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Gravidanza extrauterina: cos’è, cause, esami consigliati, sintomi e conseguenze

gravidanza extrauterina: cos'è, cause, sintomi e cure

Il 2-3% di tutte le gravidanze è rappresentato da gravidanza extrauterina (GEU), ossia da un’anomalia in cui l’ovulo fecondato si impianta e si sviluppa in qualsiasi sito diverso dall’utero, dove invece normalmente avviene.

Si tratta di una condizione fatale per il feto e di grave rischio per la salute della donna e del suo apparato riproduttivo. Solo negli Usa, la GEU è responsabile del 9% delle morti materne correlate alla gravidanza, oltre che di un dramma personale per chi sopravvive che l’accompagnerà per tutta la vita.

Le cause purtroppo non sono sempre chiare, ma alcune di esse, come infezioni alle tube di Falloppio o precedenti interventi chirurgici addominali, possono essere tra quelle più probabili. 

Soltanto l’ecografia e alcuni esami specifici sono in grado di salvare la vita della madre, che deve essere immediatamente trattata con resezione chirurgica o con la somministrazione di un farmaco che blocchi la crescita dell’embrione.

Cos’è la gravidanza extrauterina

Per capire cosa sia una gravidanza extrauterina, è necessario fare prima un piccolo passo indietro per spiegare come avviene una gravidanza normale.

Apparato riproduttivo femminile

Prima di tutto specifichiamo che l’apparato riproduttivo femminile è composto da ovaio, utero, tube di Falloppio, vagina e vulva. 

Come avviene una gravidanza normale

In linee generali, in una situazione normale, il concepimento può avvenire soltanto in alcuni giorni del ciclo mestruale di una donna, chiamati finestra fertile, che dura massimo sei giorni.

Il momento migliore è l’ovulazione, quando cioè un ovulo maturo viene rilasciato in una delle tube di Falloppio per essere fecondato. E questo avviene grazie all’incontro con uno spermatozoo.

A quel punto l’ovulo fecondato, che diventa embrione, viaggia attraverso una delle due tube di Falloppio fino all’utero. Lì si attacca e inizia a crescere. Nella maggior parte dei casi questo avviene senza difficoltà.

Gravidanza extrauterina: quando si scopre

In alcuni casi l’impianto dell’embrione si verifica fuori dall’utero dando vita ad una gravidanza extrauterina o, più propriamente, ectopica. Infatti, in circa il 96% dei casi, l’impianto avviene nelle tube di Falloppio e per questo motivo viene chiamata gravidanza tubarica.

Ma, in altri casi, l’ovulo si impianta in un’ovaia e viene denominata gravidanza ovarica, oppure nella pancia prendendo il nome di gravidanza addominale.

Anche se diagnosticata in tempo, non c’è alcun modo di salvare una gravidanza extrauterina, infatti non potrà mai essere trasformata in una gravidanza normale. Di solito colpisce donne di età superiore ai 35 anni, anche se sono noti casi di giovani donne. 

Come dicevamo nell’introduzione, questo tipo di gravidanza può essere molto rischiosa. Se per esempio l’uovo continua a crescere nella tuba di Falloppio, infatti, può danneggiare o far scoppiare la tuba e causare forti emorragie alla donna che potrebbero portarla alla morte.

La caratteristica principale di questo tipo di gravidanza è che di solito viene scoperta dopo la quinta settimana dal concepimento, quando la donna avverte dolori al basso ventre e vertigini, ha perdite di sangue dalla vagina e svenimenti. Quando, cioè, può già essere avvenuta la rottura della tuba

Inizialmente spesso è asintomatica e per questo difficile da diagnosticare in tempo.

Sintomi della gravidanza extrauterina

I sintomi iniziali di una gravidanza extrauterina sono simili a quelli di una gravidanza normale, se non addirittura assenti, per cui molte donne, non solo non si accorgono di essere incinte, ma neanche di essere in pericolo di vita.

