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Crioterapia: cos’è, a cosa serve, come funziona, benefici e controindicazioni

La crioterapia, o terapia del freddo, viene utilizzata per curare alcune patologie e come trattamento per vari inestetismi.

Sii sincera. Porteresti la temperatura del tuo corpo sotto zero per curare un disturbo fisico o per rigenerare i tessuti della tua pelle? Se ci stai ancora pensando vuol dire che non conosci ancora la crioterapia e non sai che molte persone, tra cui tanti vip, hanno scelto le basse temperature per la cura di patologie, come soluzione per il trattamento di inestetismi o più in generale, per ritrovare il benessere.

Che sia sistemica o localizzata, ossia applicata ad una parte specifica o a tutto il corpo, la crioterapia ha dimostrato di apportare al nostro organismo dei benefici evidenti, sia a livello cutaneo, articolare e muscolare che a livello psicologico.

Mai come in questo caso, infatti, una terapia del corpo, capace di ridurre infiammazioni, dolore e donare tonicità a pelle e muscoli, è stata altrettanto capace di agire positivamente sull’umore di una persona, sebbene questo comporti il sacrificio di entrare in camere o cabine refrigerate a -130° C.

Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

Che cos’è la crioterapia

La crioterapia, anche chiamata terapia criogenica, è un trattamento che utilizza le basse temperature per congelare, o quasi, le parti del corpo interessate al fine di migliorarne le condizioni.

Il trasferimento del freddo al corpo avviene per mezzo di diversi meccanismi di conduzione che approfondiremo di seguito. In sintesi, quelli più usati sono:

I medici utilizzano da anni, la crioterapia, per lo più a base di azoto liquido, per il trattamento localizzato di verruche, per la rimozione di cellule tumorali o per ridurre l’infiammazione. Invece, nel mondo dell’estetica e dello sport viene ormai usata, anche in modo sistemico, per contrastare l’invecchiamento cutaneo e migliorare il recupero fisico post-allenamento.

Per le sue caratteristiche e la sua flessibilità, questa tecnica può essere usata come unico trattamento, come metodo alternativo e in aggiunta ad altre terapie.

La crioterapia si esegue in diversi modi con tempi variabili, a seconda delle richieste del paziente, del suo stato di salute e delle scelte del medico che deve eseguirla.

Come agisce la crioterapia

Il segreto dell’efficacia della crioterapia è nascosto proprio nel suo meccanismo. Quando il corpo viene rapidamente raffreddato ha un consistente sbalzo termico.

Questo fa sì che i recettori presenti nella nostra pelle inviino un segnale all’ipotalamo che per contrastare l’azione del freddo e difendere il corpo attiva delle risposte fisiologiche.

La prima reazione è una forte vasocostrizione, in cui il sangue va dalle estremità corporee verso gli organi vitali per ossigenarli adeguatamente. Subito dopo, l’organismo passa al rilascio di serotonina e ormone adrenocorticotropo (ACTH), inibitore del dolore e dell’infiammazione.

Quando il trattamento finisce e la temperatura corporea ritorna normale, si ha una seconda reazione che è la vasodilatazione periferica. Questo permette al sangue ben ossigenato di irrorare nuovamente le estremità corporee e portare via gli elementi di scarto come acido lattico e istamine.

Grazie a quest’ultima fase si ha un aumento della microcircolazione che favorisce la rigenerazione cellulare e la stimolazione della produzione di elastina e collagene.

Stesse reazioni si hanno di fronte ad un trattamento di crioterapia localizzato su lesioni cutanee. L’abbassamento di temperatura, mediante l’applicazione dell’azoto liquido, determina la dissoluzione delle lesioni sottoposte a trattamento, salvaguardando però le cellule sane.

Il risultato è che la pelle non subisce nessun trauma e la lesione pian piano guarisce.

Quali sono gli effetti della terapia del freddo sul corpo

La grande forza della crioterapia è che produce delle modificazioni biologiche che, combinate tra loro, determinano alcuni importanti effetti terapeutici.

Benefici della crioterapia

Nella pratica, questo, si traduce in una serie di benefici che agiscono su tutti i sistemi del nostro organismo:

E che possono essere così descritti.

Miglioramento della circolazione sanguigna: grazie al freddo applicato direttamente sulla zona interessata, i vasi ematici si costringono e subito dopo si dilatano stimolando proprio la circolazione e migliorando il flusso di sangue.

