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Leucemia: che cos’è, sintomi, cause, come si manifesta, diagnosi e cure

leucemia: che cos'è, sintomi, cause, diagnosi e cure

Leucemia è il termine usato per indicare un tumore localizzato a livello del midollo osseo. A seconda del tipo di cellule malate prodotte è possibile distinguere la patologia in 4 tipi di leucemia: linfoblastica acuta (LLA), linfoblastica cronica (LLC), mieloide acuta (LMA) e mieloide cronica (LMC).

I sintomi iniziali sono piuttosto generici, in quanto molto simili a quelli di altre patologie e poco specifici.

La diagnosi tuttavia non va mai rimandata e può comportare un semplice prelievo di sangue o, in caso di bisogno, l’asportazione di un piccolo frammento midollare al fine di effettuare una biopsia. La terapia è sempre farmacologica, con infusioni o pillole e, nei casi selezionati, un trapianto può dare al paziente serie speranze di guarigione.

Cos’è la leucemia: significato e definizione

“Leucemia” (dal greco leucòs, cioè bianco, per indicare i globuli), è un termine generico per parlare del cancro delle cellule del midollo responsabili della composizione del sangue.

Il tipo di leucemia dipende dal tipo di cellula che diventa cancerosa e dalla sua crescita più o meno lenta.

Pertanto, la leucemia può essere linfatica o mieloide, rispettivamente acuta o cronica. La leucemia linfatica rappresenta la crescita anormale delle cellule dal midollo ematogeno che diventano linfociti, un tipo di globuli bianchi con un ruolo importante nel sistema immunitario.

Nella leucemia mieloide invece vi è una crescita anomala delle cellule del midollo ematogeno che maturano in globuli rossi (eritrociti), globuli bianchi (leucociti) e piastrine.
La leucemia cronica progredisce più lentamente della leucemia acuta, che richiede un trattamento immediato.

Sintomi della leucemia

I sintomi dipendono, in parte, dal tipo di leucemia. Ad esempio, in presenza di una forma cronica, potrebbero non esserci disturbi evidenti nelle prime fasi. Segni comuni della leucemia includono:

Come è possibile notare, la maggior parte dei disturbi è chiaramente confondibile con altri tipi innocui di patologie, come spesso si arriva a diagnosticare.

Ricordiamo però che solo il proprio medico sarà in grado di effettuare una diagnosi differenziale e, senza allarmarsi eccessivamente, un suo consulto non andrebbe mai ritardato. 

Forme e tipi di leucemia: quali sono e come riconoscerli

E’ raggruppata in 4 tipi principali. All’interno di ogni categoria ci sono numerosi sottogruppi basati sulle caratteristiche delle cellule tumorali.

.A queste 4 forme si associano altri tipi più rari, come: la leucemia a cellule capellute, le sindromi mielodisplastiche e le malattie mieloproliferative.

1 – Acuta linfoblastica

È anche chiamata leucemia linfoblastica acuta o LLA, abbreviato. La LLA colpisce persone di tutte le età ed è il tumore più comune nei bambini, rappresentando il 75% di tutte le leucemie sotto i 15 anni. La LLA colpisce i più piccoli di età compresa tra 2-5 anni.

Negli adulti invece è più comune nelle persone di età sopra i 45 anni. La leucemia linfocitica acuta è una malattia potenzialmente letale in cui le cellule che normalmente si differenziano in linfociti diventano cancerose e sostituiscono rapidamente quelle normali nel midollo osseo.

In seguito le cellule leucemiche immature si accumulano nel midollo distruggendo e sostituendo quelle che producono i globuli normali, contribuendo ad abbassare l’immunità in quanto non competenti come le altre.

Le cellule leucemiche vengono trasportate attraverso il flusso sanguigno al fegato, alla milza, ai linfonodi, al cervello e ai testicoli, dove possono continuare a crescere e dividersi in modo incontrollabile; praticamente ogni organo può essere infiltrato da esse.

Ad esempio, le cellule leucemiche possono diffondersi nelle meningi, il tessuto che ricopre e protegge il cervello e il midollo spinale, provocando la meningite leucemica. I segni e i sintomi della LLA sono dovuti all’infiltrazione del midollo osseo e di altri organi e tessuti con cellule malate, come conseguenza della moltiplicazione incontrollata dei linfoblasti.

Quali sono i sintomi?

