Sommario
L’osteopatia è una disciplina medica complementare alla medicina classica. Nata in America alla fine dell‘800 grazie a Andrew Taylor Still, un medico chirurgo. Dopo i primi decenni, come ogni innovazione, l’osteopatia si diffonde in tutto il mondo fino a trovare il riconoscimento ufficiale dopo gli anni ’90.
L’osteopatia considera l’essere umano come un’unità indissolubile di corpo, mente e spirito. Se la medicina tradizionale è finalizzata alla cura del sintomo, qui si sposta l’attenzione sul significato del sintomo: cosa esprime? Da cosa è determinato? Perché una persona si ammala? Sono quesiti che spingono a considerare e valutare la persona nella sua interezza e non come la sola espressione del sintomo.
Questa disciplina utilizza come unico mezzo terapeutico le manipolazioni, dei trattamenti osteopatici, che sono una serie di tecniche manuali volte ad aiutare la persona a ritrovare il benessere. Quindi, migliorando la mobilità e dando stimoli al sistema nervoso, l’osteopata può migliorare lo stato di salute del paziente e intervenire direttamente sulla prevenzione.
Ovviamente, questa disciplina si è evoluta molto negli ultimi decenni. Inoltre, le evidenze scientifiche dei benefici del trattamento osteopatico sono sempre più numerose.
Infatti, sono più di 10 milioni gli italiani che ricorrono all’osteopata per curare una serie infinita di disturbi: dal mal di schiena al torcicollo.
Esiste anche l’osteopatia neonatale per aiutare il bambino nei primi movimenti.
L’osteopatia tuttavia può avere delle controindicazioni in alcune condizioni.
Scopri allora l’osteopatia, a cosa serve e quali sono i benefici.
Osteopatia: che cos’è
E’ un trattamento manipolativo, complementare alla medicina tradizionale, sviluppato alla fine dell’800 da un medico americano, Andrew Taylor Still.
E’ incentrata sulla ricerca della salute della persona e non sulla malattia. Infatti, il fulcro di questa disciplina è la ricerca della salute per mezzo di un approccio causale e non sintomatico.
Indaga la causa del problema e non solo i segni e sintomi. Questo perché spesso l’origine del dolore si trova anatomicamente distante dalla zona sintomatica (dolorosa).
Per mezzo di anamnesi e valutazioni funzionali l’osteopata ragionerà sul miglior trattamento per il paziente.
Chi è l’osteopata?
In Italia, l’osteopata è una figura professionale sanitaria (DDL Lorenzin 3/2018), che ha un obiettivo preventivo e di miglioramento delle condizioni di salute dei pazienti.
L’intervento si basa su tecniche manuali in grado di correggere i disequilibri e ripristinare le condizioni fisiologiche del movimento e quindi agire sulla salute senza l’utilizzo di farmaci, di rimedi naturali, nè di strumenti medicali o elettromedicali.
Il mezzo utilizzato dall’osteopata sono le mani. Tramite manipolazioni e tecniche osteopatiche cerca di aiutare i pazienti risolvendo il problema all’origine e non lavorando solamente sulla zona del dolore/sintomo.
All’interno dello studio di un osteopata, trovi quindi solamente un lettino e nessun tipo di strumento elettromedicale, come ad esempio la Tecar. Alcuni osteopati associano al trattamento osteopatico esercizi fisici, quindi ci possono essere attrezzi da ginnastica.
Ma attenzione: l’osteopata non è una figura sovrapponibile a quella del fisioterapista perché non si occupa di riabilitazione.
I disturbi su cui l’osteopata può agire interessano l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, cranio-sacrale e viscerale.
Oltre ad essere un valido contributo e supporto nella cura di molte patologie, l’osteopatia è efficace anche nella prevenzione e nel mantenimento dello stato di salute.
L’indicazione più appropriata, dove vi sono evidenze scientifiche della grande efficacia del trattamento manipolativo osteopatico, è la lombalgia cronica aspecifica, il classico mal di schiena. Inoltre, cura tutte le affezioni dolorose del rachide, dal rachide lombare a quello cervicale.
Principi dell’osteopatia
Il dottor Andrew Still è il pioniere dell’osteopatia. La sua capacità di mettersi in discussione e la dedizione allo studio del corpo umano l’hanno portato a basare la filosofia osteopatica su pochi ma chiari principi.