Guarigione muscolare: la crioterapia è in grado di rilassare e distendere i muscoli, accelerando la ripresa. In questo caso gli effetti sono due: un aumento oppure una diminuzione di tono a seconda del tempo di esposizione al freddo della zona trattata.

Prevenzione e cura di alcune tipologie di cancro: soprattutto quelle conseguenti agli stati infiammatori possono beneficiare della terapia del freddo che ha effetti antiflogistici. Inoltre, in molti casi la crioterapia può essere usata per ridurre il rischio di comparsa di certi tumori.

Sollievo per le emicranie, riduzione di ansia e depressione: la crioterapia stimola la produzione di endorfine e citochine, sostanze che inducono benessere e che sono antidolorifiche e antinfiammatorie.

Riduzione edemi cutanei: effetto collegato alla vasocostrizione e vasodilatazione periferica.

Perdita di peso: il freddo stimola il metabolismo, che è in grado di bruciare più in fretta le calorie per permettere al corpo di riscaldarsi.

Riduzione dell’infiammazione localizzata.

Miglioramento del tono muscolare: che è uno dei motivi per cui spesso si consiglia di finire la doccia con un getto di acqua fredda.

Sollievo dal dolore: la terapia blocca i recettori che trasmettono gli impulsi dolorosi e riduce la velocità di trasmissione dei segnali.

Crioterapia: strumenti usati per i trattamenti

Come abbiamo detto, la crioterapia, in quanto terapia del freddo, può essere eseguita in diversi modi e utilizzando vari strumenti. Di seguito, analizzeremo quelli più comuni.

Borsa del ghiaccio

La famosa borsa del ghiaccio è lo strumento più diffuso.

Viene utilizzata in autonomia anche a seguito di infortuni domestici e applicata facilmente sulla zona danneggiata per eseguire degli impacchi.

Negli ultimi anni, si sono diffusi anche i sacchetti in polivinile al cui interno c’è una gelatina chimica che si raffredda ma che non entra in contatto con la pelle, come avviene invece col ghiaccio quando si scioglie.

La durata del trattamento non deve essere superiore ai 15/20 minuti e va ripetuta ogni due ore.

Bomboletta spray

Un altro strumento molto usato soprattutto da chi fa sport è la bomboletta spray.

Anche questa è sempre presente nelle borse degli atleti o in campo e nelle palestre, perché molto efficace e pratica.

Ma attenzione, il suo utilizzo deve essere corretto perché si rischia di danneggiare e ustionare la parte trattata. E’ importante soprattutto la distanza da cui avviene l’erogazione, che non deve essere inferiore ai 30 cm.

Ghiaccio chimico

Poi c’è il ghiaccio chimico, più moderno degli altri due e usato sempre come terapia locale.

E’ costituito da un pacchetto contenente due reagenti e una piastra che una volta spezzata con le mani crea una reazione chimica in grado di far diminuire la temperatura del sacchetto. La comodità è che questi componenti possono essere conservati anche fuori dal freezer.

Bagni di ghiaccio

Nei bagni di ghiaccio, invece, il paziente è completamente o parzialmente immerso in acqua ghiacciata a una temperatura che varia tra i 12 e i 15° C, ma che può arrivare anche a 6/7° C per un tempo variabile tra i 5 e i 20  minuti.

Bende elastiche

Le bende elastiche refrigeranti combinano la terapia del freddo con quella compressiva e servono a controllare l’edema e il gonfiore favorendo anche il microcircolo.

Crioterapia iperbarica

La crioterapia iperbarica gassosa viene usata per trattare una zona specifica. Il metodo prevede l’utilizzo dell’anidride carbonica pressurizzata a -78° C per abbassare la temperatura senza causare dolore.

Cabine criogeniche

Infine, le camere o cabine criogeniche, e, come vedremo, altri strumenti che utilizzano l’azoto liquido per avere effetti benefici su zone traumatizzate, inestetismi corporei e malesseri di vario genere.

La nostra ricerca si soffermerà su quest’ultimo tipo di crioterapia, sviscerandola sotto tutti i punti di vista.

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A cosa serve la crioterapia?

Abbiamo detto che la crioterapia, o terapia del freddo, ormai per lo più ad azoto liquido, viene impiegata per curare numerose patologie e trattare diversi inestetismi della pelle.

