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Sambuco: proprietà e usi della pianta e dei fiori

Un grappolo di bacche di sambuco appese alla pianta

Il sambuco è una pianta apprezzata fin dall’antichità per le sue molteplici proprietà benefiche. I fiori di sambuco, delicati e profumati, sono utilizzati per creare infusi e il tanto apprezzato sciroppo di sambuco, noto per le sue qualità lenitive, efficaci soprattutto durante i mesi freddi per alleviare i sintomi del raffreddore.

Anche i frutti del sambuco trovano un loro spazio in cucina e sono protagonisti di ottime marmellate che conservano le proprietà nutritive della pianta.

Ma il sambuco è una pianta impiegata anche in fitoterapia per le sue proprietà diuretiche, lassative naturali e antinfiammatorie, che la rendono utile nel trattamento della cistite e altri disturbi.

La versatilità della pianta di sambuco la rende quindi un ingrediente prezioso e un alleato naturale per la salute da valorizzare anche per ricette originali.

Sambuco: che cos’è

La pianta del sambuco appartiene alla famiglia botanica delle Adoxaceae o Caprifoliacee. La si trova nelle radure selvatiche, sui bordi delle strade e vicino ai corsi d’acqua.

Riesce a raggiungere un’altezza massima di dieci metri e si presenta con una chioma espansa e fitta. La sezione dei rami e del tronco è molto caratteristica: un midollo centrale di colore bianco, di consistenza soffice ed elastica.

Per questo motivo, il sambuco è facile da svuotare e da utilizzare per creare pregiati strumenti musicali o dei piccoli oggetti artigianali come la bacchetta di sambuco.

Il sambuco è una pianta incredibilmente versatile e per questo usata in tanti modi, grazie alle diverse proprietà dei suoi componenti: fiori, foglie, frutti e corteccia.

I fiori di sambuco sono apprezzati soprattutto per le loro qualità diaforetiche, cioè in grado di stimolare la sudorazione. Le sostanze diaforetiche, infatti, sono spesso utilizzate in medicina per promuovere l’eliminazione delle tossine attraverso la pelle e per aiutare ad abbassare la febbre, favorendo la termoregolazione aumentando la traspirazione.

Possiedono anche proprietà diuretiche, emollienti ed espettoranti, quindi efficaci nel trattamento delle infiammazioni dell’apparato respiratorio.

È proprio dai fiori, aggiungendo zucchero e limone, che si ottiene il rinomato sciroppo di sambuco, facile da preparare anche in casa.

Se le foglie del sambuco sono note per le loro virtù emollienti e depurative, i frutti, invece, hanno proprietà lassative e antinevralgiche. Infatti, il loro succo è spesso usato per alleviare il mal di testa. Ma non finisce qui. Da questi frutti si prepara anche una marmellata, che a dosi moderate agisce come diaforetico, mentre in quantità superiori ha effetti lassativi e purganti.

Infine, la corteccia interna del sambuco, utilizzata per le sue proprietà diuretiche, è impiegata nel trattamento della cistite grazie alle caratteristiche antinfiammatorie.

Sambuco: valori nutrizionali

Il sambuco è ricco di micronutrienti come vitamine, in particolare la vitamina C, e sali minerali, ma è anche un’ottima fonte di fibre e antiossidanti.

Le sue bacche, inoltre, contengono sostanze bioattive utili alla salute come i flavonoidi che supportano il sistema immunitario e combattono l’infiammazione e i radicali liberi.

Non mancano neppure i carotenoidi, beta-carotene, biotina, antociani e altri composti dall’azione benefica per l’organismo.

Sambuco: valori nutrizionali (100 g)

MINERALI
Sodio (mg)6
Potassio (mg)280
Calcio (mg)38
Fosforo (mg)39
Zinco (mg)0.11
Magnesio (mg)5
Selenio (µg)0.6
Ferro (mg)1.6
VITAMINE
Tiamina – B1 (mg)0.07
Riboflavina – B2 (mg)0.06
Niacina – B3 (mg)0.5
Vitamina B6 (mg)0.23
Folati totali (µg)6
Vitamina A (µg)30
Vitamina C (mg)36

Fonte dati: USDA

A cosa fa bene il sambuco?

Le proprietà benefiche del sambuco sono diverse. È noto in particolare per le sue capacità diaforetiche, cioè aumenta la sudorazione, che lo rendono utile nel trattamento del raffreddore, della febbre e di altre affezioni delle vie respiratorie, come tosse e lievi bronchiti.

Studi su animali hanno inoltre dimostrato che la pianta di sambuco promuove un aumento della secrezione bronchiale, svolgendo un’azione benefica anche in questo senso.

Gli estratti dei fiori, inoltre, possiedono anche proprietà antinfiammatorie: ricerche in vitro hanno mostrato la loro capacità di inibire la secrezione di citochine e ridurre l’attività delle interleuchine, molecole implicate nei processi infiammatori e nella risposta immunitaria.

Ma non basta. I fiori e i frutti del sambuco racchiudono altri benefici: i fiori sono diuretici, leggermente antinfiammatori, mentre i frutti maturi hanno proprietà antiemetiche (alleviano nausea e vomito), lassative, depurative e antinevralgiche.

Servono tuttavia altre conferme dalla scienza per avallare le specificità benefiche del sambuco.

In cucina, infine, sono protagonisti di ottime ricette, da cucinare prima dell’uso, per preparare succhi, sciroppi o marmellate.

Come si riconosce il sambuco buono da quello velenoso?

Per riconoscere il sambuco sicuro da mangiare, noto come Sambucus nigra, da varietà potenzialmente velenose come l’ebbio (Sambucus ebulus), è fondamentale osservare attentamente alcune caratteristiche specifiche della pianta.