Questi sono i principi osteopatici sui quali si sono basati i principali studi e tutt’ora rappresentano le basi di partenza dell’approfondimento nella clinica osteopatica.
1 – Autoguarigione
Il primo principio dell’osteopatia fa riferimento alla vita e sottolinea la sua capacità straordinaria di adattarsi nel tempo.
Quindi, si tratta di omeostasi: è un fenomeno fisiologico che porta ogni essere vivente a tendere verso la stabilità dei propri processi fisiologici.
In poche parole, si può definire come la continua ricerca di equilibrio in uno stato di disequilibrio costante. Ed è proprio questa ricerca di stabilità a tenere vivo un sistema fisiologico e quindi l’essere vivente.
Variazione della pressione arteriosa, battito cardiaco, metabolismo e temperatura corporea sono solo alcuni semplici esempi di come il corpo può gestire delle variabili per provare a garantire l’omeostasi.
Quindi, ragionando sul concetto di omeostasi ed equilibrio, Still affermava che nel corpo sono presenti i mezzi necessari per prevenire ed eliminare le malattie. Questo è possibile a condizione che tutti i sistemi di autoguarigione siano liberi di funzionare correttamente.
I sistemi nell’uomo sono molti e complessi ma si possono suddividere in tre “corpi”:
- Fisico, quello a cui facciamo riferimento quando lo citiamo, offre la capacità alla persona di muoversi e interagire con il mondo esterno.
- Emozionale, la sede delle emozioni.
- Mentale, visto come strumento di ragionamento.
Quindi, la disfunzione somatica può essere in parte causata da ognuno di questi tre “corpi”.
2 – Unità del corpo
Tutte le parti del corpo funzionano in sintonia e si integrano per garantire il corretto funzionamento del corpo umano. Per questo motivo, in osteopatia la persona è vista nella sua globalità.
L’organismo funziona come un’entità dinamica e indivisibile. Il funzionamento di una struttura è dipendente da tutte le altre strutture, e queste, nel loro insieme costituiscono la persona. Di conseguenza, ogni alterazione di una delle singole strutture porterà a un cambiamento globale della persona.
Ad esempio, basta pensare a quanto un trauma psicologico può influire sulla componente fisica, ma anche il contrario. Quindi, l’osteopata cerca di risalire alla causa del problema e non si focalizza solamente sulla sintomatologia.
3 – Sistema circolatorio
I sistemi circolatorio e linfatico devono funzionare correttamente, adempire alle loro funzioni di scambio e favorire l’eliminazione delle scorie. Inoltre, garantiscono la circolazione dei liquidi corporei e sono quindi fondamentali per mantenere un buono stato di salute.
Uno degli obiettivi dell’osteopata sarà quello di migliorare la circolazione dei liquidi per favorire i processi di autoguarigione del corpo. Infatti, vene, arterie e sistema linfatico trasportano importanti sostanze nutritive per gli organi, il sistema nervoso, i muscoli e le ossa.
4 – La struttura governa la funzione
La funzione ottimale di una struttura è fortemente correlata all’integrità della struttura portante. Un’alterazione della struttura potrà influenzare negativamente la funzione e quindi portare a una limitazione di mobilità, e viceversa. Perciò, il corpo cercherà di difendersi da questo cambiamento mettendo in atto una serie di strategie per adattarsi e ricercare l’equilibrio ma compromettendo così il benessere generale dell’organismo.
Quindi, una limitazione di movimento di una struttura avrà ripercussioni a livello generale in tutto il corpo, non solo fisico ma anche psicologico.
Per questo motivo, Still affermò che la struttura controlla la funzione e la funzione condiziona la struttura.
5 – La vita è movimento
Il riassunto metaforico degli obiettivi del trattamento osteopatico: ridando movimento ai tessuti e alle strutture si creano i presupposti per una salute ottimale.
Osteopatia neonatale o pediatrica
L’osteopatia pediatrica è una preziosa risorsa per l’assistenza ai neonati e ai bambini in tutte le fasi della loro crescita.
Grazie al suo approccio naturale, privo di effetti collaterali e non invasivo, l’osteopatia offre la possibilità di affrontare una serie di problematiche, intervenendo in modo efficace su questioni posturali, traumi, e sull’apparato muscolo-scheletrico, contribuendo così a prevenire potenziali danni futuri.
