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Gotta: sintomi, cause e cura

Una mano colpita da gotta

La gotta è una malattia infiammatoria dovuta all’accumulo di acido urico nel sangue (iperuricemia) che forma cristalli nelle articolazioni, causando dolore intenso, arrossamento e gonfiore, maggiormente alla base del primo dito del piede.

I sintomi della gotta però possono estendersi anche a ginocchia, caviglie e polsi.

Come si può curare la gotta? La gestione della malattia punta a controllare i sintomi, a ridurre i livelli di acido urico e a prevenire future complicazioni modificando la dieta, lo stile di vita e seguendo specifiche terapie farmacologiche.

Gotta: che cos’è

La gotta è un’infiammazione acuta causata dall’accumulo di cristalli di acido urico i cui livelli sono troppo elevati nel sangue. Ciò determina improvvisi episodi di dolore, rossore e gonfiore nelle articolazioni.

Si tratta quindi di una forma complessa di artrite che colpisce nella maggior parte dei casi le articolazioni dell’alluce. Proprio per questo motivo viene volgarmente chiamata podagra. Tuttavia l’acido urico può depositarsi anche in altre parti del corpo, formando i cosiddetti tofi, cioè aggregati di acido urico nel derma, pelle o tendini.

Gli attacchi di gotta sono molto dolorosi e tendono a manifestarsi di notte. È una condizione che interessa circa l’1% della popolazione, soprattutto nel genere maschile oltre i 40 anni e nelle donne in post-menopausa.

Tipica dell’età adulta, la gotta spesso è correlata con altre malattie come obesità, ipercolesterolemia e trigliceridi alti, con un rischio “ereditario” più alto tra i familiari maschi di chi ne soffre.

Sintomi: come si manifesta la gotta

Il sintomo principale della gotta è un dolore acuto articolare che si manifesta all’improvviso e spesso durante la notte. Quella dell’alluce è l’articolazione più colpita, ma possono essere interessate anche le dita delle mani, i polsi, i gomiti, le ginocchia e le caviglie. Le zone colpite appaiono rosse, gonfie, estremamente sensibili e calde al contatto.

Eventuali episodi successivi di attacchi di gotta tendono a durare più a lungo rispetto al primo e a coinvolgere un maggior numero di articolazioni, le cui funzionalità si riducono progressivamente.

Il dolore tende a intensificarsi nel tempo e può diventare insopportabile, specialmente nei movimenti dell’articolazione.

Altri sintomi possono includere:

Di solito i sintomi della gotta coinvolgono una singola articolazione e possono durare da qualche giorno a una settimana. Tuttavia diminuiscono gradualmente, consentendo all’articolazione di recuperare la sua funzionalità fino all’episodio doloroso successivo.

Se però la malattia progredisce e non è trattata, il dolore più durare più a lungo, diventare più frequente e interessare più articolazioni. Infatti, dopo ripetuti episodi, la gotta può diventare cronica e causare deformità articolare permanente.

I tofi

Sono depositi solidi di cristalli di acido urico che si formano inizialmente nella membrana sinoviale dell’articolazione, nella cartilagine o nell’osso vicino alle articolazioni e, successivamente, sotto la pelle.

Possono formarsi anche nei reni e in altri organi, oltre che sotto la pelle delle orecchie, ma si sviluppano tipicamente sulle dita, mani, piedi, sul tendine d’Achille, o attorno ai gomiti. Sono generalmente indolori ma possono infiammarsi e diventare dolorosi.

Se non trattati, i tofi possono infiammarsi e produrre una sostanza gessosa di cristalli di acido urico causando deformità e osteoartrite.

Complicanze della gotta

Includono lo sviluppo di calcoli renali di calcio o di acido urico, che possono ostruire le vie urinarie, causando un dolore intenso e, se non trattati, infezioni e danni renali.

Nelle persone con gotta e altre condizioni che danneggiano i reni (come diabete o ipertensione), il deterioramento della funzione renale può ridurre l’eliminazione dell’acido urico, aggravando il danno articolare.

Condizioni come la coronaropatia e la sindrome metabolica sono spesso associate alla gotta.

Valori dell’acido urico nel sangue

L’iperuricemia è definita come una condizione in cui la concentrazione sierica dell’acido urico è superiore a 7 mg/dl nell’uomo e a 6.5 mg/dl nella donna. 

