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Come gestire le mestruazioni: consigli pratici, dieta, rimedi contro il dolore

come gestire le mestruazioni

Come gestire le mestruazioni al meglio, in modo che non ci condizionino troppo la vita?

Il ciclo, per molte donne, si accompagna a fastidi che possono spaziare dai classici dolori addominali delle mestruazioni fino agli sbalzi d’umore che caratterizzano la sindrome premestruale, ovvero i giorni che precedono l’arrivo del flusso. Come combatterli? Ci sono cibi che aiutano? Quali sono i migliori rimedi naturali?

Ma non si tratta solo dei sintomi dolorosi: tante donne hanno anche dubbi di natura pratica. Meglio assorbenti esterni o interni? I tamponi sono pericolosi? Cosa sono le coppette mestruali? E lo sport in “quei giorni”? E’ bene farlo oppure meglio prendersi una pausa?

A tutte queste domande su come gestire le mestruazioni trovi risposta nel nostro articolo, ricco di consigli per vivere con serenità i giorni del ciclo.

Assorbenti: interni o esterni?

La scelta del tipo di assorbente è legata prima di tutto alla comodità: alcune donne sono più a loro agio con gli assorbenti esterni, altre trovano più comodi e pratici quelli interni.

Ma ci sono anche donne che preferiscono evitare i tamponi per paura che nascondano rischi. Ecco allora una piccola guida che riassume vantaggi, svantaggi, eventuali controindicazioni degli assorbenti interni ed esterni e i consigli per usarli nel modo più opportuno.

Quando preferire gli assorbenti esterni

In caso di vaginiti o infiammazioni intime, perché l’assorbente interno potrebbe contribuire a peggiorare lo stato infiammatorio e diventare terreno fertile per germi, favorendo ulteriormente lo sviluppo dell’infezione. Se non soffri di questi disturbi, scegli pure la soluzione che ti è più congeniale.

Quando è meglio usare gli assorbenti interni

Gli assorbenti interni sono più pratici durante lo sport, in piscina o quando indossi abiti che potrebbero “svelare” la presenza dell’assorbente. Ecco qualche consiglio d’uso.

Le coppette mestruali

La coppetta mestruale è un contenitore in lattice o silicone che deve essere inserito all’interno della vagina durante il ciclo: la differenza principale rispetto agli assorbenti è che la coppetta “raccoglie” il flusso invece di assorbirlo. Ne esistono di diversi tipi, essenzialmente in silicone, le più diffuse e riutilizzabili, oppure in polietilene, usa e getta. Si differenziano anche nelle dimensioni: la taglia va scelta in base al numero di gravidanze avute, all’età e all’intensità del flusso. Infine, possono avere diversi gradi di tonicità: quello più adatto dipende dalla conformazione del pavimento pelvico della donna. Il tuo ginecologo o il farmacista sapranno consigliarti la scelta migliore.

I vantaggi delle coppette mestruali

Gli svantaggi delle coppette

Come gestire le mestruazioni dolorose

Il dolore è uno dei sintomi che la maggior parte delle donne lamenta nei giorni del ciclo: può trattarsi di crampi all’addome, mal di schiena o mal di testa.

Se i sintomi sono lievi o si limitano a pochi giorni, possono essere considerati fisiologici e tenuti sotto controllo con analgesici blandi, rimedi naturali e anche portando a tavola i cibi giusti. Se invece il dolore è molto accentuato, possono essere necessari antidolorifici più forti. Ma, soprattutto, potrebbe essere la spia di un’anomalia del ciclo che va indagata e trattata opportunamente.

Dolori intensi e alterazioni del ciclo: la dismenorrea

Dolori intensi e cronici durante il ciclo possono essere il segnale di una vera e propria patologia: la dismenorrea, un’anomalia del ciclo mestruale caratterizzata da fitte dolorose al basso ventre, che possono irradiarsi anche alla schiena, arrivando a compromettere le normali attività quotidiane. Come gestire le mestruazioni in questi casi?

Se il disturbo si presenta con regolarità, è bene indagarne le cause perché potrebbe trattarsi di dismenorrea secondaria, legata cioè a patologie dell’apparato riproduttivo, come l’endometriosi, sulle quali è bene intervenire.

Se, invece, la dismenorrea è primaria, alla base del dolore non c’è una causa specifica, quindi bisognerà agire per contenere i sintomi, con rimedi naturali o farmaci.