L’intervento dell’osteopata è particolarmente utile per i neonati, poiché il processo di nascita, sia naturale che cesareo, può comportare pressioni che influenzano l’ossificazione delle ossa craniche. Inoltre esistono altre problematiche che i neonati possono sperimentare e per le quali l’osteopatia può offrire soluzioni efficaci, tra cui:
- Prevenzione della plagiocefalia: una deformazione della testa che può verificarsi nei neonati e può essere affrontata con successo attraverso l’osteopatia.
- Disostruzione del condotto lacrimale.
- Torcicollo miogeno.
- Asimmetrie cranio-facciali.
- Disturbi del sonno.
- Coliche gassose.
- Stipsi.
- Reflusso gastroesofageo.
Inoltre, l’osteopatia neonatale o pediatrica può essere utile durante tutte le fasi di crescita dei bambini, soprattutto come forma preventiva. Ad esempio per problematiche posturali (come la scoliosi), infezioni ricorrenti (come otiti o faringiti), problemi urinari (come l’enuresi notturna), disturbi respiratori (come l’asma), ecc.
Osteopatia: benefici
L’osteopata, sfruttando tecniche manipolative, si occupa di ripristinare la funzione e lo stato di salute limitati dalle più svariate cause. Ad esempio, un trauma fisico, una posizione errata protratta nel tempo, scompensi muscolo scheletrici e tutti quei fattori che hanno contribuito all’instaurarsi di una disfunzione osteopatica (somatica).
Negli ultimi anni sono in costante aumento le evidenze scientifiche che affermano l’efficacia del trattamento osteopatico, alle quali si aggiungono le testimonianze dei pazienti stessi.
Sono diversi gli studi a supporto dei benefici del trattamento osteopatico nei casi di lombalgia cronica aspecifica. Infatti, i risultati riportano un miglioramento dello stato funzionale e una riduzione del dolore.
Anche se i motivi di consulto sono prevalentemente legati a casi di cervicalgia e lombalgia, problemi muscolari e articolari, l’osteopata può aiutare anche il paziente che presenta:
- Cefalea tensiva.
- Dismenorrea.
- Sindrome del colon irritabile.
- Reflusso gastroesofageo, ecc.
Questi sono solo alcuni dei disturbi più comuni che possono migliorare grazie ai trattamenti osteopatici.
Se vogliamo quindi prevenire una patologia, generalmente muscolo scheletrica, migliorare la sintomatologia o cercare di eliminare fastidiosi disturbi non ancora patologici, l’osteopata può risolvere il problema.
Dopo un incidente, un’operazione o qualsiasi altro problema che preveda una riabilitazione sarà necessario rivolgersi invece al fisioterapista.
Osteopatia e gravidanza
Fin dalle prime settimane della gravidanza, il corpo materno va incontro a un cambiamento progressivo sotto ogni aspetto. Ma l’organismo farà tutto il necessario per adattarsi e creare un ambiente accogliente per il feto.
Questo non comporta solamente i cambiamenti visibili, anzi, gli adattamenti più grossi saranno proprio a livello organico e ormonale. Infatti, l’utero e tutta la zona addominale modificano le loro dimensioni e posizioni in funzione del feto. Il continuo accrescimento dell’utero comporta un cambiamento delle pressioni intra addominali con conseguenti sollecitazioni su tutti gli organi, sui principali vasi sanguigni, articolazioni e nervi.
Anche gli ormoni svolgono un ruolo importante nel rendere funzionale il corpo allo sviluppo del feto. Durante la gravidanza viene rilasciato l’ormone relaxina, con la funzione opposta all’ossitocina, in grado di aumentare la lassità delle articolazioni. In particolare, le articolazioni del bacino che saranno in futuro coinvolte nel parto.
Con l’aumento delle dimensioni della pancia, parallelamente, si avrà un’accentuazione delle curve fisiologiche della colonna vertebrale e un ulteriore aumento di pressione nella zona addominale.
Queste condizioni possono facilmente scatenare mal di schiena e dolori diffusi, soprattutto nelle ultime settimane di gravidanza. Questi sono solamente alcuni dei numerosi cambiamenti che avvengono durante la gravidanza, il parto e il periodo post-parto.
Il compito dell’osteopata in questo caso sarà quello di prevenire eventuali dolori e problemi nella futura mamma, facilitando anche la gestione del periodo.