L’astenia (debolezza) può verificarsi a causa della produzione insufficiente di eritrociti (anemia), sanguinamento dovuto alla diminuzione del numero di piastrine e infezioni dovute alla produzione inefficace di leucociti con funzioni normali.

Le infezioni possono essere localizzate ovunque, ad esempio nei polmoni o nel tratto urinario e di solito sono accompagnate da febbre.

Inoltre, il paziente può notare una diminuzione dell’appetito, una perdita involontaria di peso e il dolore osteo-articolare, presenti in circa 1/3 dei pazienti e soprattutto nei bambini.

La diagnosi si basa solitamente su alcuni esami del sangue e sulla valutazione del midollo osseo (biopsia osteomidollare). Il trattamento consiste nella chemioterapia ed è spesso efficace.

2 – Mieloide acuta

La leucemia mieloide acuta (LMA) è il tipo più comune di leucemia negli adulti, sebbene possa colpire persone di tutte le età.

Essa talvolta può essere anche causata da chemioterapia o radioterapia precedentemente somministrate per curare un altro tumore. La leucemia mieloide acuta è una malattia potenzialmente letale in cui il midollo osseo produce troppe cellule mieloidi immature (blasti) che non si trasformano in componenti ematiche mature.

Le cellule leucemiche proliferano poi in modo incontrollabile e si accumulano nel midollo osseo, distruggendo e sostituendo le cellule che normalmente producono i componenti del sangue.

Quali sono i sintomi ?

I pazienti si presentano spesso dal medico per emorragie o lividi causati dal basso numero di piastrine (trombocitopenia) o perché stanchi e privi di energie per anemia (basso numero di eritrociti).

Senza abbastanza globuli bianchi per funzionare normalmente, i pazienti diventano suscettibili alle infezioni. Esistono diversi sottotipi di leucemia mieloide acuta, che vengono identificati in base alle caratteristiche delle cellule leucemiche.

La leucemia promielocitica acuta è un sottotipo importante di LMA. In questo sottotipo, i cambiamenti cromosomici a livello dei promielociti (cellule che si trovano in una fase iniziale di sviluppo) consentono l’accumulo di queste cellule immature.

La diagnosi consiste in esami del sangue e biopsia del midollo osseo. Il trattamento comprende la chemioterapia per ottenere una remissione, a cui si aggiungono ulteriori sedute per prevenire le ricadute e talvolta il trapianto di cellule staminali ematopoietiche.

3 – Linfatica cronica

Il 75% dei pazienti con leucemia linfatica cronica (LLA) ha più di 65 anni. Questo tipo di leucemia è raro nei bambini e di solito si presenta come una malattia lentamente progressiva in cui i linfociti dall’aspetto quasi maturo diventano cancerosi e sostituiscono gradualmente le cellule normali nei linfonodi.

I linfociti cancerosi crescono prima nel midollo osseo, nel sangue e nei linfonodi e poi si diffondono nel fegato e nella milza, che iniziano ad ingrandirsi.

Nel midollo osseo, le cellule leucemiche sostituiscono gradualmente quelle normali, portando a una diminuzione del numero di globuli rossi, globuli bianchi e/o piastrine.

I linfociti cancerosi non sono efficaci come i normali linfociti per la produzione degli anticorpi, cioè le proteine ​​che aiutano a combattere le infezioni. Inoltre, il sistema immunitario può reagire e distruggere le cellule sane, confondendole con quelle malate e portando alla distruzione di globuli rossi, neutrofili o piastrine.

Diagnosi e quali sono i sintomi?

A volte, può trasformarsi in un cancro aggressivo chiamato linfoma. Questo tipo di trasformazione, chiamata trasformazione Richter, si verifica nel 2-10% dei pazienti. I soggetti possono non avere alcun sintomo o soffrire di disturbi generali come:

Possono anche avere linfonodi ingrossati e una sensazione di pienezza addominale dovuta all’ingrossamento della milza (splenomegalia) che preme sullo stomaco.

La diagnosi si basa sugli esami del sangue e sulla biopsia osteomidollare. Il trattamento comprende la chemioterapia, l’immunoterapia e talvolta la radioterapia. La leucemia linfatica cronica è il tipo più comune di leucemia in Nord America e in Europa; è raro in Giappone e nel sud-est asiatico, suggerendo come la genetica giochi un ruolo nel suo sviluppo.