Infatti, le proprietà benefiche del freddo si estendono dalla dermatologia e chirurgia alla neurologia, dalla fisioterapia alla medicina estetica.

Per capirne di più, analizziamole nel dettaglio, partendo da quest’ultima che è diventata una tra le applicazioni più popolari.

Campo estetico

Molte personalità del mondo dello spettacolo e vip di fama internazionale, difatti, sponsorizzano da tempo e scelgono la crioterapia come metodo alternativo o in aggiunta ai trattamenti tradizionali (creme anticellulite o anti-age per il viso), con risultati evidenti.

La tecnica ha dimostrato di essere efficace per quanto riguarda:

Alcuni timidi risultati solitamente si vedono già dalla prima seduta, ma con appena 10 trattamenti completi è possibile vedere i veri cambiamenti del corpo.

Crioterapia in fisioterapia

La crioterapia è riconosciuta, inoltre, da sportivi professionisti e non, come una modalità benefica di trattamento post-trauma per garantire un recupero veloce.

Può essere applicata a numerosi casi di patologie muscolo-scheletriche e in combinazione ad altri percorsi terapeutici come le onde d’urto, l’ipertermia, gli ultrasuoni e la laserterapia. Ed è per questo che la crioterapia è considerata un prezioso alleato dei fisioterapisti.

Grazie alle sue caratteristiche ha un effetto analgesico immediato oppure differenziato nel tempo e può essere usata per il trattamento di:

A livello muscolare, il freddo ha un effetto antinfiammatorio perché innesca, come abbiamo già detto, un processo di vasocostrizione e vasodilatazione che velocizza la circolazione del sangue e permette di smaltire più velocemente le tossine e l’acido lattico prodotti durante l’allenamento.

Campo psicologico

Come si accennava all’inizio del nostro capitolo, la cura del freddo si è dimostrata molto efficace anche per chi ha l’umore a terra.

La spiegazione scientifica è da trovare nella produzione di endorfine da parte del corpo, responsabili del buonumore, come risposta all’esposizione al freddo.

Inoltre, il trattamento agisce anche sull’insonnia, che è uno dei motivi principali di depressione.

Crioterapia: neurologia e malattie croniche

Grazie alle sue funzioni analgesiche, è stato possibile applicare la terapia del freddo anche per ridurre il dolore in pazienti cronici colpiti da:

Inoltre, in questi casi il rilassamento muscolare causato dalle basse temperature ha dimostrato di essere utile anche per mantenere le funzioni muscolari.

Campo dermatologico/chirurgico

Un altro settore in cui la crioterapia è molto usata è senz’altro quello dermatologico.

La pelle, che può essere colpita da lesioni benigne e patologie più gravi, è una delle regioni corporee che più di altre è in grado di beneficiare delle proprietà di questo trattamento.

Per ogni lesione è necessaria una valutazione preliminare che tiene conto delle dimensioni, del numero, dello spessore e della localizzazione.

Tra le lesioni benigne ritroviamo:

Patologie

Fanno, invece, parte di patologie più serie:

Crioterapia e Papilloma virus ( HPV)

L’Hpv è un noto virus a Dna, sessualmente trasmissibile, che è molto diffuso tra la popolazione e costituisce oltre cento varietà di virus. Di Papilloma Virus esistono ceppi ad alto rischio e ceppi a basso rischio. 

Fanno parte della prima categoria quelli che generalmente non sono infettivi, ma che possono provocare lesioni maligne alla cervice uterina, al pene e allo scroto, oppure a faringe, lingua, tonsille e tante altre sedi corporee. 

Rientrano nella seconda categoria, quelli che causano lesioni benigne come i condilomi acuminati e le verruche genitali o orali, seppure abbiano un’alta infettività.

Come agisce la crioterapia?

Intanto diciamo che la crioterapia, così come la diatermocoagulazione e il laser CO2, è un trattamento riservato a lesioni poco estese.

Innanzitutto, per sottoporsi al trattamento delle lesioni generate da Papilloma Virus, è generalmente richiesta una preparazione che consiste nel non bere e mangiare nelle tre ore precedenti alla terapia.

Poi, si può procedere con il trattamento che prevede di congelare – o “bruciare”- la lesione tramite un batuffolo di ovatta intriso di azoto liquido a -190° per un tempo più o meno lungo, in base al tipo di lesione.