L’alimentazione contro i dolori mestruali

Ci sono alcuni cibi e nutrienti che contribuiscono ad alleviare i dolori mestruali perché hanno un effetto distensivo e calmante.

Tra questi, il primo grande alleato delle donne è il magnesio, che aiuta a ridurre crampi muscolari, dolori all’utero, mal di testa, ma anche stanchezza e cattivo umore. In quali cibi lo trovi? Soprattutto in cereali integrali, frutta secca (noci, mandorle), legumi, cioccolato fondente, bresaola, germe di grano, castagne, fichi, mais.

Anche gli acidi grassi essenziali omega 3 sono utili perché agiscono da antinfiammatori naturali, quindi aiutano contro il dolore. Tra i cibi più ricchi ci sono pesce azzurro, frutta secca (noci, mandorle) e olio extravergine d’oliva.

Contro dolori muscolari e cefalea, nei giorni del ciclo porta in tavola anche cibi ricchi di vitamina B6, soprattutto avocado, banane, prugne, legumi, fagioli secchi e ceci.

Rimedi contro i dolori mestruali

Come gestire le mestruazioni dolorose: rimedi naturali

Anche la natura può dare una mano a ridurre i dolori del ciclo mestruale. Ecco alcuni dei rimedi fitoterapici più efficaci:

Anche gli oli essenziali, come quelli di geranio, di lavanda, di rosa, di camomilla, massaggiati delicatamente sul basso ventre oppure diffusi nell’ambiente, aiutano a controllare spasmi e dolore.

Come gestire le mestruazioni dolorose: integratori

Tra i rimedi naturali, anche gli integratori di magnesio sono efficaci contro le contrazioni muscolari, quindi agiscono sugli spasmi uterini che sono all’origine del dolore, oltre a contribuire a regolare il tono dell’umore.

Ti suggeriamo di chiedere sempre consiglio al medico o all’erborista, che sulla base dei tuoi sintomi e della loro intensità saprà darti indicazioni specifiche sul rimedio più efficace, i dosaggi e le modalità di assunzione e segnalare eventuali controindicazioni o allergie.

Farmaci per le mestruazioni dolorose

Per contrastare i dolori del ciclo, puoi prendere degli analgesici a base di ibuprofene appena si presentano.

Se i dolori sono dovuti a dismenorrea, il ginecologo potrà prescriverti un trattamento a base di FANS (ibuprofene, ma anche naprossene o ketoprofene) da iniziare 48 ore prima della comparsa del flusso mestruale o all’arrivo delle mestruazioni. Se non fosse efficace, potrà essere prevista una terapia ormonale con pillola a base di estrogeni e, in caso di sintomatologia severa, pillola a base di progestinico.

La sindrome premestruale

Anche il periodo che precede le mestruazioni può portare con sé dei fastidi. Si tratta della sindrome premestruale (SPM), un insieme di disturbi, di tipo fisico e emotivo, che possono manifestarsi da 5 a 10 giorni prima del flusso mestruale e scompaiono con l’arrivo delle mestruazioni. Cefalea, mal di schiena, dolore al seno, stanchezza, irritabilità, ansia, disturbi del sonno o della concentrazione, che diventano ancora più marcati, arrivando a sfiorare la depressione, in caso di Disturbo Disforico Premestruale (la condizione più grave della SPM, con una marcata sintomatologia psichica ed emotiva). Anche in questo caso, come nel caso del ciclo mestruale, dolori e fastidi possono essere contenuti attraverso un mix di dieta sana, rimedi naturali e farmaci.

Sindrome premestruale: cibi utili

La dieta per la sindrome premestruale si basa sugli stessi principi dell’alimentazione contro i dolori del ciclo: il consiglio è di fare il pieno di cibi ricchi di magnesio, vitamina B6, omega 3 che agiscono sia sul dolore che sull’umore e la spossatezza. Con, in più, altre due raccomandazioni:

In caso di carenze che l’alimentazione da sola non è in grado di colmare, il medico o il ginecologo potranno prescrivere integratori a base di magnesio, calcio e vitamina B6.

Sindrome premestruale: rimedi naturali

Oltre ai rimedi naturali già indicati per i sintomi dolorosi del ciclo, ce ne sono altri che intervengono sui sintomi specifici della SPM:

Come per tutti i rimedi naturali, è bene chiedere consiglio al medico o all’erborista prima di assumerli, per evitare effetti collaterali o un utilizzo inappropriato.