Tra i comuni sintomi di una gravidanza allo stadio iniziale, che sia normale o extrauterina, si evidenziano:

Sintomi della GEU dopo la quinta settimana

Mentre i segni chiave di una gravidanza extrauterina, in genere, compaiono dopo la quinta settimana e sono più gravi dei primi. Questi includono:

Con questi sintomi, diagnosticare in tempo una gravidanza extrauterina è fondamentale per evitare l’aggravarsi delle condizioni generali della donna.

Nei casi peggiori, anche un semplice sanguinamento vaginale può diventare un’emorragia con rischio di shock.

GEU: cause e soggetti a rischio

Le cause da attribuire ad una gravidanza ectopica non sono sempre chiare, anche se la maggior parte delle volte è determinata da problematiche collegate alle tube di Falloppio.

Può capitare che a seguito di un restringimento o un danno, l’ovulo fecondato non riesca ad attraversare la tuba e s’impianti direttamente lì.

I fattori che possono danneggiare le tube e favorire una gravidanza extrauterina sono di tipo congenito o acquisite.

Fattori congeniti

Fattori acquisiti

Altri fattori di rischio

Oltre a queste probabili cause, una gravidanza extrauterina può manifestarsi anche a causa di uno o più dei seguenti fattori di rischio.

Conseguenze e rischi della gravidanza extrauterina

Le gravidanze ectopiche hanno come principale conseguenza la morte del feto e se non trattate correttamente il rischio di shock emorragico per la madre o la perdita di una parte dell’apparato riproduttivo. Ma vediamo come avviene esattamente l’evoluzione di questo tipo di anomalia.

Le gravidanze tubariche, che si alimentano grazie ai vasi delle tube, provocano un ingrossamento delle stesse man mano che la gravidanza va avanti.

Gli esiti di queste anomalie possono essere:

Come vedremo successivamente, ognuno di questi casi può essere trattato con metodologie differenti, l’importante è fare una diagnosi corretta e tempestiva al fine di evitare inutili rischi alle pazienti.

Ma veniamo adesso alla domanda che ogni donna si pone. 

Dopo la gravidanza ectopica posso avere un’altra gravidanza?

La risposta evidentemente dipende da alcuni fattori, per questo bisogna sempre concordare tutto con il proprio ginecologo e aspettare almeno due-tre cicli mestruali prima di riprovarci.

In generale, possiamo dire che se una gravidanza extrauterina si è risolta da sola, cioè con un aborto spontaneo, senza che la tuba abbia subito danni, è possibile escludere problemi futuri di fertilità, anche se può diventare più difficile rimanere incinte.

Se invece la donna rimane con una sola tuba, a seguito della rimozione chirurgica dell’altra, a quel punto può diventare ancora più difficile avere un’altra gravidanza, ma non impossibile. Non a caso, in certe occasioni, il medico consiglia la fecondazione in vitro.

Stress post-traumatico

Un elemento di cui non si parla quasi mai, ma che fa pienamente parte delle conseguenze di una gravidanza ectopica, è lo stato d’animo della donna. Uno studio effettuato dai ricercatori dell’Imperial College di Londra e della KU di Lovanio in Belgio racconta del forte impatto psicologico della perdita della gravidanza nella donna. 

Secondo lo studio, un mese dopo la perdita, una donna su sei ha sofferto di stress post-traumatico a lungo termine, mentre una su quattro ha avuto ansia da moderata a grave ed infine una su dieci ha avuto diversi gradi di depressione.

Gravidanza extrauterina: diagnosi ed esami consigliati

A questo punto, se i sintomi sono di lieve entità e non si sa di essere incinte, la prima cosa da fare è un test di gravidanza che, se positivo, va confermato dagli esami del sangue e un’ecografia ginecologica

Se invece si hanno sintomi gravi, a prescindere che si sappia o meno di essere incinte, bisogna chiamare il ginecologo e recarsi immediatamente al pronto soccorso dove saranno effettuati una serie di esami.

