La digestione lenta e difficile, definita anche dispepsia, è un disturbo molto diffuso che coinvolge il processo digestivo. I primi sintomi che ti avvisano della possibile presenza di questo problema sono: un’eccessiva pesantezza, spesso associata a gonfiore addominale, e un’inusuale sonnolenza subito dopo i pasti, anche se leggeri.
Per chi soffre di questo disturbo, digerire diventa un processo lunghissimo, che può durare anche delle ore. Inoltre, la digestione lenta comporta una serie di fastidi non indifferenti, come nausea, bruciori, acidità, affaticamento, pancia gonfia, dolori e meteorismo.
Avere delle abitudini alimentari errate è una delle prime cause della digestione lenta. Tra gli altri fattori scatenanti, ci sono patologie gastrointestinali (come gastrite o ulcera), fattori psicologici e farmaci.
Inoltre, la digestione lenta e difficile è un problema che peggiora con l’avanzare dell’età. Ecco perché è importante cercare di individuare subito i possibili fattori scatenanti. Solo così potrai ridurre i fastidi e imparare da subito a seguire uno stile di vita sano, che ti aiuti a stare bene a lungo termine.
Andiamo quindi a vedere che cos’è la dispepsia, quali sono tutti i sintomi e le cause di questo disturbo, e anche quali rimedi naturali puoi usare per migliorare la tua cattiva digestione.
Cos’è la dispepsia o digestione lenta?
Dispepsia è il termine medico per indicare una digestione difficile, o digestione lenta. Si tratta di una vera e propria condizione clinica che, purtroppo, è sempre più diffusa nella popolazione. Con il termine dispepsia infatti si intende una cattiva digestione accompagnata spesso da fastidio e dolore all’epigastrio. Associata ad un senso di gonfiore e pesantezza.
Nonostante i sintomi siano gli stessi, è bene sapere che esistono due tipi di dispepsia.
- Dispepsia primitiva, o funzionale: disturbo cronico caratterizzato da dolore addominale. La causa è più spesso da ritrovare in uno stile di vita poco sano (abuso di alcol, fumo, vita sedentaria), ma può essere dovuta anche ad altri fattori che vedremo in seguito.
- Dispepsia secondaria, o organica: è un disturbo cronico secondario, ovvero derivante da altre patologie. In primis quelle legate al tratto digestivo superiore (esofagite, gastrite, duodenite, pancreatite, epatite e malattie della via biliare). Ma può manifestarsi anche per via di deficit enzimatici, intossicazioni alimentari, abuso di farmaci (ad esempio i FANS – farmaci antinfiammatori non steroidei).
Digestione lenta: cause e soggetti a rischio
Una cattiva digestione non è solo invalidante. Sebbene nella maggior parte dei casi sia dovuta ad uno stile di vita poco salutare, altre volte rappresenta il campanello d’allarme che evidenzia problematiche legate al tratto digerente (dispepsia secondaria).
Condizioni di sovrappeso, obesità, o sindrome metabolica, sono spesso associate a dispepsia (e malnutrizione secondaria dovuta dalla cattiva digestione). Così come molte persone intolleranti ad alcuni alimenti (glutine, lattosio) o con allergie. Soprattutto quando arrivano tardi ad identificare la causa del loro disturbo.
La dispepsia secondaria, infatti, ha un grande vantaggio. Come molte condizioni “secondarie”, infatti, risolta la problematica principale, piano piano se ne va e lascia spazio ad una normale digestione.
Ciò è quello che accade, appunto, nel caso della digestione lenta dovuta da intolleranze o allergie. Una volta intervenuti con una dieta di esclusione (ad esclusione di glutine, di lattosio, o dell’alimento per il quale si manifesta sensibilità allergica), seguendo uno stile di vita sano e una dieta equilibrata, infatti, è possibile ritrovare la regolarità digestiva.
Le cause più comuni della dispepsia
Ma perché puoi avere una digestione lenta? Quali sono le cause di una cattiva digestione? Le cause della dispepsia sono molteplici e legate a più fattori. Puoi soffrire di digestione lenta per diverse ragioni.
- Dieta sbagliata: tra le cause più comuni, una dieta ricca di grassi e pasti abbondanti rallenta la digestione.
- Allergie e intolleranze: queste condizioni generano infiammazione intestinale che di per sé ostacola i processi digestivi.
