccarica di lavoro i tuoi reni già sottoposti ad uno stress enorme.
Infine, il dolore non dipende dalle dimensioni dei calcoli bensì da molteplici fattori come:
- la posizione in cui si trova il calcolo
- la sua forma e le dimensioni dei dotti verso l’uretere
- altre variabili dettate dal tuo corpo.
Calcoli renali: cause
La disidratazione dovuta all’assunzione di pochi liquidi è la prima causa.
Inoltre, una dieta sbilanciata porta uno squilibrio nel PH e nel metabolismo del calcio e favorisce la formazione dei calcoli renali. Ecco la lista degli alimenti da moderare:
- proteine animali
- sodio
- zuccheri raffinati
- fruttosio
- bevande gassate.
Infine, esiste certamente una predisposizione genetica. Inoltre, se fumi e hai una vita sedentaria, aumenti notevolmente il rischio.
Calcoli renali: prevenzione
Dieta
Cura e prevenzione dei calcoli renali si somigliano e si affrontano soprattutto a tavola. Anzitutto devi bere molta acqua. Inoltre, la dieta mediterranea, ricca di cereali e verdure, è indicata come la più equilibrata e si presta a sostenere i tuoi reni.
Sono invece molto consigliati i cereali integrali, in particolare:
- riso
- avena
- farro
- orzo.
Una dieta a base di verdura cruda e cotta, sempre di stagione e preferibilmente biologica, è consigliata per prevenire i calcoli. Inoltre, il limone è l’agrume più indicato per chi deve riequilibrare un PH troppo acido. Infatti, la concentrazione di acido citrico aiuta a mantenere un ambiente neutro o alcalino.
Inoltre, sono consigliati i legumi poveri di grassi come:
- ceci
- lenticchie
- soia nera
- azuki (fagioli rossi).
Infatti, gli azuki rappresentano un vero toccasana per i tuoi reni grazie alle proprietà diuretiche, la grande digeribilità e la loro ricchezza di ferro, molibdeno e potassio.
Cibi da evitare
Tuttavia, ogni tipo di calcolo ha una sua dieta specifica, ci sono alcuni cibi da evitare o limitare per chi è predisposto ai calcoli renali:
Infatti, le purine sono delle molecole che, quando vengono assunte durante la dieta e successivamente metabolizzate da alcuni enzimi, si trasformano in acido urico. Dunque un eccesso favorisce la formazione dei calcoli renali.
Rimedi naturali per la prevenzione
Un rimedio antico eppure a tutt’oggi ancora efficacissimo è l’erba Spaccapietra (Ceterach officinarum). Questa piccola felce cresce in mezzo alle pietre che letteralmente distrugge per farsi strada, da qui il nome che non lascia spazio a dubbi.
È studiata anche in ambito universitario proprio per le sue proprietà di sfaldamento o dissolvimento di calcoli di fosfati o ossalati.
Puoi assumerla come tisana oppure in compresse, tutte formule che puoi acquistare in erboristeria.
Un rimedio naturale per i calcoli renali semplicissimo ed economico, e pensare che anticamente l’erba Spaccapietra veniva usata per riempire i cuscini.
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