4 – Leucemia mieloide cronica

La leucemia mieloide cronica (LMC) è una malattia lentamente progressiva in cui le cellule che normalmente si sviluppano in neutrofili, basofili, eosinofili e monociti diventano cancerose e sostituiscono le cellule normali nel midollo osseo.

I pazienti possono essere diagnosticati durante un controllo di routine o dopo una valutazione medica a causa della mancanza di energia e della stanchezza causate da anemia, sanguinamento, dolore addominale o, raramente, lividi che appaiono per un basso numero di piastrine.

L’ingrossamento della milza (splenomegalia) provoca disturbi addominali, sazietà precoce e alterazioni del transito intestinale. Altri possibili sintomi sono: febbre, respiro affannoso e dolore alle ossa.

La leucemia mieloide cronica è causata da una specifica anomalia genetica che si verifica nelle cellule staminali ematopoietiche, anche se la sua causa non è nota. L’anomalia genetica è rappresentata da un riarrangiamento anomalo del materiale genetico, in cui un cromosoma scambia un segmento di geni con un altro cromosoma, un processo chiamato traslocazione.

Specifica per la leucemia mieloide cronica è la traslocazione dei geni del cromosoma 9 con i geni del cromosoma 22, con la formazione del cromosoma Philadelphia, che può essere rilevato nel 95% dei pazienti con LMC, sia nelle cellule del sangue che nelle cellule del midollo osseo.

Il cromosoma Philadelphia produce un enzima anomalo (chiamato tirosin-chinasi), che è responsabile del modello di crescita anormale dei globuli bianchi. A volte possono comparire ulteriori anomalie genetiche (chiamate mutazioni) che rendono la malattia resistente al trattamento.

Il rischio di sviluppare questo tipo di leucemia aumenta con l’età. La leucemia mieloide cronica è rara nei bambini e l’età media della diagnosi è di circa 65 anni.

Non ci sono differenze geografiche per quanto riguarda il numero di nuovi casi diagnosticati e tra i fattori di rischio per l’insorgenza ritroviamo l’esposizione a pesticidi o benzene e alte dosi di radiazioni.

Fasi della malattia

Ad esempio, i sopravvissuti agli attentati dinamitardi o agli incidenti ai reattori nucleari presentano un rischio elevato. La LMC ha 3 fasi:

Diagnosi

La diagnosi si basa su esami del sangue e biopsia del midollo osseo con la determinazione della presenza del cromosoma Philadelphia attraverso metodiche di analisi cromosomiche e tecniche di biologia molecolare che includono la reazione a catena della polimerasi (PCR) e tecniche citogenetiche, come l’ibridazione fluorescente in situ.

Il trattamento è con terapie mirate che utilizzano farmaci chiamati inibitori della tirosin-chinasi che vengono iniziati anche se il paziente non presenta sintomi. A volte è necessario il trapianto di cellule staminali emopoietiche.

Cause della leucemia e soggetti a rischio

Analogamente ad altri tipi di cancro, la crescita incontrollata delle cellule tumorali si verifica a seguito dell’alterazione dei meccanismi di controllo e regolazione della crescita e della differenziazione cellulare. Questi meccanismi sono regolati dai geni (frammenti di cromosomi costituiti da DNA che contengono le informazioni per tutte le funzioni della cellula).

Anomalie o mutazioni in questi geni portano alla trasformazione maligna (cancerosa) di queste cellule. Attualmente, grazie ai progressi delle tecniche di laboratorio (come la genetica molecolare), alcuni di questi geni potrebbero essere studiati, il che permetterebbe da un lato di stabilire la diagnosi e la classificazione del tipo di leucemia, e dall’altro di orientare il trattamento in base a questi cambiamenti.

Tuttavia, il motivo per cui un paziente si ammala di leucemia non è completamente noto. Si ritiene che sia i fattori di rischio genetici che i fattori ambientali possano svolgere un ruolo nell’insorgenza della patologia; i potenziali fattori di rischio per l’insorgenza della leucemia risultano essere:

Esposizione a radiazioni ionizzanti

Le radiazioni ionizzanti possono influenzare direttamente il DNA delle cellule, causando mutazioni con proliferazione incontrollata.

Esposizione a sostanze tossiche industriali

Come derivati ​​del benzene, formaldeide o pesticidi, soprattutto se la durata è lunga e il grado di esposizione elevato. Il benzene viene utilizzato per produrre plastica, gomma, coloranti, pesticidi, medicinali e detergenti.