- Sovrappeso e obesità: in particolare l’accumulo di grasso a livello addominale.
- Alcol e fumo di sigaretta: l’alcol ritarda i tempi di svuotamento gastrico, mentre il fumo aumenta la secrezione acida nello stomaco; insieme questi due elementi sono la combinazione perfetta per una cattiva digestione.
- Cambiamenti ormonali: in momenti quali gravidanza, ciclo mestruale e menopausa si verificano squilibri ormonali (estrogeni e progesterone) che alterano la motilità intestinale e possono causare difficoltà digestive.
- Patologie del tratto digerente: gastrite, ulcera duodenale, epatite, diabete, sindrome del colon irritabile, calcoli della colecisti, che causano disfunzioni della motilità gastro-intestinale.
- Farmaci: molti farmaci di uso comune, come i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), sono particolarmente aggressivi sulle mucose del nostro sistema digerente e di conseguenza compromettere la digestione. Ecco perché i medici consigliano sempre di assumerli a stomaco pieno!
- Stress e disturbi psicologici: stress, ansia, depressione e turbamenti emotivi sono spesso associati a difficoltà digestive. Che la “testa” influenzi il “corpo” è ormai noto dalle connessioni tra intestino e cervello (asse cerebro-intestinale). In più la serotonina, ormone della felicità, controlla molte funzioni intestinali, tra cui la motilità e le secrezioni.
Sintomi della digestione lenta
Una cattiva digestione può essere debilitante per le tue attività quotidiane, ma non solo. Al fastidio e al dolore addominale, infatti, possono associarsi una serie di sintomi gastrointestinali che possono ostacolare lo svolgimento delle tue mansioni. Ma anche uno scorretto assorbimento dei nutrienti, che provoca carenze nutrizionali nonostante si segua una dieta equilibrata. Spesso associato da conseguente stanchezza cronica e affaticamento.
Insomma, la cattiva digestione non è un problema di poco conto ed è bene imparare a riconoscerne i sintomi il prima possibile per poter intervenire con misure correttive.
Purtroppo le problematiche legate al tratto digerente danno origine ad un quadro clinico spesso molto simile. Si parla infatti di sintomi aspecifici, perché sono comuni a più patologie. Nel caso della digestione lenta però tali sintomi si accentuano subito dopo i pasti.
Come capire se si tratta di digestione lenta? Tra i principali sintomi ci sono:
- Crampi addominali.
- Sensazione di costrizione dai vestiti che indossi.
- Pancia gonfia.
- Eruttazioni.
- Nausea.
- Sapore amaro in bocca.
- Sonnolenza.
- Meteorismo.
Solitamente, i sintomi della digestione lenta si attenuano già seguendo dei semplici accorgimenti per migliorare lo stile di vita.
Tuttavia, se i sintomi persistono molto a lungo, anche dopo pasti leggeri, ti consigliamo di consultare il tuo medico di fiducia, perché potrebbe trattarsi di un problema cronico (gastrite, ulcera o dispepsia funzionale, cioè dovuta a problemi meccanici dell’apparato digerente).
Digestione lenta: cure e rimedi efficaci per la dispepsia
Cibi consigliati e cosa mangiare per migliorare la digestione
Se da una parte le abitudini sbagliate possono incentivare la dispepsia, d’altro canto, uno stile di vita sano, con una buona dose di regolare attività fisica e un corretto piano alimentare possono aiutare a ritrovare il benessere intestinale.
Di sicuro una dieta sana, bilanciata e personalizzata, in modo da tener conto delle tue esigenze individuali, è il primo passo per una buona digestione. Alcuni alimenti però hanno proprietà che, più di altri, possono aiutarti a migliorare i tuoi processi digestivi.
Non fare l’errore di eliminare del tutto le fibre dalla tua dieta! Al contrario, mangia più cereali integrali, frutta e verdura di stagione secondo le linee guida della dieta mediterranea. Le fibre insolubili infatti riducono il tempo di svuotamento gastrico e rendono così più rapida la digestione. Anche i legumi sono concessi, a piccole dosi, magari con qualche accorgimento (in ammollo o frullati).
Cosa mangiare in caso di digestione lenta? Ecco quali cibi possono aiutarti:
- Cibi semplici da digerire e poco lavorati.
