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Canapa: usi, proprietà, benefici e controindicazioni

due boccette di vetro con olio di canapa, foglie della pianta di canapa e un rotolo di filo di canapa

La canapa o cannabis sativa è una pianta antica, versatile e ricca di proprietà benefiche. Canapa e cannabis sono quindi la stessa pianta, ma i termini si distinguono per uso e contenuto di THC.

La canapa è utilizzata per scopi industriali, tessili e alimentari, con basso THC, mentre la cannabis è associata a usi medicinali o ricreativi, con livelli più alti di THC..

I semi di canapa, ad esempio, sono un superfood naturale, ricchi di proteine vegetali, omega-3, vitamine e minerali, ideali per arricchire insalate, smoothie o yogurt.

L’olio di canapa, invece, estratto a freddo, è un prezioso alleato per il benessere, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e idratanti, utili sia in cucina che per la cura della pelle.

La farina di canapa, gluten-free, infine, è perfetta per preparare pane, biscotti o pancake, donando un tocco nutriente e originale alle ricette.

I benefici della canapa sono diversi e includono il supporto al sistema immunitario, la riduzione dello stress e l’uso per una pelle sana.

A cosa fa bene la canapa?

E’ una pianta straordinariamente versatile, utilizzata in diversi settori. Nella dieta, i semi di canapa, che apportano diversi benefici, ricchi di proteine, vitamine e acidi grassi essenziali, sono trasformati in farina e olio, utili per rafforzare il sistema immunitario e contrastare l’ipercolesterolemia.

In fitoterapia, i suoi estratti possiedono effetti antidolorifici e protettivi, rivelandosi efficaci nel trattamento di diverse patologie. In cosmesi, invece, grazie all’azione antiossidante e rigenerante di fitosteroli e vitamine, è impiegata per la cura della pelle e dei capelli, contribuendo a rallentare l’invecchiamento cutaneo.

Nel settore agricolo, si usa per la pacciamatura, una tecnica che mantiene l’umidità del terreno e previene la crescita di infestanti.

Nel tessuti, la fibra di canapa si distingue per resistenza e proprietà antibatteriche e offre un’alternativa ecologica al cotone e alle fibre sintetiche. Dalla sua componente legnosa, inoltre, si ricava carta di alta qualità, senza bisogno di trattamenti chimici, come dimostrano antichi documenti storici stampati su questo materiale.

Nel settore edile, la canapa è impiegata per creare biocomposti isolanti, bio-mattoni e pannelli flessibili, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale.

Infine, la sua cellulosa può essere trasformata in bioplastiche biodegradabili e riciclabili, per un’alternativa sostenibile alla plastica, oppure e impiegata nella produzione di biocarburanti, una valida alternativa ai combustibili fossili.

Usi medici della cannabis

La dispensazione della cannabis a carico del Servizio Sanitario Nazionale è regolata da una normativa che ne definisce le indicazioni terapeutiche basate su evidenze scientifiche. Tuttavia, i preparati per uso medico possono essere acquistati privatamente, con ricetta medica, nelle farmacie di comunità, mentre l’uso ricreativo resta vietato dalla legge.

L’impiego più diffuso riguarda il trattamento del dolore cronico, incluso quello oncologico, che i cannabinoidi attenuano senza causare depressione respiratoria, a differenza degli oppioidi. La cannabis è efficace anche nel dolore neuropatico, spesso resistente ai comuni antidolorifici, e nella sclerosi multipla, dove aiuta a ridurre sia la spasticità che il dolore.

Un’altra applicazione riguarda nausea e vomito indotti da chemioterapia e terapie antivirali per l’HIV, grazie all’azione del dronabinolo. Inoltre, è utilizzata per stimolare l’appetito in pazienti con anoressia, tumori e AIDS, e per ridurre la pressione endoculare nel glaucoma.

Nella sindrome di Tourette, l’attivazione del recettore CB₁ da parte della cannabis aiuta a modulare l’attività neuronale, riducendo la spasticità incontrollata e i comportamenti ossessivi tipici della malattia.

