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Cistite emorragica: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi, cure, terapia e rimedi naturali, prevenzione

cistite emorragica: che cos'è, cause, sintomi, cure e prevenzione

La cistite emorragica è una delle complicazioni più comuni dell’infezione della vescica. La comparsa di emorragia è dovuta all’interessamento più profondo dei capillari della vescica.

Tipica per bruciore alla minzione, urine scure o sensazione di pressione al basso ventre, la cistite rappresenta una delle affezioni più comuni nelle donne. Avendo un’uretra più corta rispetto agli uomini, infatti, viene favorita anatomicamente la risalita dei batteri dai genitali esterni. Una volta entrata, l’Escherichia Coli, il germe più comune, colonizza le pareti della vescica causando la tipica sintomatologia.

I soggetti più a rischio possono essere le donne in gravidanza, quelle sessualmente attive o tutti coloro che si sono sottoposti a chemio o radioterapie. In questo caso il dolore può essere più intenso e la diagnosi è per lo più clinica, anche se un esame delle urine potrebbe essere consigliato.

La terapia, costituita a seconda della gravità, da farmaci o, più raramente, dalla chirurgia, non deve essere ritardata per evitare ulteriori complicazioni.

Che cos’è la cistite emorragica?

La parola “cistite” è composta da “cisti” che significa vescica, mentre “ite” indica il termine medico che sta per “infiammazione”. Emorragica significa “con sanguinamento”, cioè con segni e sintomi di infiammazione della vescica insieme a sangue nelle urine (ematuria).

Spesso la causa si riscontra nei danni all’epitelio transitorio della vescica e nei vasi sanguigni da parte di tossine, agenti patogeni, radiazioni, farmaci o malattie.

Le cause infettive della cistite emorragica includono batteri e virus, mentre la forma non infettiva si verifica più comunemente nei pazienti che sono stati sottoposti a radioterapia pelvica, chemioterapia o entrambi. I pazienti colpiti possono sviluppare ematuria microscopica asintomatica (urine limpide) o ematuria macroscopica con coaguli e conseguente ritenzione urinaria.

Il trattamento dipende dall’eziologia, dalla gravità dell’emorragia e dai sintomi.

Cistite emorragica: sintomi

Il segno principale di ematuria sono le urine di colore rosso. Nel primo stadio della malattia la perdita ematica è microscopica, quindi non visibile a occhio nudo.

Nelle fasi successive, potrebbero apparire perdite più cospicue o coaguli. Nella fase IV dunque, questi possono riempire la vescica, ostacolando il normale flusso di urina.

I sintomi dell’ematuria sono simili a quelli di un’infezione ma possono essere più gravi e di lunga durata. Alcuni di questi includono:

La gravidanza e cistite emorragica

Sebbene non sia molto chiaro se la gravidanza aumenti il ​​rischio di cistite, quando si tratta di infezione renale, lo stato interessante è un importante fattore di rischio.

Ciò accade, da un lato, a causa dell’aumento del livello di progesterone, ormone che rilassa il tono muscolare degli ureteri e li fa dilatare, rallentando il flusso di urina. D’altra parte, man mano che l’utero cresce, comprimerà gli ureteri, il che rallenterà ulteriormente il flusso di urina attraverso di essi. Inoltre, il tono della vescica cambia, quindi sarà più difficile svuotarla completamente.

La vescica può anche essere soggetta a reflusso, una condizione in cui una certa quantità di urina viene trasportata ai reni.

Tutti questi cambiamenti faranno sì che l’urina attraversi il tratto di espulsione in un tempo più lungo, il che consentirà ai batteri più tempo per moltiplicarsi e risalire, attraverso gli ureteri, ai reni.

Infine, durante la gravidanza, l’urina diventa più acida e contiene più glucosio, entrambe queste condizioni favoriscono il potenziale sviluppo di batteri.

Esiste una sintomatologia specifica nelle donne in gravidanza?

Poiché la necessità di andare in bagno frequentemente è abbastanza comune durante la gravidanza, a volte può essere difficile sapere esattamente se si ha la cistite, soprattutto se si tratta di una forma moderata di infezione.