Quelli utili a diagnosticare una gravidanza extrauterina sono:

Come trattare una gravidanza extrauterina

L’aborto spontaneo rappresenta circa il 70% di tutti gli esiti possibili a seguito di gravidanza extrauterina. Esso avviene solitamente intorno alla quarta settimana, ma se non si verifica bisogna intervenire.

I metodi previsti sono tre: vigile attesa, aborto farmacologico, chirurgia.

Vigile attesa

In questo caso, bisogna tenere costantemente sotto controllo la donna attraverso esami ravvicinati come:

Il tutto permette di valutare giorno dopo giorno il quadro clinico generale in attesa che il problema si risolva da solo con l’aborto.

Parliamo di un metodo non invasivo, possibile solo nel caso in cui il feto sia ancora molto piccolo e la donna non sanguini o non abbia dolore. Ciò che avviene dopo l’aborto include:

Il vantaggio principale di questo monitoraggio è che non si verificano effetti collaterali relativi al trattamento. Lo svantaggio è che c’è ancora un piccolo rischio di rottura delle tube.

Aborto farmacologico

Questo trattamento prevede la prescrizione di una terapia farmacologica con metotrexate, un farmaco in grado di bloccare la crescita dell’embrione.

Esso può essere somministrato per via orale o tramite iniezione intramuscolare o in vena e solo nella prima fase della gravidanza. Sempre che la donna non lamenti dolore e perdite di sangue e non abbia patologie pregresse ai reni o problemi di coagulazione del sangue. 

Dopo il trattamento non è necessario rimanere in ospedale ma:

Chirurgia

L’intervento chirurgico è consigliato a donne che:

Il metodo chirurgico più utilizzato è la laparoscopia che viene eseguita sotto anestesia generale e serve a rimuovere l’ovulo fecondato. A volte è necessario asportare anche la tuba di Falloppio interessata. Questo trattamento riduce drasticamente le possibilità di concepire naturalmente in futuro.

Nel caso di tuba rotta il chirurgo agisce con un’incisione più ampia che si chiama laparotomia per fermare prima l’emorragia e poi per cercare di salvare la tuba colpita. Nel caso non fosse possibile si procede con la sua asportazione.

Qualsiasi sia il trattamento utilizzato, il medico è tenuto a comunicare alla paziente i vantaggi e i rischi di ciascuna opzione.

Come aiutare e sostenere una donna dopo una GEU

Perdere una gravidanza può essere devastante e molte donne provano la stessa sensazione di dolore che proverebbero se avessero perso un membro della famiglia.

Queste sensazioni possono durare diversi mesi e a volte anni, ma di solito col tempo migliorano.

Ci sono diversi modi per aiutare una donna che ha subito tale trauma e tra questi:

Cosa fare dopo una gravidanza extrauterina e come prevenirla

La maggior parte delle donne dopo una gravidanza ectopica, nell’arco di tre mesi, torna a sentirsi bene fisicamente.

Ma dal punto di vista emotivo deve prendersi del tempo per realizzare l’accaduto e affrontare il dolore. Solo in questo modo sarà possibile superare questo momento e prepararsi ad un’altra eventuale gravidanza.

Ciò che conta dal punto di vista fisico e mentale è mantenersi in forma seguendo uno stile di vita sano attraverso:

Per quanto riguarda la prevenzione di un’altra gravidanza ectopica, precisiamo che non si può ostacolare del tutto, però si possono adottare dei comportamenti utili a minimizzare i fattori di rischio.

Oltre a quelli sopra citati, ricordiamone alcuni più specifici, come per esempio, comportamenti atti a prevenire le infezioni sessualmente trasmissibili:

Fonti
  1. Ministero della Salute.
  2. Epicentro.
  3. Fumo e GEU.

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