Quanti tipi di canapa ci sono?

La cannabis sativa, nota come canapa utile, è una pianta antica dalle molteplici applicazioni, grazie alla versatilità delle sue fibre e dei suoi estratti. La coltivazione si diffuse in Occidente nel XVIII secolo per la produzione di corde e tessuti, trovando in Italia un’importante tradizione, specialmente nel Lazio. Oggi è impiegata in edilizia, industria tessile e per estratti terapeutici, grazie ai cannabinoidi con proprietà analgesiche utili per diverse patologie.

La Cannabis indica, invece, è caratterizzata da un alto contenuto di principi attivi come cannabinoidi e terpeni, che la rendono ideale per un uso rilassante e ricreativo. Cresce in India e Nepal, ma è inadatta all’uso industriale.

Infine, la Cannabis ruderalis, di origine siberiana, è una pianta selvatica dal basso contenuto di THC, usata soprattutto per ibridazioni.

Canapa e Cannabis: due nomi per la stessa pianta

Canapa e Cannabis designano entrambe la Cannabis sativa, una pianta versatile appartenente alla famiglia delle Cannabaceae. La differenza tra i due termini risiede nell’uso e nel contenuto di THC: “canapa” si riferisce agli usi industriali, come fibre o oli, caratterizzati da una bassissima concentrazione di THC; “cannabis”, invece, è impiegato in ambito medico e associato al benessere.

Il CBD (cannabidiolo), molecola attiva presente nei fiori, è apprezzato per i suoi effetti benefici. Originaria dell’Asia, la Cannabis sativa è facilmente identificabile: foglie con 5-7 segmenti dentellati, gambo cavo e flessibile alto fino a 6 metri, fiori verdi a grappolo e frutti ovali chiamati “chènevis”.

Inoltre, la pianta può essere maschio o femmina, distinguibile dai fiori. Questa varietà, spesso ottenuta per ibridazione, continua a essere una risorsa preziosa in diversi ambiti, dall’industriale (anche per produrre alimenti) al terapeutico.

Composizione chimica della canapa sativa

La resina della cannabis, estratta dalle infiorescenze femminili, contiene oltre 400 composti chimici, tra cui circa 60 cannabinoidi. Il principale composto psicoattivo è il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), usato in ambito medico per trattare diverse condizioni come la nausea da chemioterapia.

Il cannabidiolo (CBD), invece, ha proprietà analgesiche e antinfiammatorie senza effetti psicoattivi significativi.

La resina poi include anche terpeni, responsabili dell’aroma, e flavonoidi con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Il gel alla canapa, grazie a questi componenti, aiuta a lenire dolori articolari e muscolari.

Produce, anche attraverso l’interazione con il sistema degli oppioidi endogeni (endorfine), un’azione rilassante e analgesica.

Olio di canapa

E’ noto per le sue proprietà antinfiammatorie, per contrastare l’accumulo di tossine o in caso di affaticamento dello stomaco e dell’intestino.

Come alimento ha un sapore delicato, dal vago sentore di nocciole: ha un contenuto pari al 90% di grassi insaturi ed è verde, in modo più o meno intenso.

L’unica importante accortezza è quella di evitare la sua cottura. Infatti, va assunto a crudo, magari puoi condire un’insalata con i semi di canapa o preparare delle tartine con la farina di canapa. Puoi anche provare con le varietà aromatizzate, come quelle al peperoncino.

Farina di canapa: priva di glutine

Dai semi della canapa si ricava una farina che può essere utilizzata in sostituzione della tradizionale farina di frumento tipo 00.

Priva di glutine, è indicata anche per chi soffre di celiachia. Inoltre, rispetto alla farina 00, possiede il 21% di calorie in meno, di cui solo il 3,8% è costituito da carboidrati.

Formidabile anche la presenza di proteine, che formano circa il 30% della massa complessiva del prodotto. La farina di canapa ha poi un elevato contenuto di fibre, ideali per il nostro intestino. Nella farina di canapa sono presenti anche molte vitamine, tra cui significativa è la presenza della E.