Inoltre, mamma e bambino possono trarre benefici dal trattamento osteopatico fin dai primi giorni dopo il parto.
Quindi, l’osteopatia può essere utile in gravidanza quando si presentano i classici sintomi come:
- Mal di testa.
- Mal di schiena.
- Problemi circolatori.
- Reflusso gastrico.
- Problemi intestinali.
- Tunnel carpale, ecc.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulla gravidanza.
Come si svolge una seduta osteopatica
Il primo passo di un intervento osteopatico è quindi quello di svolgere un’accurata anamnesi del paziente. L’anamnesi e la raccolta dei dati è un momento chiave dal quale partire con il ragionamento osteopatico per la ricerca della causa del problema.
In seguito, il professionista procede con tutte le valutazioni e i test necessari per approfondire ulteriormente la propria indagine.
Tuttavia, molti pazienti alla prima visita rimangono spiazzati dalla richiesta di rimanere in abbigliamento intimo per trattare un problema, ad esempio, di cervicalgia, perché il paziente si aspetta che il professionista lavori sulla zona sintomatologica.
Ma l’osteopata prende in esame la persona nella sua globalità e cerca di individuare la causa del problema e, quando è possibile, risolverla. Quindi, per eseguire correttamente la valutazione, ha bisogno di controllare il corpo nel suo insieme.
Successivamente, inizia con il trattamento osteopatico vero e proprio. L’osteopata utilizza unicamente tecniche manuali durante l’intervento. Quindi, sono esclusi tutti i tipi di apparecchi elettromedicali.
Attraverso valutazioni manuali viene esaminata la zona che presenta il dolore, ma anche parti distanti dal dolore, che però potrebbero essere correlate al dolore stesso e, in alcuni casi, esserne persino la causa.
Ora è il momento del trattamento: grazie ad una serie di tecniche manuali si cerca di ripristinare la mobilità e l’elasticità delle strutture muscolo scheletriche, nonché di quelle craniche e viscerali.
Un trattamento osteopatico ha una durata che varia da 30 minuti a 1 ora.
Il bagaglio di tecniche manuali di un osteopata è molto ampio, il che gli consente di scegliere il trattamento più indicato per aiutare il paziente a ritrovare la salute. Pur essendo numerose, le tecniche manuali si possono racchiudere in tre grosse categorie.
Tecniche strutturali
Sono sicuramente le più conosciute perché in questa categoria rientrano anche i thrust, i classici “crack” che ormai ogni paziente si aspetta di sentire durante una seduta osteopatica.
Si definiscono tecniche strutturali tutti quei movimenti e manipolazioni eseguiti dall’osteopata che hanno l’obiettivo di migliorare la mobilità del sistema muscolo scheletrico.
Inoltre, la loro funzione non è puramente meccanica ma è caratterizzata da un forte stimolo neurologico. Una tecnica strutturale che agisce quindi a livello nervoso rilasciando impulsi intercettabili dai recettori articolari presenti nella zona trattata. In sostanza, favorendo il miglioramento della mobilità articolare, si innescano una serie di processi fisiologici che vanno a migliorare il metabolismo tissutale.
In sintesi, con la tecnica del thrust, si inviano dei segnali nervosi all’articolazione e ai muscoli. Segnali che il sistema nervoso riceve ed elabora, restituendo come risultato un “comando” al muscolo, e alle strutture vicine all’articolazione, di rilasciare la tensione.
Tuttavia, è importante sottolineare che queste tecniche sono quelle più utilizzate dagli osteopati ma anche quelle più delicate e meritevoli di cautela.
Tecniche viscerali
L’osteopata può valutare la mobilità degli organi a livello toracico e addominale. Infatti, i visceri si muovono sotto l’influenza delle pressioni addominali e grazie a una loro mobilità intrinseca.
L’osteopata cerca di individuare delle restrizioni della mobilità in corrispondenza degli organi valutati e di trattarle con delle tecniche specifiche.
La mobilità del viscere influenza la funzione del viscere stesso ma può influenzare anche la struttura muscolo scheletrica. Viceversa, una limitata funzione della struttura muscolo scheletrica può influire sul funzionamento di determinati organi.
Quindi, una disfunzione osteopatica di origine viscerale, per i rapporti degli organi con la struttura, può influenzare la postura e la mobilità generale del corpo.