Quali sono gli effetti collaterali del sambuco

Importante: vanno scelte solo le bacche mature di color viola scuro, perché invece i frutti rossi sono velenosi.

Inoltre, evitare il consumo di bacche quando sono acerbe, perché contengono sostanze tossiche derivate dal cianuro e possono causare conseguenze gastrointestinali, come: crampi addominali, nausea e vomito.

Attenzione: esistono in natura varietà molto simili al sambuco che risultano essere velenose per l’uomo, come il Sambucus ebulus. Non ricorrere dunque alla raccolta fai da te, se non si è sicuri che la pianta sia commestibile.

Altra raccomandazione importante: evitare la corteccia del sambuco che ha effetti tossici. Inoltre, in gravidanza, esiste la possibilità che il sambuco sia pericoloso. Infine, meglio evitare il consumo anche durante l’allattamento.

Interazioni farmacologiche

L’utilizzo di sambuco può interferire con la somministrazione di alcuni farmaci tra cui: diuretici, farmaci per il diabete e per l’asma, lassativi e immuno-soppressori. 

Pertanto, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente sambuco, è necessario rivolgersi preventivamente al proprio medico curante. 

Come si può usare il sambuco

Il sambuco è apprezzato non solo nella medicina naturale, ma anche in cucina per la sua versatilità. Questa pianta è utilizzata nella preparazione di marmellate, gelatine, salse, zuppe e frittelle.

Inoltre, è conosciuto per un tipico sciroppo, molto diffuso in Tirolo e nei Paesi nordici, che può essere consumato diluito in acqua o fermentato per produrre una bevanda alcolica, spesso paragonata allo spumante.

È importante sottolineare che sia i fiori che le bacche del sambuco devono essere consumati solo dopo essere stati adeguatamente cotti, per neutralizzare i composti tossici presenti nella pianta.

Il consumo di parti crude o non correttamente preparate può portare a intossicazione con nausea, vomito e diarrea severa.

Uso interno

I fiori di sambuco sono utilizzati solitamente sotto forma di infuso. In genere, si consiglia di immergere 2 o 3 grammi di droga in circa 150 ml di acqua bollente e di lasciare il tutto in infusione per almeno cinque minuti.

La tisana così preparata può essere bevuta più volte nell’arco della giornata, in particolar modo, al pomeriggio e alla sera. Può essere utile per contrastare bronchiti, raffreddori, problemi digestivi, sinusiti e febbre.

Inoltre, rappresenta un ottimo aiuto in caso di gotta poiché favorisce la diuresi. Bastano 2 cucchiaini di fiori per ogni tazza d’acqua bollente. Filtrare la tisana dopo aver lasciato i fiori in infusione per circa 5 minuti e berla tiepida.

Uso esterno

I fiori hanno attività astringente e lenitiva sulla pelle, possono essere impiegati sui foruncoli, scottature e in caso di emorroidi.

La poltiglia dei fiori freschi raccolti a fine primavera è utilizzata ad uso esterno anche sulle ustioni.

Inoltre, i fiori secchi possono essere usati per aromatizzare bevande alcoliche, amari, il vino bianco e l’aceto: l’odore si trasforma in lieve e piacevole aroma. 

Come conservare i fiori di sambuco

I fiori di sambuco possono essere conservati in essicazione o congelamento.

Essiccazione: i fiori vengono essiccati in penombra, in un luogo asciutto e ben areato. Una volta essiccati vanno conservati in contenitori di vetro dotati di chiusura ermetica.

Congelamento: si staccano il più possibile i singoli fiorellini dal gambo principale e dai piccoli steli e si pongono in un contenitore adatto al freezer. 

Indipendentemente dalla modalità di conservazione, è preferibile consumare i fiori entro un mese così da poter beneficiare di tutte le loro proprietà.

Usi in bellezza

In cosmesi, i fiori del Sambucus nigra, utilizzati sotto forma di decotto, hanno sulla pelle un effetto emolliente e lenitivo e aiutano a schiarire la pelle. 

Invece, attenzione ai fiori freschi, perché allo stato fresco, se non vengono bolliti, possono essere irritanti sulla cute.

Per preparare una maschera per il viso dall’azione lenitiva ed emolliente, ecco cosa occorre:

Come si prepara? Dopo averli lavati, versare in una ciotola, una manciata di fiori freschi di sambuco e una manciata di fiori di tiglio e di camomilla. Coprire con acqua molto calda, comprimendo e mescolando i fiori fino a renderli una poltiglia non troppo liquida.

Riporre il composto fra due garze e applicare sul viso per una ventina di minuti.

Uso in cucina dei fiori e bacche di sambuco 

Oltre a queste proprietà fitoterapiche, i fiori sono particolarmente apprezzati in cucina perché si prestano a saporite ricette sia dolci che salate.

I fiori freschi sono ottimi anche nelle insalate, nelle frittate e nelle macedonie. Invece, le bacche mature possono trasformarsi in gustose marmellate.

Ricette

Conclusioni

Il sambuco è una pianta rinomata per le sue numerose proprietà benefiche. Ricco di antiossidanti, vitamina C e fibre, è utilizzato in diversi rimedi naturali per potenziare il sistema immunitario e combattere infiammazioni e raffreddori.

I fiori e le bacche mature del sambuco sono le parti più utilizzate: i fiori per preparare tisane e sciroppi, le bacche per marmellate e bevande salutari. Tuttavia, è essenziale consumare le bacche solo dopo cottura, poiché crude possono essere tossiche.

In cucina, il sambuco trova spazio anche per preparare ottime gelatine, salse e sciroppi.

Fonti

  1. Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti- USDA.
  2. Healthline
  3. Nutrients
  4. Cleveland Clinic
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