Durante la gravidanza potrebbero non apparire sintomi, anche se ci sono batteri nel tratto urinario. Questa condizione è chiamata “batteriuria asintomatica” e, se non viene trattata durante la gravidanza, aumenta il rischio di sviluppare pielonefrite. La batteriuria asintomatica è associata al parto prematuro o alla nascita di un bambino con basso peso.

L’infezione renale è una grave complicazione della gravidanza, perché può diffondersi in tutto il corpo e mettere a rischio la vita della madre oltre ad avere conseguenze importanti per il bambino.

La pielonefrite aumenta il rischio di parto prematuro e di avere un bambino con basso peso alla nascita o, nei casi più gravi, la morte del neonato.

Per questo motivo, l’esame delle urine e l’urinocoltura vengono eseguiti di routine durante la gravidanza. Se l’infezione non viene trattata, il rischio di sviluppare pielonefrite aumenta, arrivando quasi al 40%. Tuttavia, con un trattamento adeguato il rischio scende considerevolmente all’1-4%.

Qual è la differenza tra cistite emorragica e normale infiammazione della vescica?

La differenza principale è nell’ematuria, cioè la comparsa di sangue nelle urine durante la minzione. Ciò indica una maggiore profondità del danno alla mucosa dell’epitelio multistrato (urotelio) delle pareti interne della vescica urinaria, nonché un processo distruttivo dei capillari.

L’emorragia, il dolore e altri sintomi della cistite emorragica sono simili a quelli di una grave infezione del tratto urinario (UTI).

Un aspetto che distingue la cistite emorragica dalla maggior parte delle UTI è che la gravità della condizione è classificata in base al sanguinamento. Abbiamo dunque:

Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulle cistite.

Cause e soggetti a rischio

Le infezioni del tratto urinario si verificano quando i batteri che colonizzano l’esterno entrano nell’uretra e si moltiplicano.

Molte delle infezioni batteriche sono causate da Escherichia Coli, ma possono essere coinvolti anche altri batteri come Salmonella, Clamidia, ecc.

Abbastanza spesso le infezioni batteriche possono manifestarsi nelle donne dopo un atto sessuale, ma possono verificarsi anche nelle bambine sessualmente inattive perché ci sono batteri nell’area genitale che possono causare la cistite.

Anche fattori non infettivi possono causare l’infiammazione della vescica, come varie patologie renali (ad esempio calcoli), genitali (ingrossamento della prostata), o diabete. Tra le cause più comuni enumeriamo:

Infezioni del tratto urinario

Il sistema urinario è costituito da reni, ureteri, vescica e uretra. I reni filtrano i rifiuti dal sangue e producono l’urina che viaggia attraverso gli ureteri fino alla vescica dove viene immagazzinata fino alla prossima minzione (fuoriuscendo dall’uretra).

La causa più comune di cistite acuta è l’infezione della vescica da batteri E. Coli, che di solito entrano attraverso l’uretra e viaggiano verso la vescica.

Lì, i batteri si attaccano alle pareti della vescica e si moltiplicano, portando all’infiammazione del tessuto. A volte l’infezione può raggiungere gli ureteri e i reni.

Cistite da luna di miele

I rapporti sessuali favoriscono l’entrata dei batteri che colonizzano i genitali esterni attraverso il meccanismo di sfregamento dell’uretra.

Una buona lubrificazione (naturale o con l’aiuto di gel a base di acqua) rappresenta un aiuto chiave nella prevenzione delle cistiti post coitali.

Ai primi sintomi o, ancora meglio come prevenzione, alcuni specialisti raccomandano l’assunzione di integratori naturali a base di D mannosio. 

Somministrazione di alcuni farmaci

Sebbene le infezioni siano la causa più comune di cistite acuta, anche alcuni farmaci possono portare infiammazioni, come quelli usati in chemioterapia, (ad esempio la ciclofosfamide o l’ifosfamide) che possono causare cistite emorragica (infiammazione della vescica urinaria complicata con sangue nelle urine).