La formaldeide si trova nei materiali da costruzione e nei prodotti per la casa come saponi, shampoo e detergenti per la pulizia.

Precedente chemioterapia o radioterapia

Precedenti trattamenti antitumorali che comportano chemioterapia o radioterapia aumentano il rischio di leucemia acuta, in quanto il DNA potrebbe aver risentito di queste sostanze.

Fumo

Una storia personale di esposizione attiva o passiva al fumo è un fattore di rischio per lo sviluppo della leucemia mieloide acuta.

Alcune anomalie genetiche

Patologie genetiche (innate) come la neurofibromatosi, la sindrome di Klinefelter, la sindrome di Schwachman-Diamond e la sindrome di Down, possono aumentare il rischio di leucemia.

Storia familiare di leucemia

Gli studi suggeriscono che alcuni tipi di leucemia possono riapparire tra i membri di una stessa famiglia. Ad ogni modo, nella maggior parte dei casi avere un parente con la leucemia non significa che un discendente o un altro membro dello stesso nucleo svilupperanno necessariamente la malattia.

Come diagnosticare la leucemia

La diagnosi di leucemia è prettamente di laboratorio, come nella maggior parte delle malattie ematologiche.

Risultati anormali degli esami del sangue di routine, come l’emocromo, possono avvisare il medico che richiederà ulteriori indagini. Inoltre, egli può consigliare una serie di test se si hanno segni e sintomi indicativi di leucemia. Tali analisi consistono in prelievi (emocromo ed esame citologico dello striscio di sangue), aspirato midollare ottenuto mediante biopsia e, in alcuni casi, puntura lombare.

Queste indagini consentono la conferma definitiva della diagnosi e l’accertamento del tipo di leucemia.

Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sull’emocromo.

Emocromo

I pazienti con sintomi come grave affaticamento, sanguinamento e infezioni ripetute o gravi devono sottoporsi a un esame del sangue chiamato emocromo completo per controllare i 3 tipi di cellule del sangue prodotte dal midollo ematogeno: eritrociti, leucociti e piastrine.

A volte il paziente può anche trovarsi ad eseguire un emocromo per altri motivi e il risultato modificato può essere il primo segno di una possibile leucemia. Questa indagine può identificare:

Striscio di sangue periferico

Permette l’identificazione microscopica di cellule immature, più grandi di quelle normali (blasti). Consiste nel versare su un vetrino poche gocce di sangue venoso per osservarle successivamente al microscopio.

Più tardi, possono essere eseguiti ulteriori test per determinare il tipo di leucemia.

Aspirato midollare

L’aspirato midollare o biopsia osteomidollare è assolutamente necessario per stabilire il tipo di leucemia. È una manovra invasiva e consiste nell’eseguire, in anestesia locale, una puntura a livello dello sterno o della cresta iliaca posteriore. Questa procedura consente l’estrazione di pochi millilitri di sangue dal midollo osseo che verrà esaminato al microscopio ottico per l’identificazione di cellule immature (blasti).

Per confermare la diagnosi di leucemia è obbligatorio evidenziare il 25% di elementi blastici per una diagnosi positiva di leucemia linfatica acuta (LLA) e rispettivamente il 15% per leucemia mieloide acuta (LMA).

Inoltre sono necessarie una serie di tecniche aggiuntive (test di citochimica, citometria a flusso, test citogenetici e test di biologia molecolare), in modo da poter determinare con precisione il tipo di leucemia e istituire il trattamento più appropriato.

Puntura lombare (rachicentesi)

Il liquido cerebrospinale viene esaminato per determinare se vi sia o meno un danno neurologico.

La puntura lombare viene eseguita a livello della colonna lombare inferiore, con il paziente seduto in decubito laterale o in posizione seduta. Questa tecnica è simile a quella dell’anestesia spinale: si inserisce un ago nello spazio tra due vertebre e si estraggono alcuni ml di liquido cerebrospinale (il fluido che circonda il cervello e il midollo).

Questo liquido viene poi esaminato per determinare se vi sia o meno un danno neurologico e, in caso affermativo, i farmaci verranno somministrati direttamente a livello lombare per distruggere i linfoblasti (saranno eseguite sessioni ripetute di somministrazione intratecale).

Come effetto collaterale di questa terapia può verificarsi cefalea che può durare diversi giorni oppure che può rispondere bene ai comuni analgesici.