Al superamento della soglia di 9 mg/dl il rischio della gotta si presenta molto elevato e sarà quindi necessario procedere con la terapia.

I valori sanguigni dell’acido urico sono influenzati da molti fattori ambientali e genetici, dal sesso e dall’età.

Quindi, troviamo un’ereditarietà di circa il 40% nei casi di iperuricemia, una tendenza al rialzo dell’acido urico negli uomini di mezza età e nelle donne in menopausa e un rischio di aumento della concentrazione dell’acido urico nei soggetti in sovrappeso, che consumano alcool e utilizzano un certo tipo di farmaci.

Inoltre, l’iperuricemia può essere diagnosticata come primitiva, ovvero causata da alterazioni nel metabolismo dell’acido urico, oppure secondaria, in questo caso è correlata ad altre patologie che modificano il metabolismo o conseguente all’utilizzo di farmaci.

Gotta: possibili cause

La predisposizione genetica è la causa principale della gotta. Infatti, in soggetti con un metabolismo alterato (geneticamente) dell’acido urico si registreranno difficoltà nell’eliminazione di quest’ultimo e quindi un valore alterato nel sangue (iperuricemia).

Il secondo fattore chiave scatenante, ma comunque secondario alla genetica, lo troviamo nell’alimentazione. Infatti, l’eccessivo consumo di alimenti ricchi di purine (ad esempio carne) può portare a un aumento dell’acido urico. Le purine sono delle sostanze organiche presenti in ogni organismo cellulare e, una volta metabolizzate dal corpo, rilasciano acido urico come loro metabolita. 

Un’alterazione nel sistema di metabolizzazione delle purine (ad esempio una carenza enzimatica) può portare a una situazione di iperuricemia. 

Anche l’alcool influisce negativamente sul metabolismo dell’acido urico riducendo la capacità del rene di smaltirlo. 

Abbiamo visto come gli episodi acuti di gotta sono spesso preceduti da pasti abbondanti e con largo consumo di alcool, un classico esempio dei giorni di festa. 

Tipologie di gotta

Gotta secondaria

Può in alcuni casi essere causata da un’altra malattia, parliamo quindi di gotta secondaria

Malattie renali e malattie metaboliche sono le più comuni per lo sviluppo di una gotta secondaria, alle quali si aggiungono i tumori. 

Ma nella maggiora parte dei casi, la gotta è correlata alla sindrome metabolica. Il motivo anche in questo caso riporta a una predisposizione genetica ma anche a uno stile di vita non corretto. 

Sovrappeso, scarsa attività fisica, dieta sbilanciata e abitudini quotidiane malsane sono un fattore predisponente per la sindrome metabolita.

Infine, tra le cause possiamo evidenziare ancora i farmaci chemioterapici e diuretici.

Gotta acuta 

E’ il primo esordio, acuto e doloroso, della gotta. Ricordiamo la decisiva componente genetica tra le cause della malattia. La causa scatenante una crisi di gotta è spesso collegata all’alimentazione. 

Gli episodi riportati sono spesso correlati a diete estreme, cure dimagranti e eccessivo consumo di carni e alcool.

Anche i farmaci rientrano tra le possibili cause scatenanti della gotta acuta, in particolare i diuretici che aumentano la quantità di urina espulsa ma la quantità di acido urico espulso rimane costante.

L’alluce gonfio, arrossato e doloroso è il tipico segno della gotta. Anche se, come evidenziato nei paragrafi precedenti, l’acido urico può depositarsi anche nelle altre articolazioni e tessuti.

Gotta cronica 

Se durante l’episodio di gotta acuta, o in presenza di alti livelli di acido urico, il paziente non viene trattato in modo adeguato e nei giusti tempi, la gotta può cronicizzare. 

Quindi, parliamo di un livello di acido urico costantemente alto che può portare a episodi acuti con intervalli sempre più brevi.

Il risultato è un danno articolare e tessutale diffuso, seguito da tofi (noduli gottosi) in varie zone del corpo come orecchie, gomiti, piedi e dita. 

La nefropatia gottosa è una malattia causata dal deposito di acido urico nei reni, solitamente in conseguenza a una gotta non trattata. Il risultato sarà la formazione di calcoli renali con le eventuali complicazioni del caso, infiammazioni e coliche renali

Inoltre, la patologia cronica può degenerare in artrosi, andando così a danneggiare ulteriormente le articolazioni e il tessuto osseo, diminuendo la funzione del segmento corporeo e peggiorando la sintomatologia della malattia stessa.