Esposizione alle radiazioni

Un’altra causa di cistite acuta può essere il trattamento radioterapico dell’area pelvica, raccomandato nei tumori gastrointestinali, ovarici o dell’utero.

Uso a lungo termine di un catetere

I pazienti che fanno uso di catetere urinario (per ingrossamento della prostata, incontinenza, età avanzata, chirurgia delle vie urinarie, ecc.) sono a rischio di cistite acuta.

Prodotti per l’igiene irritanti

La condizione può anche essere innescata dall’uso di prodotti per l’igiene intima, come lozioni o spray che non sono raccomandati per l’uso nell’area intima oppure se a base di alcol. Discorso analogo per eccipienti a cui si può essere allergici.

Difese immunitarie basse

Se il sistema immunitario di una persona non funziona correttamente, i germi potrebbero essere facilitati nell’attaccare la vescica causando una cistite che potrebbe complicarsi con sangue nelle urine.

Uno stile di vita sano, fatto di igiene del sonno, dieta equilibrata e adeguato apporto di liquidi, aiuta a prevenire la comparsa della cistite emorragica.

Cistite emorragica: diagnosi ed esami strumentali

In presenza di sintomi come bruciore alla minzione, sensazione di pressione al basso ventre o sangue nelle urine, il primo controllo spetterà al vostro medico di famiglia. Il primo colloquio non va mai ritardato in quanto una negligenza nella diagnosi potrebbe portare a conseguenze più serie come danni renali o alla vescica. 

Il proprio medico curante dunque effettuerà un’anamnesi generale (chiedendo comparsa dei sintomi, persistenza, quantità di liquidi assunti ecc.) per poi decidere se e come effettuare degli esami di approfondimento.

E’ importante dunque sottolineare che la diagnosi di cistite emorragica è principalmente clinica (cioè basata sul racconto dei sintomi riferiti dal paziente) e non tutti i medici optano in prima istanza per l’esecuzione dell’urinocoltura. 

Ad esempio, in determinati casi in cui il medico curante ritenga di adottare una terapia empirica (senza esami di laboratorio) il paziente potrebbe ricevere direttamente una prescrizione con dei sintomatici e un antibiotico, per poi rivalutare il caso dopo qualche giorno. 

In altri casi invece, il medico potrebbe richiedere di raccogliere un campione di urina e portarlo a un laboratorio analisi. Ancora, alla persistenza dei sintomi o in altri contesti clinici potrebbe essere richiesta un’ecografia pelvica. 

Infine, in casi più complicati, potrebbe essere richiesta una cistoscopia, che comporta l’inserimento di un tubicino con una telecamera attraverso l’uretra per esaminare più da vicino il rivestimento della vescica. La cistoscopia può essere utilizzata anche per ottenere un campione bioptico o per trattare aree di sanguinamento con un laser.

Cistite emorragica: cure, terapie, rimedi, trattamenti

Il trattamento della cistite emorragica dipende dalla causa e dal grado. I farmaci antibiotici ad esempio, antimicotici o antivirali possono essere usati per trattare un’infezione.

Le opzioni di trattamento per i casi più importanti (come quelli correlati alla chemioterapia o alla radioterapia) includono quanto segue:

Chirurgia

Il trattamento chirurgico della cistite non costituisce solitamente la prima scelta, ma in casi molto rari in cui un paziente non risponde ad altre forme di trattamento il medico può raccomandare un intervento chirurgico.

Le opzioni includono anche la resezione, un metodo minimamente invasivo utilizzato nei soggetti che presentano un’ulcera di Hunner nella parete vescicale con aree infiammate circostanti. 

Trattamenti naturali

Le persone con cistite possono anche provare alcuni farmaci da banco o rimedi naturali per alleviare i sintomi. Alcuni studi mostrano, ad esempio, che il succo di mirtillo rosso non zuccherato potrebbe ridurre il rischio di infezioni del tratto urinario. Una molecola miracolosa nella gestione delle cistiti agli stadi iniziali è rappresentata dal D mannosio. 

