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Colangite: cos’è, sintomi, cause, diagnosi e trattamento

colangite: cos'è, cause, sintomi, diagnosi e cure

La colangite (dal greco chol “bile”, ang “conca” e itis “infiammazione”) è un’infiammazione dei dotti biliari. Può dipendere da processi ostruttivi delle vie biliari già in atto, spesso aggravati dalla presenza di infezioni batteriche o, raramente, parassitarie.

La coledocolitiasi (presenza di calcoli nel coledoco) è la causa più comune di colangite (o colangite ascendente), ma l’infiammazione dei dotti biliari può dipendere da molte altre condizioni. Anche da meccanismi autoimmuni, come nel caso della colangite sclerosante primitiva, o ancora sconosciuti, come nel caso della colangite biliare primitiva.

Vediamo allora di cosa si tratta.

Cos’è la colangite

La colangite è una condizione clinica causata da un’infezione secondaria o un’ostruzione della via biliare. Il quadro clinico varia da forme lievi a quelle più gravi.

Le cause di colangite sono diverse. L’ostruzione della via biliare, infatti, può essere determinata, ad esempio, da calcoli biliari, agenti infettivi (colangite batterica) o tumori.

Si tratta, quindi, di una malattia dovuta ad altri processi patologici che riguardano le vie biliari e in cui si verifica una stasi della bile. Tra questi:

Ma ci sono anche forme cliniche di tipo autoimmune o dovute a cause ancora poco note. Parliamo della colangite sclerosante e della colangite biliare, che vedremo di seguito.

I sintomi della colangite variano in base all’origine del disturbo e alle condizioni di salute generali del soggetto.

In genere comprendono febbre intermittente, spesso accompagnata da dolore addominale e ittero, nausea, vomito, senso di malessere generale o cattiva digestione.

La diagnosi si avvale di tecniche cliniche per studiare le irregolarità e le stenosi dei dotti biliari, evidenziando eventuali ostacoli al deflusso, mentre l’ecografia, la TAC e la risonanza magnetica permettono di individuare l’ispessimento della parete dei dotti biliari ed eventuali calcoli.

La terapia prevede l’uso di antibiotici a largo spettro per bloccare il processo infettivo. In alcuni casi, tuttavia, prevede la rimozione dell’eventuale processo ostruttivo responsabile della stasi biliare, per via chirurgica tradizionale, laparoscopica o endoscopica.

Colangite sclerosante primitiva

Si tratta di una patologia rara, di cui non si conoscono le cause, caratterizzata dall’infiammazione dei dotti biliari (in cui passa la bile, la sostanza necessaria per la digestione dei grassi) che progressivamente si restringono o scompaiono sommersi da tessuto cicatriziale.

Quando il passaggio della bile è ostacolato si può verificare, nel tempo, un’alterazione della struttura del fegato e della sua funzionalità.

Esordisce prevalentemente negli uomini tra i 25 e i 45 anni, ma anche in età pediatrica. Si associa solitamente a malattie infiammatorie croniche intestinali (soprattutto colite ulcerosa o Morbo di Crohn).

Il colangiocarcinoma, il cancro dei dotti biliari, è una delle complicanze più gravi della malattia.

Colangite biliare primitiva

L’origine di questa patologia è autoimmune. In altre parole, è un disturbo dei dotti biliari le cui cellule sono attaccate per errore dal sistema immunitario, determinando la loro distruzione, una progressiva cicatrizzazione e la chiusura dei dotti.

Colpisce soprattutto le donne. È una malattia cronica, cioè dura tutta la vita.

La sua progressione comporta l’alterazione della struttura epatica e della funzione del fegato, con conseguenze anche gravi.

Cosa sono i dotti o vie biliari

Le vie biliari sono un sistema di trasporto della bile. Si tratta di una sostanza prodotta dal fegato e canalizzata nelle vie biliari e poi nei vasi sanguigni di calibro sempre più grande. Si concentra nella cistifellea (o colecisti) per poi arrivare all’intestino tenue e favorire la digestione dei grassi introdotti con l’alimentazione.