Cure, terapie e trattamenti per la leucemia

Il trattamento deve essere effettuato in centri oncologici specializzati in ematologia-oncologia medica. Lo specialista selezionerà un determinato farmaco o una combinazione di questi in base al tipo di leucemia, nonché ad altri fattori come l’età del paziente, la salute generale, la presenza di altre malattie (cardiache, polmonari, diabete), così come se presente la diffusione ad altre parti del corpo come il sistema nervoso centrale.

A differenza dei tumori degli organi solidi (come il cancro al seno o alla prostata) la rimozione chirurgica del tumore e la radioterapia non svolgono un ruolo importante nel trattamento, ma le diverse opzioni terapeutiche possono essere altrettanto valide nella sconfitta della malattia.

Chemioterapia

La chemioterapia è la principale cura per la leucemia, perché le cellule malate si dividono più velocemente di altre.

Essa implica l’uso di sostanze chimiche che possono essere somministrate sotto forma di pillola, iniettate in vena o sotto la pelle.

Di solito, il paziente riceve una combinazione di citostatici. In genere, in caso di trattamento per via endovenosa, viene montato un catetere venoso centrale (un tubo di materiale flessibile che viene inserito in una grossa vena, come la succlavia o la giugulare) attraverso il quale verranno somministrati tutti i farmaci, evitando così punture multiple delle vene periferiche.

Immunoterapia

La terapia biologica utilizza farmaci per stimolare il sistema di difesa del corpo, il sistema immunitario, per combattere la leucemia.

L’immunoterapia aiuta il nostro naturale meccanismo di difesa a identificare le cellule tumorali e a produrre più cellule immunitarie per combatterle.

Radioterapia

La radioterapia utilizza potenti fasci di energia o raggi X per distruggere le cellule della leucemia o impedire loro di crescere.

Può essere utilizzata prima di un trapianto di cellule staminali emopoietiche.

Trapianto di midollo

Il trapianto di midollo osseo o il trapianto di cellule staminali ematopoietiche aiuta a ripristinare le cellule staminali sane sostituendo il midollo osseo malato con cellule buone che lo rigenerino.

È indicato in casi selezionati di leucemia, come quelli ad alto rischio di recidiva. Viene eseguito dopo la fase di chemioterapia di consolidamento. Inizialmente viene somministrato il trattamento citostatico, generalmente associato alla radioterapia ad alte dosi, seguito dalla somministrazione di progenitori ematopoietici che contrastano l’effetto tossico della terapia e ripristinano l’ematopoiesi.

L’obiettivo della chemioterapia e della radioterapia è la completa eliminazione delle cellule leucemiche.

Il trapianto di cellule staminali emopoietiche può essere autologo (se le cellule progenitrici sono raccolte dal paziente stesso) o allogenico (se le cellule progenitrici sono raccolte da un donatore compatibile, imparentato o meno).

Anche le cellule prelevate dal sangue del cordone ombelicale possono essere trapiantate. Il più alto tasso di successo si ottiene quando la chemioterapia ha già eliminato la maggior parte delle cellule maligne (cioè quando è stata ottenuta la remissione completa) prima del trapianto.

Complicanze ed evoluzione della leucemia

I globuli bianchi leucemici non funzionano normalmente, in modo simile ai normali linfociti del sangue, quindi non possono aiutare il corpo a combattere le infezioni.

Inoltre, poiché le cellule leucemiche occupano una parte sempre maggiore del midollo ematogeno, sostituiscono o sopprimono la funzione delle cellule che si sviluppano nel sangue.

Questa interferenza con la normale funzione del midollo osseo può causare un numero inadeguato di:

Le cellule leucemiche possono invadere anche altri organi come fegato, milza, linfonodi, testicoli e cervello, aumentandone le dimensioni e alterandone la funzione.

Prevenzione e convivenza con la leucemia

Poiché la causa della leucemia non è nota, non esiste un modo sicuro per prevenire questa malattia.

Tuttavia, evitare l’esposizione a solventi come benzene e toluene e l’esposizione non necessaria ai raggi X sono generalmente buone pratiche. Inoltre, nel caso di persone che hanno una storia familiare di leucemia, è importante conoscere i sintomi di questa malattia e discuterne prima possibile con il proprio medico in caso di malessere.

In generale infine, mantenere uno stile di vita sano praticando moderata attività fisica rimane il metodo più raccomandato per prevenire qualsiasi tipo di tumore o patologia cronica, migliorando anche la qualità della vita.

Fonti
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