Questo zucchero ha infatti la capacità di legarsi ai batteri E. Coli e trascinarli via per essere espulsi fuori dalla vescica. Le dosi raccomandate variano in base alla persona e alla sintomatologia, quindi le compresse o le bustine solubili, se ad alte dosi, vanno assunte sotto controllo medico. 

Gli integratori da banco sono invece comodamente acquistabili senza ricetta presso farmacie o parafarmacie e possono essere assunti in qualsiasi momento della giornata, anche se preferibilmente la sera, prima di coricarsi, a vescica vuota. Infine, è bene ricordare che qualsiasi tipo di integratore non deve mai essere sostituito al consulto medico, per evitare possibili complicazioni. 

Rimedi casalinghi

Le persone affette da cistite emorragica possono aiutare ad alleviare il disagio con alcuni semplici metodi praticabili a casa:

Qualsiasi tipo di rimedio casalingo non deve comunque essere un sostituto del parere del proprio medico di fiducia. 

Chi è più a rischio di soffrire della cistite emorragica?

Le donne sessualmente attive sono a maggior rischio di sviluppare un’infezione del tratto urinario che, eventualmente, potrebbe complicarsi in cistite emorragica. 

Un’altra categoria a rischio è rappresentata dai portatori di catetere vescicale o pannolone per incontinenza. Infine, le persone che necessitano di chemioterapia o radioterapia pelvica sono a più alto rischio. 

La radioterapia pelvica tratta i tumori della prostata, della cervice e della vescica. La ciclofosfamide e l’ifosfamide trattano un’ampia gamma di tumori che includono il linfoma, il seno e i tumori dei testicoli. 

Un rischio più elevato si trova anche nelle persone che necessitano di un trapianto di midollo osseo o di cellule staminali: questi individui potrebbero aver bisogno di una combinazione di chemioterapia e radioterapia, indebolendo notevolmente il sistema immunitario. 

Possibili complicazioni

L’infezione passa attraverso la vescica urinaria e sale ai reni, producendo la loro infezione, una condizione chiamata pielonefrite, che si manifesta attraverso sintomi improvvisi che includono febbre alta, spesso con brividi e sudorazione, dolore lombare basso o sotto le costole, su entrambi i lati dell’addome, nausea e vomito.

Inoltre nella pielonefrite è possibile vedere pus o sangue nelle urine.

Cistite emorragica: prevenzione e convivenza con la malattia

Svuotamento completo della vescica

Per prevenire la cistite e altri problemi di salute è consigliabile andare in bagno ogni volta che se ne sente il bisogno e non prendere l’abitudine di procrastinare.

Inoltre è importante assicurarsi di svuotare completamente la vescica ad ogni minzione, in modo da non contribuire inavvertitamente alla proliferazione dei batteri.

È anche bene tenere presente che dopo un rapporto, per evitare che i batteri entrino nell’uretra, è buona norma svuotare la vescica e lavare i genitali esterni

Adeguata igiene intima

Soprattutto nel caso delle donne è importante strofinare dalla vagina all’ano e non viceversa, per non spingere i batteri verso l’uretra (che è più corta, facilitandone la risalita).

I prodotti per la pulizia utilizzati (saponi, gel) devono essere creati appositamente per la zona intima e i lunghi bagni con schiuma vanno fatti solo occasionalmente.

Va evitata anche l’applicazione di talco nell’area intima. La biancheria dovrebbe essere preferibilmente di cotone e gli indumenti da indossare ogni giorno non dovrebbero essere estremamente attillati, magari alternando delle gonne ai pantaloni aderenti.

Ultimo consiglio, alcuni studi hanno dimostrato che dormire senza slip durante la notte aiuta ad arieggiare la zona intima scoraggiando la proliferazione batterica. 

Idratazione

L’idratazione svolge un ruolo importante nella salute generale, ma è fondamentale per prevenire la cistite.

Affinché i batteri non si moltiplichino nella vescica è necessario un grande consumo giornaliero di acqua (almeno 1,5 litri) che giochi una funzione di “lavaggio” di tutto il tratto urinario.

Cercando di evitare le bevande zuccherate o gassose è possibile sostituire l’acqua naturale con bevande a base di tè o del semplice limone. 

Fonti
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