Infatti, nell’intervallo tra i pasti, la bile proveniente dai dotti epatici entra nel dotto epatico comune e si incanala nella cistifellea, dove è immagazzinata e concentrata.

Dopo un pasto, quando l’intestino richiede la bile per la digestione dei grassi, la cistifellea si contrae riversando nel duodeno la bile accumulata.

Tuttavia il deflusso della bile all’interno delle vie biliari può essere ostacolato a vari livelli da disturbi o patologie come tumori, calcoli o stenosi (restringimenti anomali dovuti a varie cause, tra cui la colangite).

Come si manifesta la colangite: i sintomi

I sintomi della colangite sono diversi in base alle cause della malattia e alle condizioni di salute generali di chi ne è affetto.

Solitamente comprendono febbre intermittente con brividi, dolore addominale e ittero, associato a urine scure e feci chiare.

A questa triade (febbre, dolore addominale nella parte destra e ittero), detta di Charcot (dal nome del medico che descrisse per primo la malattia), si sommano i sintomi del disturbo sottostante, di cui la colangite è la conseguenza.

Completano il quadro sintomatologico:

Sintomi della colangite sclerosante primitiva

L’esordio di questa malattia segue un andamento progressivo in cui i primi sintomi sono poco specifici, come senso di affaticamento e prurito.

Spesso, infatti, si diagnostica grazie ad altri esami clinici, come analisi del sangue o radiografie/ecografie addominali.

Anche se l’andamento è individuale e varia da soggetto a soggetto, successivamente possono manifestarsi:

L’ittero persistente indica uno stato avanzato della malattia. La calcolosi biliare sintomatica (sia nella colecisti, sia nelle vie biliari) può svilupparsi, invece, in circa il 75% dei soggetti.

Tuttavia la patologia può essere asintomatica e progredire lentamente fino alle fasi avanzate, manifestandosi con i segni tipici della cirrosi epatica (aumento della pressione sanguigna della vena porta, ascite e insufficienza epatica grave).

È possibile, inoltre, che si verifichi un’associazione tra colangite sclerosante primitiva e malattie infiammatorie intestinali croniche, anche se le due patologie tendono a “camminare” separatamente.

Tale compresenza, tuttavia, aumenta il rischio di carcinoma del colon retto (in circa il 10-15% dei pazienti).

Sintomi della colangite biliare primitiva

La colangite biliare primitiva è una patologia che, inizialmente, non presenta nessuna sintomatologia ed è spesso diagnosticata, come la forma sclerosante, grazie al risultato alterato di esami eseguiti per altri disturbi o patologie.

I segni tipici di questa malattia sono comunque:

Solo quando l’infiammazione inizia ad essere più aggressiva, si sviluppano i sintomi tipici dell’alterazione epatica come:

Le conseguenze più gravi di questa malattia implicano, oltre alla cirrosi epatica, anche infezioni batteriche, ipertensione della vena porta e, nei casi peggiori, tumore del fegato.

Possono anche esserci delle associazioni con altre patologie autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto o la Sindrome di Sjogren.

Cause della colangite

L’ostruzione del dotto biliare, tipica della colangite, è solitamente prodotta dalla presenza di calcoli biliari. Tuttavia, entrano in gioco molte altre cause tra le quali:

Per la colangite sclerosante, anche se le cause non sono ancora note, spesso si osserva un’associazione con malattie infiammatorie intestinali, presenti, infatti, in almeno l’80% dei soggetti.

Secondo le statistiche, circa il 5% dei soggetti con colite ulcerosa e circa l’1% con morbo di Crohn sviluppano questa malattia.

Ma anche con pancreatite o sarcoidosi (una patologia infiammatoria cronica che si caratterizza dalla formazione di granulomi, masse cellulari infiammate, che proliferano in varie parti dell’organismo).