La procedura è poco dolorosa e non richiede pertanto anestesia, al massimo il paziente può sentire un leggero bruciore che scomparirà nel giro di poche ore. 

Crioterapia e verruche

Tra gli utilizzi della crioterapia dermatologica, ce n’è uno che merita particolare attenzione perché tratta una delle infezioni cutanee più frequenti e diffuse: le verruche.

In presenza di verruche, la crioterapia si è dimostrata molto efficace perché è in grado, grazie al potere distruttivo dell’azoto liquido, di congelare e uccidere la cellula infetta.

La terapia va ripetuta ogni 1-2 settimane e si prosegue fino alla sua scomparsa.

Queste escrescenze che si formano sulla cute sono altamente contagiose e possono manifestarsi in qualsiasi parte del corpo con forme e colori differenti.

Le verruche si possono classificare in:

Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulle verruche.

Ma come funziona esattamente la crioterapia dermatologica?

Prima di tutto dobbiamo specificare che sebbene sia possibile usare diverse sostanze, quella maggiormente scelta dai medici è sempre l’azoto liquido, in quanto ha dimostrato di essere un gas molto versatile, aggressivo e poco costoso.

La tecnica prevede che l’azoto entri in contatto con la lesione e crei un’ustione da freddo che va a distruggere la cellula per shock termico.

Su quali parti del corpo è applicabile la crioterapia

Come abbiamo visto la crioterapia è applicabile su tutto il corpo attraverso un trattamento sistemico oppure su aree specifiche, con trattamenti localizzati.

La maggior parte di richieste di trattamenti crioterapici arrivano da pazienti che hanno problematiche infiammatorie o infezioni virali a piedi, ginocchia, anche, mani, gomiti, spalle e viso. Ma sono sempre di più coloro che richiedono interventi mirati di crioterapia estetica al corpo e al viso.

La crioterapia del viso

A tal proposito, gli specialisti hanno sviluppato, grazie a questa particolare terapia, delle speciali tecniche da applicare al viso per:

Questo trattamento di bellezza si chiama criofacciale e ha lo scopo di far apparire la pelle del viso più tonica, piena, luminosa e omogenea. Il che è possibile grazie al ricambio cellulare generato dal ghiaccio che favorisce la morte delle vecchie cellule e stimola la produzione di collagene.

Si tratta di un trattamento semplice ma che deve essere eseguito da mani esperte in quanto le basse temperature possono danneggiare visibilmente il tessuto facciale che appare molto sensibile e irrorato da numerosi nervi.

Tipi di congelamento: lento o rapido

Tra le varie suddivisioni che riguardano la terapia del freddo, ce n’è una essenziale che riguarda la tipologia di congelamento. Questo può essere di due tipi, lento o rapido, e dalla scelta dipende il tipo di alterazione biologica che ne consegue.

Il congelamento lento crea dei cristalli di ghiaccio extracellulari e per questo è poco controllabile. In pratica, non si sa fino a che profondità crea la lesione né tanto meno quanto può essere estesa.

Invece, il raffreddamento rapido provoca un congelamento intracellulare, altera le proteine e gli enzimi, così da sconvolgere gli scambi di membrana. Questo vuol dire che il danno al tessuto è più preciso e mirato.

La scelta di uno o l’altro metodo dipende dall’obiettivo che si vuole raggiungere e sarà il medico a stabilirlo. In generale, però, si può dire che la metodica maggiormente utilizzata sia quella a congelamento rapido, proprio perché può essere più facilmente controllata.

Ne è un esempio la dermatologia, dove questa viene impiegata per il trattamento di verruche e acne senza quasi mai lasciare segni.

Le temperature della crioterapia

La crioterapia si avvale dell’ausilio di diversi criogeni, anche se il più usato è l’azoto liquido.

Ognuno di questi gas, che sono il freon, l’anidride carbonica, il protossido d’azoto e l’azoto liquido, ha una differente capacità di abbassamento della temperatura.

Tipi di crioterapia: generale, locale e sistemica

Per trattare i disturbi descritti finora, che siano di natura estetica o patologica, esistono diverse tipologie di crioterapia. Quelle più comuni sono la generale, la localizzata e la sistemica.

La crioterapia generale

Questo tipo di terapia è una tecnica molto delicata in quanto tutto il corpo viene esposto a basse temperature grazie a casse refrigeranti doppie, all’interno delle quali scorre un liquido che poi evapora.