- Carni bianche magre e pesce, uova, formaggi magri.
- Cereali e pseudocereali non raffinati, come il riso integrale, la quinoa, il miglio, il grano saraceno e l’amaranto.
- Frutta e verdura di stagione, in particolare kiwi, pompelmo, mirtilli, ananas, ravanelli, carote, sedano, carciofi, finocchi.
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La scelta dei cibi
Digerire bene significa anche assimilare al meglio i nutrienti che assumi col cibo e smaltire le sostanze di rifiuto (scorie metaboliche) nel modo giusto. Non è quindi solo un problema di gonfiore addominale, ma può influenzare anche il tuo stato di nutrizione e di salute.
Sono assolutamente consigliati tutti quegli alimenti o preparati in grado di favorire la sana digestione. Le ricette fatte in casa, con ingredienti naturali e di stagione, sono un viatico importante. Ma anche quando fai la spesa al supermercato, prediligi prodotti sicuri, affidabili e preparati solo con ingredienti di qualità. Controlla sempre l’etichetta e scegli marchi di fiducia. Come Céréal, ad esempio, che con la linea Happy Digest punta dritto al benessere digestivo. Ciò grazie all’uso dei grani antichi (avena integrale e quinoa), olio di girasole alto oleico e zucchero di canna. Questi prodotti sono, inoltre, ricchi di fibra prebiotica (inulina), per favorire l’equilibrio della flora intestinale, e di calcio, per aiutarti a digerire più facilmente. A cominciare dalla colazione, ovviamente, per partire alla grande ogni giorno!
Rimedi naturali
Se soffri di digestione difficoltosa abbastanza spesso, non esitare a contattare il tuo medico di famiglia. La dispepsia è un sintomo da non sottovalutare così come il dolore gastrico, entrambi campanelli d’allarme da investigare, specie sopra i 50 anni.
Poi esistono degli integratori che contengono enzimi digestivi – come bromelina o papaina – fermenti lattici o sostanze ad azione antifermentativa. Tuttavia, anche questi devono essere accuratamente prescritti da uno specialista dopo aver escluso le cause organiche dei disturbi digestivi.
Mangiare un po’ di liquirizia, se non soffri di ipertensione, prima dei pasti aiuta la digestione. Mentre quando cucini puoi usare alcune spezie che stimolano le secrezioni e contribuiscono a regolarizzare il transito. Tra queste ricordiamo l’alloro, i semi di cardamomo e anice e anche l’aglio.
Infine, per contrastare la digestione lenta, il consiglio è di bere tisane per digerire, In particolare quelle a base di: camomilla, tiglio, finocchio, calendula, liquirizia, menta, zenzero.
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Le cattive abitudini da eliminare
Per avere uno stile di vita che aiuti la funzionalità del tuo apparato digerente, devi eliminare alcune brutte abitudini. Innanzitutto, evita pasti troppo abbondanti: idealmente il pasto principale dovrebbe fornire dalle 400 alle 800 kcal, a seconda delle attività fisiche che si svolgono.
Se mangi prima di fare sport o di avere un’attività mentale intensa, meglio stare leggeri. Per aiutare lo stomaco a lavorare con calma, è bene anche distanziare i pasti tra loro di almeno 3-4 ore.
Una buona digestione, poi, comincia dalla bocca, quindi masticare lentamente è di grande aiuto per il tuo stomaco. In particolare, grazie alla ptialina (enzima ad attività alfa-amilasica presente nella saliva), nella bocca ha inizio la prima fase di digestione degli amidi.
Inoltre, masticare lentamente evita un’entrata eccessiva di aria, che causa aerofagia e meteorismo.
Birra e vino aumentano l’acidità gastrica e rallentano lo svuotamento gastrico, quindi meglio berli con moderazione. Inoltre, anche il fumo accentua il bruciore e la secrezione di acido nello stomaco. E soprattutto è l’associazione di più fattori, prolungata e ripetuta nel tempo, che porta a difficoltà digestive.
Una corretta idratazione è importante per la salute intestinale. La mancanza della giusta quantità di acqua renderà la tua digestione più lenta. Anche se non bisogna mai bere tanta acqua durante i pasti, poiché rallenta di molto il processo digestivo. Oltre a distribuire nell’arco della giornata i liquidi dunque, prova a bere di più mentre consumi pasti solidi come carni o dolci, e meno se gusti brodi vegetali o insalate.