Diagnosi

La gotta viene diagnosticata con un’iniziale anamnesi, un esame clinico e l’esame del sangue. L’aumento del valore dell’acido urico darà conferma della diagnosi ipotizzata dal medico.

La sintomatologia della gotta è chiara ma può essere confusa con la pseudogotta, la diagnosi differenziale è quindi importante.

Per scartare l’ipotesi della pseudogotta sarà necessario prelevare il liquido sinoviale dall’articolazione sintomatologica. Se all’interno del liquido sinoviale viene segnalata la presenza di cristalli di acido urico, la diagnosi di gotta viene confermata. Al contrario i cristalli di pirofosfato indicano la pseudogotta.

Invece, nei casi di gotta cronica, il medico potrà prescrivere delle radiografie per valutare gli eventuali danni a livello articolare.

Quindi, i metodi che permettono di fare diagnosi di gotta sono:

Come si può curare la gotta?

Nella fase acuta della gotta il primo obiettivo è quello di bloccare l’infiammazione a livello locale e limitare così il dolore. 

Farmaci

La terapia della gotta si basa sul trattamento dei sintomi dell’attacco acuto e sulla prevenzione dei nuovi attacchi, che contribuiscono a ridurre il rischio di complicazioni, come, per esempio, la formazione dei tofi.

Il trattamento della fase acuta è una terapia con farmaci il cui tipo specifico dipende da vari fattori che devono essere considerati caso per caso. Generalmente, gli antinfiammatori non steroidei (FANS) sono i farmaci di prima scelta, mentre la colchicina viene utilizzata in chi non tollera o ha controindicazioni ai FANS (come, per esempio, nell’insufficienza renale, gastrite, ulcere gastriche e allergia ai FANS), poiché è associata a maggiori effetti collaterali.

Come ultima spiaggia, per quei soggetti in cui non è possibile utilizzare i FANS o la colchicina, possono essere somministrati i corticosteroidi, anche con iniezioni intra-articolari.

La terapia di prevenzione, che ha lo scopo di prevenire ulteriori attacchi di gotta, è basata su farmaci (come l’allopurinolo ed il febuxostat) che limitano la produzione di acido urico oppure (come il probenecid ed il sulfinpirazone) che facilitano il rene nel suo compito di eliminare l’acido urico presente nel sangue attraverso le urine.

Al fine di prevenire eventuali nuovi attacchi acuti, oltre la terapia farmacologica, esistono alcune misure preventive che possiamo mettere in atto.

Le regole da tenere a mente sono:

Gotta e alimentazione

La chiave di questa fase della terapia è la dieta integrata dalla somministrazione di farmaci, quando necessario. Dieta e stile di vita sono i due aspetti su cui lavorare per ridurre il rischio di gotta o di un suo aggravamento. 

Il primo passo deve essere quello di seguire una dieta a basso contenuto di purine.

Nello specifico, una lista dettagliata di alimenti associati ad un aumento di acido urico, che pertanto vanno evitati o quantomeno ne va limitato il consumo. Che alimenti fanno venire la gotta? In particolare:

Una dieta ottimale per combattere la gotta non si ferma solamente alla limitazione delle purine ma anche a una limitazione degli zuccheri, il tutto inquadrato in una dieta a introito calorico ridotto. 

Inoltre, l’attività fisica risulta importante per:

Come prevenire la gotta

Ribadiamo come l’origine della gotta si riversi sulla genetica dell’individuo. Quindi, per prevenirla è fondamentale giocare d’anticipo, indagando tra i parenti se qualcuno soffre di gotta o ha valori di acido urico alterati.

Nel caso in cui la risposta sia positiva è consigliabile rivolgersi al proprio medico che prescriverà gli esami del sangue, se lo riterrà opportuno.

Se i risultati del sangue riportassero un valore alto di acido urico sarà necessario modificare il proprio stile di vita e l’alimentazione per ridurre il rischio di episodi acuti di gotta.

Tendenzialmente la prevenzione, generalmente, si basa sugli stessi principi preventivi di qualsiasi tipo di malattia cronica correlata allo stile di vita e a fattori ambientali.

Dieta sana, attività fisica e stile di vita equilibrato sono i tre pilastri della prevenzione, anche della gotta.

Fonte
  1. Role of diet in hyperuricemia and gout
  2. MSD Manual
  3. Fondazione Veronesi
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