Tecniche cranio-sacrali
Le ossa del cranio sono collegate tra loro da articolazioni che, seppur con movimenti impercettibili, permettono loro di muoversi. Un movimento molto enfatizzato, e influenzabile con il trattamento, nella fase neonatale.
Con la crescita, le ossa del cranio saranno sempre meno mobili ma nonostante questo l’osteopatia può utilizzare una serie di tecniche per lavorare sui piccoli movimenti rimasti e, soprattutto, sui liquidi e membrane contenuti nella scatola cranica.
L’obiettivo è quello di bilanciare le tensioni delle membrane all’interno del cranio che influenzano il funzionamento delle strutture del corpo.
Quindi, le tecniche cranio sacrali possono essere efficaci in età pediatrica, non essendo ancora il cranio del tutto sviluppato.
Quante sedute di osteopatia e quanto costa
Dipende dallo stato di salute del paziente e dal problema che presenta. In genere, non sono trattamenti frequenti: uno ogni 2 o 3 settimane per accompagnare il paziente verso una situazione di guarigione.
Il costo di una seduta osteopatica varia dai 70 € ai 100 € e ha una durata dai 30 minuti ai 60.
L’osteopata collabora sempre più frequentemente in equipe con figure mediche e sanitarie. Un beneficio per il paziente e una maggiore efficienza per i professionisti.
Controindicazioni
La medicina osteopatica ha poche controindicazioni. Non sono di competenza dell’osteopata i pazienti che presentano:
- Urgenze mediche.
- Fasi acute delle patologie.
- Necessitano di riabilitazione post intervento chirurgico.
Tuttavia, esistono casi particolari in cui, grazie al lavoro di equipe con altre figure mediche e sanitarie, anche l’osteopata può dare il suo contributo in caso di patologie croniche.
Sono ormai diverse le equipe mediche, spesso supportate da associazioni, che includono i trattamenti osteopatici nel percorso terapeutico delle persone affette da malattie oncologiche. L’obiettivo in questo caso è quello di rendere più sostenibile la terapia medica, lavorando su: dolore, mobilità e sollievo al paziente.
Osteopatia: storia
L’osteopatia nacque con il medico chirurgo Andrew Taylor Still. Still imparò la professione di medico praticando insieme al padre, dapprima come assistente.
Ma dopo aver partecipato alla guerra di Secessione e aver perso i suoi figli per colpa della meningite, Still decise di dedicare la sua vita alla ricerca di una maggiore efficacia nella cura delle malattie, senza farmaci.
Pochi anni dopo iniziò a sollevare pesanti dubbi sull’efficacia dei soli farmaci e, di conseguenza, sulla medicina tradizionale.
Successivamente, nel 1874, grazie alle sue tecniche manuali, riuscì a guarire un bambino colpito da dissenteria. Questo sarebbe stato l’evento scatenante che fece capire a Still di avere elaborato un nuovo approccio basato sulle leggi della fisiologia e della natura, ovvero l’osteopatia.
Nel 1892 fonda il primo collegio di osteopatia “American School of Osteopathy”, dopo anni di scontri con autorità, clero e medici. Successivamente, nel 1917, i fratelli Littlejohn fondarono la “British School of Osteopathy”.
Pochi anni dopo, la crescita della pratica osteopatica è esponenziale, e inizia a essere conosciuta in tutta Europa, dove in pochi anni getterà profonde radici.
In oltre 100 anni di storia, l’osteopatia si è evoluta sulle basi teoriche dei concetti di Still che metteva in relazione strutture anatomiche, biomeccanica e fisiologia. La sua filosofia è raccolta nei “principi dell’osteopatia”.
Fonti
- “Filosofia e principi meccanici dell’osteopatia.”A.T.Still 2000, Castello Editore.
- “American Osteopathic Association Guidelines for Osteopathic Manipulative Treatment (OMT) for Patients With Low Back Pain” J Am Osteopath Assoc. 2016.
- “Osteopathic manipulative treatment showed reduction of length of stay and costs in preterm infants: A systematic review and meta-analysis.”Lanaro D1, Ruffini N, Manzotti A, Lista G. 2017.
- “Osteopathic Manipulative Treatment Effect on Pain Relief and Quality of Life in Oncology Geriatric Patients: A Nonrandomized Controlled Clinical Trial.”