Di solito, la crioterapia generale è usata nell’ambito d’interventi chirurgici con anestesia totale e serve per rallentare il metabolismo. Un ambito in cui è molto usata è sicuramente quello della cardiochirurgia, dove la temperatura corporea si abbassa al di sotto dei 30° C.

Trattamento localizzato

Se si vuole intervenire in modo mirato o più in profondità, la tipologia di crioterapia più adatta è senza dubbio quella localizzata, o locale, che può essere applicata attraverso tre tecniche. Essa permette di circoscrivere l’area interessata dal problema senza colpire le cellule sane.

Questo metodo è particolarmente usato per trattare problemi di tipo fisioterapico e inestetismi della pelle di diversa natura, come:

Altre tecniche

Tecnica a bastoncino o dipstick

E’ la più semplice e viene usata per trattare lesioni localizzate.

In questo caso, il medico si avvale di un bastoncino lungo circa 30 cm sulla cui punta è stato montato un batuffolo di cotone che viene prima immerso in un Dewar contenente azoto liquido e subito dopo sulla lesione.

La procedura dura finché la lesione non risulta congelata e per questo, visto che il batuffolo non viene quasi mai cambiato, c’è il rischio di contagio o infezione.

Spray

La seconda tecnica è quella a spruzzo o spray. Tra tutte è quella più usata ed è adatta a lesioni multiple o frastagliate come le verruche, i nei, i punti neri etc. Lo spruzzo avviene tramite una bomboletta ad una distanza di 1-2 cm e permette un congelamento profondo e mirato.

Se si vogliono trattare zone più ampie della cute è possibile collegare alla bomboletta degli adattatori o erogatori utili al tipo di area.

Cryoprobe

Infine, c’è la tecnica a sonda, o Cryoprobe, indicata per lesioni delimitate e che si applica grazie a sonde di varie dimensioni e forme. Prima di toccare la lesione, la punta deve essere bagnata e subito dopo entrare in contatto con la zona.

Questa raggiunge la temperatura desiderata anche in profondità, grazie ad un criogeno (generatore di freddo) che si espande nella sonda e favorisce l’abbassamento della temperatura.

Come ci si prepara a questo tipo di sedute?

Il trattamento professionale di crioterapia localizzata si sviluppa nelle seguenti fasi.

Se la procedura è particolarmente dolorosa, l’operatore può applicare un anestetico locale, circa mezz’ora prima del trattamento, ed evitare così che il paziente senta male.

La crioterapia sistemica

La crioterapia sistemica, detta anche Whole Body Cryotherapy (WBC), a differenza delle altre, consiste nell’immersione totale, o quasi, del corpo all’interno di criocamere o criosaune raffreddate con azoto liquido.

Il trattamento di solito dura pochi minuti e agisce su:

Ha inoltre un effetto depurativo sul corpo grazie all’eliminazione delle tossine prodotte dal processo metabolico. Può essere quindi efficace anche contro la cellulite e la ritenzione idrica, oltre che sulla tonificazione della pelle.

Criosauna

La criocamera e la criosauna presentano delle differenze sia per quanto riguarda la temperatura che per il tipo di ambiente in cui avvengono.

Come si svolge una seduta di crioterapia sistemica

A questo punto siete ormai pronti per sottoporvi ad una seduta di crioterapia. L’unica cosa che manca è capire cosa serve per prepararsi al trattamento, cosa aspettarsi durante l’esecuzione dello stesso e cosa fare subito dopo.

Quanto costa una seduta di crioterapia

costi della crioterapia possono sembrare non propriamente economici, ma se rapportati ad altri trattamenti più complessi o invasivi come quelli chirurgici, ai benefici che si possono ottenere, alla semplicità di esecuzione, alla sua efficacia e soprattutto ai pochi e rari casi di effetti collaterali manifestati, allora è possibile che la si inizi a valutare in modo diverso. O quanto meno per ciò che vale veramente.

Ad aggiungere valore, inoltre, c’è anche il fattore della flessibilità di questa tecnica che può essere usata in molte patologie e inestetismi cutanei.

Dopo una breve ricerca sul web, è possibile fare una prima differenza di prezzo tra criosauna e crioterapia. La criosauna costa mediamente tra gli 80 e i 150 euro. Mentre un trattamento di crioterapia ha prezzi leggermente differenti che possono raggiungere anche gli 800 euro.

