La conferma dei buoni acquisto celiaci arriva esattamente un anno dopo l’aggiornamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) da parte del Ministero della Salute. La celiachia è passata da malattia rara a malattia cronica. È stato infatti approvato il nuovo decreto che conferma l’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine ai circa 200.000 celiaci presenti oggi in Italia. Sebbene sia prevista una riduzione dei tetti di spesa del 19%, i diritti dei celiaci si possono considerare garantiti.
Da parte sua, l’Associazione Italiana Celiachia ha mostrato piena soddisfazione per questo traguardo, avendo lavorato attivamente con il Ministero della Salute affinché la riduzione prevista rispettasse le reali esigenze dei celiaci. È stata infatti salvaguardata la copertura del 35% dell’apporto calorico giornaliero da carboidrati privi di glutine. Contestualmente, è stata mantenuta l’attenzione su varie fasce d’età con specifici bisogni.
Ma come si ottengono i buoni acquisto celiaci? In seguito alla diagnosi di celiachia da parte del medico specialista, il celiaco ha automaticamente il diritto all’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine. Questi prodotti, indispensabili per la sua dieta irreversibile, sono erogati dalla Asl di riferimento territoriale. In base alle normative vigenti, possono essere utilizzati nella provincia o nella regione in cui è fissata la residenza del paziente.
1 – Buoni acquisto celiaci: nuovi tetti di spesa per l’acquisto degli alimenti senza glutine
I prodotti gratuiti senza glutine possono essere ritirati nelle farmacie pubbliche e private, nei supermercati e nei negozi specializzati. Ci si deve attenere, però, a un tetto di spesa mensile, fissato in base all’età, al genere e ai fabbisogni calorici del paziente.
Rispetto alla normativa precedente, il tetto di spesa basato sull’età è cambiato. Nelle fasce di età 6 mesi-5 anni e 6-9 anni, il tetto sale rispettivamente a 56 e 70 euro per bambine e bambini. Dai 10 ai 13 anni a 100 euro per i maschi e 90 euro per le femmine. Dai 14 ai 17 anni il tetto sale a 124 euro per i maschi e 99 euro per le femmine. Nella fascia 18-59 anni scende a 110 euro per i maschi e 90 per le femmine. Negli over 60, infine, il limite massimo di spesa mensile scende a 89 euro per i maschi e 75 euro per le femmine.
I tetti di spesa sono correlati ai Larn (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana), che aiutano a definire il fabbisogno energetico della popolazione, in base all’età, al sesso e ai più diffusi stili di vita. Come ha affermato il direttore generale Aic Caterina Pilo, sebbene «i nuovi Larn del 2014, più sofisticati e maggiormente aderenti agli stili di vita più diffusi, vedano ridotti i fabbisogni energetici medi rispetto ai riferimenti utilizzati nel 2001 […] l’Aic ha tuttavia insistito perché fossero utilizzati i prezzi applicati in farmacia, canale ancora prevalente e disponibile a tutti i celiaci ovunque, in tutta Italia. I tetti attuali lasciano quindi sostanzialmente invariato il potere di acquisto del 2001, quando il decreto Veronesi introdusse per la prima volta, dopo venti anni, il tetto di spesa in base all’età, genere e relativi fabbisogni energetici».
2 – Prossimo obiettivo: i buoni acquisto celiaci digitali
L’Aic si è dichiarata soddisfatta per gli impegni assunti dal Ministero della Salute al fine di migliorare la qualità dell’assistenza. Il prossimo obiettivo sono i buoni digitali, spendibili ovunque in Italia, anche al di fuori della propria regione di residenza.
A questo progetto lavorerà il Ministero della Salute con quello della Funzione Pubblica. «Il nostro obiettivo è un modello di assistenza più efficiente, più moderno», afferma il presidente Aic Giuseppe Di Fabio. «Dobbiamo arrivare ad avere buoni digitali spendibili ovunque, anche nelle regioni diverse dalla residenza dei pazienti. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto la costituzione di un tavolo interministeriale per trovare le migliori modalità per raggiungere lo scopo».
Mara Abruzzese – Axioma Iniziative e Servizi Editoriali srl