Canapa: effetti e controindicazioni

La Cannabis sativa contiene sostanze chimiche con effetti psicotropi, in grado di influenzare percezioni, umore e coscienza.

Non è considerata una terapia curativa, ma un trattamento sintomatico di supporto nei casi in cui i farmaci tradizionali non siano efficaci. Tuttavia, il suo utilizzo comporta possibili effetti collaterali, tra cui alterazioni della memoria, concentrazione, riflessi, coordinazione motoria e percezione sensoriale, oltre a possibili disturbi dell’umore.

Un sovradosaggio può provocare allucinazioni e psicosi, rendendo necessaria una regolamentazione rigorosa.

Canapa: perchè è stata proibita

I suoi derivati illegali sono tra le droghe più consumate al mondo e il loro uso può portare a dipendenza, con un’incidenza del 10% nei consumatori e del 17% negli adolescenti.

Per questo motivo, il consumo ricreativo è vietato e l’impiego terapeutico della cannabis è soggetto a restrizioni e richiede un’attenta valutazione medico-legale.

FAQ ( domande comuni)

Quali sono i benefici della canapa?

La canapa ha proprietà nutritive, terapeutiche ed ecologiche. È ricca di acidi grassi essenziali, proteine e antiossidanti, favorisce il benessere cardiovascolare, ha effetti antinfiammatori e analgesici e viene impiegata in edilizia, tessuti e bioplastiche per la sua sostenibilità.

Quante piante di canapa si possono tenere in casa?

In Italia, la coltivazione domestica di canapa è vietata, salvo specifiche autorizzazioni per uso industriale o terapeutico.

Quando la canapa diventa illegale?

Diventa illegale quando supera lo 0,2% di THC, il principio attivo con effetti psicotropi. Il consumo a scopo ricreativo è vietato, mentre l’uso terapeutico è regolamentato.

A cosa fa bene la canapa?

Favorisce il benessere del sistema nervoso, cardiovascolare e muscolo-scheletrico, aiuta contro infiammazioni, dolori cronici e insonnia, ed è utile nella cosmesi per la pelle e i capelli.

Come si usa l’olio di canapa?

Può essere assunto per via orale per beneficiare delle sue proprietà nutrizionali o applicato sulla pelle e sui capelli per idratare e lenire irritazioni.

Quanti tipi di semi di canapa esistono?

Esistono semi femminizzati, autofiorenti e regolari. Quelli industriali sono selezionati per avere basso contenuto di THC.

Che differenza c’è tra olio di canapa e CBD?

L’olio di canapa si ottiene dai semi e ha proprietà nutritive, mentre il CBD è estratto dalle infiorescenze ed è usato per scopi terapeutici, senza effetti psicotropi.

A cosa serve l’olio di canapa?

È usato per nutrire la pelle, rinforzare i capelli, ridurre le infiammazioni e migliorare la salute cardiovascolare grazie al suo contenuto di acidi grassi essenziali.

Conclusioni

La canapa è una pianta versatile dalle numerose proprietà benefiche. I suoi semi sono una fonte preziosa di proteine, vitamine e acidi grassi essenziali, utili per la salute cardiovascolare e il benessere generale.

L’olio di canapa ha effetti antinfiammatori e idratanti, perfetto per pelle e capelli. Grazie alle sue fibre resistenti, è impiegata anche nei settori tessile, edilizio e cosmetico, mentre le bioplastiche derivate offrono un’alternativa sostenibile ai materiali tradizionali.

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Articolo rivisto da Monica Torriani, farmacista e consulente scientifico.

Fonti

  1. Ministero della Salute– Importazione di medicinali a base di delta-9-tetraidrocannabinolo e trans-delta-9-tetraidrocannabinolo.
  2. Decreto del 25 giugno 2018- Gazzetta Ufficiale– inserimento dei preparati a base di cannabis nella terapia dolore.
  3. Research Gate– Caratteristiche qualitative e quantitative del seme di Cannabis sativa L.
  4. Decreto 1 ottobre 2020- Ministero della Salute.

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