In particolare, una seduta di crioterapia dermatologica, per esempio, per la cura di verruche o macchie, ha un costo compreso tra i 90 e i 150 euro.

Invece, una seduta di crioterapia estetica può partire da 70 euro e arrivare fino a 800 euro.

Il prezzo delle sedute varia in base al numero di trattamenti a cui si sottopongono i pazienti, all’estensione della zona da trattare e alla tipologia di terapia effettuata, nonché al centro specializzato a cui ci si rivolge.

Se i costi vi sembrano comunque eccessivi, non scoraggiatevi, perché su internet o presso i centri specializzati è possibile trovare spesso numerose offerte e sconti. Prezzi che periodicamente si abbassano addirittura del 50% per avviare la caccia di nuovi clienti.

Effetti collaterali e controindicazioni

Sebbene si tratti di un trattamento sicuro e, in generale, privo di rischi è possibile che qualche inconveniente si manifesti.

Se succede, è quasi sempre per un’errata valutazione della lesione o del paziente, oppure per un errore tecnico dell’operatore o ancora, per il malfunzionamento dell’attrezzatura.

Tra i principali effetti collaterali segnaliamo i seguenti.

Vediamo invece per chi è sconsigliata la crioterapia.

L’uso del freddo/ghiaccio nella storia

Quando si parla di crioterapia spesso si pensa ad una tecnica moderna, in verità, l’utilizzo del freddo e/o del ghiaccio come cura di alcune patologie o stati infiammatori risale a migliaia di anni fa.

Già nel 2500 a.C, gli Egizi lo applicavano sulle parti del corpo per trattare le infiammazioni e le lesioni gravi. A testimoniarlo, il ritrovamento di alcuni rotoli di papiro.

E anche Ippocrate, medico greco e padre della medicina, intorno al 400 a.C., descriveva i benefici del freddo su zone gonfie, doloranti e sanguinanti.

Ma non solo salute. Nel corso degli anni, il freddo e il ghiaccio hanno acquisito un’importanza storica anche per il mantenimento del cibo. I primi a farlo furono i Persiani e i Romani che iniziarono ad accumulare ghiaccio con lo scopo di conservare e trasportare alimenti che altrimenti sarebbero andati persi.

Da qui in poi la storia del ghiaccio come conservazione di cose e cura di persone ha avuto un’impennata. A parte l’invenzione dei congelatori per il cibo, quello che a noi interessa oggi è soffermarci sulla straordinaria capacità avuta dall’uomo di studiare e applicare una semplice scoperta alla medicina.

Dall’era napoleonica in avanti, infatti, quando il raffreddamento veniva usato per amputare arti o anestetizzare parti del corpo, il ghiaccio ha avuto sempre di più un ruolo di rilievo. E’ stato usato per congelare tumori della pelle, mammelle e utero o per trattare acne, nevralgie e altre malattie della pelle.

Scopri il ghiaccio come alleato di bellezza.

Storia della crioterapia

Per avere dei risultati più concreti e una terapia che fosse applicabile sul corpo intero, però, bisognerà aspettare due momenti storici fondamentali.

Il primo, nel 1950, è collegato alla scoperta dell’azoto liquido e il secondo, nel 1978, è legato al medico giapponese Yamauchi, considerato padre fondatore della crioterapia.

Dopo avere valutato come positivi gli effetti dell’esposizione al freddo, durante una vacanza in montagna, di alcuni suoi pazienti colpiti di artrite reumatoide, Yamauchi capì che la chiave per trattare il dolore era proprio la crioterapia. Da quel momento, il medico, iniziò a sviluppare camere dove eseguire il trattamento.

Ben presto anche l’Europa e i paesi nordici si fecero avanti, adottando il metodo, ma adattandolo anche ad altri usi come, per esempio, la cura delle patologie e malesseri sportivi.

Da quel momento in poi, atleti professionisti di tutto il mondo cominciarono a usarlo per avere un recupero fisico più veloce e prestazioni più elevate.

Mentre dal 2000 ad oggi, il trattamento è diventato una routine dei centri di riabilitazione e di medicina estetica, dove è possibile trovare macchinari per la crioterapia molto all’avanguardia.

Fonti
  1. Fondazione Veronesi.
  2. Pubmed.
  3. Freezing Tecnology Italia.
  4. Fisioterapia Italia.

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