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Alla scoperta di Taranto: un viaggio lungo qualche millennio

bastione di antico castello affacciato sul mare di Taranto

Da Taras a Taranto: dove iniziare una visita di Taranto, nota ai più per le vicissitudini dell’immenso impianto siderurgico dell’ILVA?

Le Colonne Doriche e l’antica Taras

Nell’approdare sulla città vecchia, posta sull’“isola che non c’era”, dalla parte di piazza Castello, ecco che lo sguardo è attratto da due antiche Colonne Doriche, le uniche rimaste di un tempio attribuito a Poseidone. 

Solitarie e maestose, ci fanno riavvolgere il nastro del tempo di qualche millennio fino all’VIII secolo avanti Cristo (a.C.), quando il mitico Falanto avrebbe fondato l’antica Taras, unica potente colonia spartana della Magna Grecia

La città vecchia e la sua spinta alla rinascita

La città vecchia vera e propria nasce all’epoca bizantina e rimane l’unico centro abitato di Taranto fino all’Unità d’Italia. Passeggiando per le sue viuzze, tra edifici ancora da recuperare e altri già riqualificati, come quello che ospita l’università, risplendono due gioielli. La cattedrale di San Cataldo, la più antica della Puglia, la cui prima costruzione risale al X secolo, e la chiesa di San Domenico, con annesso convento, del periodo angioino, che svetta verso l’alto con un bel rosone romanico. 

Dai vicoletti è facile accedere ai due lungomari: uno sul cosiddetto Mar Piccolo, una laguna costiera con numerosi allevamenti della squisita cozza tarantina, l’altro sul Mar Grande, dove la vista spazia fino alle ciminiere dell’ILVA e lungo il quale ci s’imbatte nel bel pannello in ceramica ispirato alla leggenda di Falanto e di sua moglie Etra. 

Il Castello Aragonese

Tornando a piazza Castello, con le spalle alle Colonne Doriche, ecco l’ingresso al Castello Aragonese ricostruito su preesistenze più antiche. Ne consiglio caldamente la visita, gratuita, a cura del personale della Marina Militare, proprietaria della fortificazione. 

Dal Castello, dotato di quattro possenti torri circolari e che tra i suoi prigionieri ospitò anche lo scrittore Alexandre Dumas, si gode di una magnifica vista sul Mar Grande e sul canale, attraversato da un ponte girevole tutto in acciaio, che collega la città vecchia a quella moderna. 

Il MArTa (Museo Archeologico Nazionale di Taranto) 

E’ il gioiello della cosiddetta città nuova, ospitato con il suo più recente e accattivante allestimento in un ex convento del Settecento.

Percorrerlo è un viaggio nella storia di Taranto e del suo territorio con alcuni tesori inestimabili, come lo stupendo gruppo scultoreo “Orfeo e le Sirene” della fine del IV secolo a.C. e gli Ori dell’epoca ellenistica e romana. Tra questi spiccano un originale schiaccianoci in bronzo e lamina d’oro e una serie di orecchini dalle fogge più diverse. Interessanti anche le sezioni preistoriche e protostoriche con alcuni particolari reperti, come le Veneri di Parabita, realizzate in osso, risalenti a 20.000 anni a.C.

Un assaggio della cucina tarantina e un’ultima passeggiata 

Non perdete il pesce al cartoccio dello storico ristorante Basile Luzzi in via Gian Pitagora 76, prima di fare l’ultima passeggiata. Dal corso Due Mari andate in direzione del monumento al Marinaio, per raggiungere i giardini pensili sospesi sul Mar Grande, passando per l’immensa rotonda dei Marinai d’Italia, di fronte al monumentale Palazzo del Governo.

Vi rimarrà il mare negli occhi. Arrivederci Taranto.

© Brugam

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