Anche lo sport, soprattutto lo yoga o il taichi, ma in generale mezz’ora al giorno di attività aerobica, stimolando le endorfine può aiutare a sciogliere l’ansia e il cattivo umore e a combattere l’insonnia in modo naturale.

Farmaci per la sindrome premestruale

Contro crampi addominali, cefalea, dolori articolari e tutti i sintomi fisici della SPM, può essere utile assumere farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) oppure inibitori delle prostaglandine o contraccettivi orali. Contro gonfiore e ritenzione idrica, sembra essere efficace in particolare lo spironolattone, un diuretico che aiuta i reni a eliminare sale e acqua dall’organismo.

Nel caso in cui la SPM si manifesti prevalentemente con sintomi psichici o DDPM, dovrà essere valutato il ricorso a una terapia contraccettiva o ormonale, ed eventualmente ad antidepressivi, per ridurre le fluttuazioni del ciclo e regolare l’umore, contenendo rabbia e instabilità.

In tutti i casi, è bene rivolgersi al ginecologo, che saprà suggerire il giusto approccio terapeutico.

Ciclo irregolare

Come gestire le mestruazioni se il ciclo è irregolare? Intanto, “ciclo irregolare” è un’espressione che può identificare diverse anomalie: in generale, il ciclo è irregolare se non arriva, arriva in ritardo, oppure è più abbondante o scarso del solito o ha una durata inferiore o maggiore.

Principali anomalie del ciclo

Ciclo irregolare: cause

Un ciclo irregolare può essere causato da una condizione transitoria, come lo stress, oppure essere la spia di una patologia da approfondire e trattare.

In particolare, le principali cause di irregolarità del ciclo possono essere legate a:

Ciclo irregolare in adolescenza

Tendenzialmente, nei primi due anni dopo il menarca i cicli mestruali sono irregolari nel 50%-60% delle adolescenti e si regolarizzano progressivamente a partire dal 2°-3°anno ginecologico: ritardi o altre anomalie in questo periodo non devono, quindi, preoccupare. Se, però, le irregolarità si verificano dopo il secondo anno e si presentano con frequenza, è bene consultare un ginecologo per gli accertamenti del caso.

Rimedi per ciclo irregolare

I rimedi per ciclo irregolare spaziano da un’alimentazione bilanciata a terapie farmacologiche o chirurgiche: il giusto approccio terapeutico dovrà essere individuato dal medico dopo un’opportuna diagnosi del caso specifico, che permetterà di comprendere le cause, fisiologiche o patologiche, del disturbo e di impostare la cura più adeguata.

Ecco qualche consiglio di carattere generale.

Dieta

Farmaci

Rimedi naturali

Il ricorso alla chirurgia potrà essere necessario in caso di irregolarità del ciclo legate a:

Come gestire le mestruazioni: sport e ciclo, sì o no?

In assenza di patologie, non ci sono controindicazioni rispetto al fare sport nei giorni del ciclo, anzi: l’attività fisica favorisce il rilascio di endorfine, anche dette “ormoni della felicità”. Queste sostanze chimiche prodotte dal cervello, ad azione analgesica ed eccitante, sono utili per contrastare i tipici malesseri, fisici e psicologici, legati al ciclo, oltre che per combattere la sindrome premestruale.

Quale sport con il ciclo

Gli sport più utili sono il nuoto, la camminata veloce, la bicicletta, ma anche lo yoga e il pilates, che hanno un effetto analgesico, tonico e distensivo.

Meglio evitare sport di lunga durata o che richiedono grande resistenza, esercizi che sollecitano gli addominali o prevedono il sollevamento di pesi: potrebbero infatti far aumentare il dolore e provocare flussi più intensi.

In generale, è sempre bene tenere conto della fase del ciclo mestruale che si sta attraversando e dei relativi cambiamenti, sia fisici che ormonali, che la caratterizzano, per pianificare in modo consapevole le sessioni sportive: nei giorni del ciclo mestruale e nella fase premestruale, per esempio, è bene dedicarsi ad un lavoro leggero, più indicato anche rispetto ad alcune modifiche che il corpo subisce (gonfiore addominale, ritenzione idrica), mentre la fase ovulatoria, caratterizzata dalla massima capacità del sangue di saturare l’emoglobina, fondamentale per trasportare l’ossigeno alle cellule, è quella più indicata per il lavoro aerobico.

Fonte

In collaborazione con la Dott.ssa Flavia Costanzi, medico chirurgo in formazione specialistica in Ginecologia ed Ostetricia.

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