Anche lo stress e una vita eccessivamente frenetica sono acerrimi nemici del tuo sistema digerente, che risente di questi ritmi troppo veloci. Infine, non dimenticare mai di fare la giusta attività fisica: il movimento, assieme ad una sana alimentazione, è alla base del corretto funzionamento del tuo intestino.
I cibi da evitare
In generale, quando si soffre di digestione lenta, ci sono alcuni cibi che sarebbe meglio eliminare dalla propria dieta. In particolare, dovresti evitare del tutto:
- Cibi fritti e grassi.
- Pasti troppo calorici e complessi.
- Bevande alcoliche.
Mentre alcuni alimenti di per sé “sani” sono da limitare, secondo la propria sensibilità, perché possono accentuare il reflusso e l’acidità gastrica, o aumentare la produzione di gas a livello intestinale:
- Aglio e cipolla.
- Pomodoro.
- Cavolo (brassicaceae).
- Spezie.
- Glutine e lattosio per le persone intolleranti.
La digeribilità dei legumi
Una parentesi a parte va aperta per i legumi. Fonte di fibre, benefici per il sistema digerente, sono però anche la prima classe di alimenti imputata ad una cattiva digestione. I legumi infatti, così come il cavolo, possono causare gonfiore addominale e rallentare la digestione, per questo molte persone ne limitano il consumo.
In realtà la scarsa digeribilità dei legumi è dovuta ad alcune sostanze fitochimiche.
- Alcuni oligosaccaridi, in primis, come lo stachiosio, il raffinosio e il verbascosio. Questi rappresentano la fibra alimentare non assorbibile dal nostro intestino. Vengono fermentati per opera dei batteri intestinali e ciò contribuisce al gonfiore addominale.
- L’acido fitico e gli ossalati, che ostacolano l’assorbimento di alcuni sali minerali.
- Gli inibitori delle proteasi (BBI), molecole antitumorali che però ostacolano la funzionalità degli enzimi che digeriscono le proteine.
Per fortuna questi effetti collaterali si possono limitare con semplici accorgimenti.
se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sui legumi.
Come riuscire a digerire i legumi?
Basta tenere i legumi in ammollo e farli cuocere a lungo con le erbe aromatiche. Infatti, l’ammollo è utile per eliminare l’acido fitico presenti in tutte le varietà di legumi. Proprio per non perdere il ricco contenuto di minerali, tra cui potassio, calcio e magnesio, è meglio eliminare l’acqua dell’ammollo e non riutilizzarla in cucina.
Durante la cottura è anche preferibile non aggiungere il sale, perché rende l’involucro del seme più duro e più difficile da digerire.
In realtà i legumi decorticati rappresentano la scelta migliore, soprattutto se soffri di meteorismo, perché è proprio la buccia a fermentare e causare gonfiore. Inoltre, ci sono alcune erbe che rendono i legumi più digeribili se utilizzate direttamente per cuocerli, non per condirli alla fine.
Alloro, salvia, semi di finocchio e alga Kombu hanno proprietà digestive e anti-gonfiore. Ad esempio, mezzo cucchiaino di semi di finocchio o di foglioline di alloro aromatizza i legumi ed evita che rimangano indigesti, a maggior ragione se mangiati di sera.
Infine, un ulteriore accorgimento che si può adottare è quello di trasformare i tuoi legumi in una vellutata, cioè frullandoli (meglio se con un mixer ad immersione), dopo averli lessati.
Fonti
- Untersmayr, E., & Jensen-Jarolim, E. (2008). The role of protein digestibility and antacids on food allergy outcomes. Journal of Allergy and Clinical Immunology, 121(6), 1301-1308.
- Leung, D. Y., & Wang, J. (2016). An overview on biogas generation from anaerobic digestion of food waste. International Journal of Green Energy, 13(2), 119-131.
- Sachdeva, V., Roy, A., & Bharadvaja, N. (2020). Current prospects of nutraceuticals: A review. Current pharmaceutical biotechnology, 21(10), 884-896.
I contenuti sono stati redatti da Melarossa in collaborazione con Céréal. Nell’articolo sono presenti prodotti a fini promozionali.