La predisposizione genetica è un’ipotesi possibile, vista la tendenza della malattia a svilupparsi in più membri della stessa famiglia.

Anche per la colangite biliare non si conoscono ancora i meccanismi della malattia, come per moltissime patologie di natura autoimmune del resto.

L’ipotesi è che sia un difetto genetico a determinare un’alterazione del sistema immunitario che attacca le cellule dei dotti biliari considerandole corpi estranei.

Diagnosi

La diagnosi di colangite si effettua attraverso una serie di esami clinici prescritti dal medico anche in base all’anamnesi del soggetto.

Ci sono specifiche analisi del sangue da eseguire, così come esami strumentali di approfondimento, come ecografia addominale, TAC e Risonanza magnetica .

In casi più rari o particolari, si esegue anche la biopsia, soprattutto se la colangite si associa ad altre patologie o se vi siano segnali riconducibili a malattie del fegato.

Infine, può essere utile, per una corretta stadiazione della malattia, l’elastografia, un esame non invasivo che si effettua tramite una sonda a ultrasuoni simile a quella utilizzata per l’ecografia.

La colangite sclerosante si sospetta in soggetti che presentano anomalie nei test di funzionalità epatica, soprattutto se sono affetti da una malattia infiammatoria intestinale cronica preesistente.

Per una diagnosi accurata occorre eseguire alcuni esami tra cui:

Nella colangite biliare invece, la diagnosi si avvale di:

Cure, terapie e trattamenti per la colangite

La cura per la colangite è strettamente collegata alla causa scatenante e si basa sulla gestione dei sintomi, delle possibili complicanze e del danno al fegato.

La ricerca sta studiando vari farmaci per il trattamento di questa patologia, ma ancora non è stata individuata nessuna sostanza in grado di rallentare o invertire il danno epatico progressivo associato alla malattia.

Vediamo quindi quali sono le principiali terapie, anche per la colangite biliare e sclerosante.

Il trapianto di fegato è, infatti, l’unico trattamento in grado di migliorare l’aspettativa di vita nei soggetti affetti da colangite nelle forme più severe.

Complicanze

Le complicazioni della colangite, soprattutto nella forma sclerosante possono includere:

Prevenzione e convivenza con la colangite

La colangite (compresa quella biliare e/o sclerosante) è una patologia che non si può prevenire.

Per ridurre il rischio di insorgenza è bene comunque seguire uno stile di vita equilibrato, con un’alimentazione sana, ricca di cereali integrali, frutta e verdura e povera di sale, grassi e alcolici (questi ultimi da eliminare del tutto in caso di diagnosi).

Anche svolgere con regolarità un’attività fisica, è sicuramente consigliato.

È importante evitare il sovrappeso e limitare se possibile l’uso di farmaci potenzialmente tossici per il fegato.

Visto il rischio di sviluppare un tumore delle vie biliari, in caso di diagnosi di colangite è altresì necessario sottoporsi con regolarità a controlli clinico-strumentali.

Occorre, infatti, prendersi cura del proprio fegato, quindi riassumendo:

Colangite e alimentazione: cosa mangiare?

Una corretta alimentazione è fondamentale per tutelare la salute del nostro fegato, anche per prevenire la comparsa di calcoli biliari.

L’alimentazione più indicata è una dieta povera di grassi e di carboidrati, anche per evitare l’aumento del peso corporeo.

È bene anche escludere o limitare le sostanze irritanti per l’apparato gastrointestinale e soprattutto alcol, bibite gassate, spezie e cioccolato.

Infine, per una corretta idratazione è consigliato bere almeno due litri di acqua al giorno e comunque preferire un’alimentazione a base di cibi “liquidi” come zuppe, minestre, frutta e verdura.

In conclusione, una dieta sana ed equilibrata, unitamente a un corretto stile di vita e a un regolare esercizio fisico, possono aiutare a prevenire e a gestire meglio le patologie epatiche.

Fonti

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