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Adrenalina, l’ormone della paura: cos’è, a cosa serve, effetti sul corpo, uso farmacologico, controindicazioni

adrenalina: cos'è, come agisce, usi del farmaco, effetti collaterali e controinidicazioni

Conosciuta come molecola energizzante, l’adrenalina o epinefrina, è un ormone, un neurotrasmettitore, ma anche un farmaco. Sicuramente hai sentito l’espressione “scarica di adrenalina”, ma che cosa significa? Cosa accade al tuo organismo e perché si produce adrenalina?

Nello sport è considerata doping, mentre in ospedale può salvare la vita. Quali sono le funzioni che svolge nel corpo umano e perché è così importante?

O ancora, quali sono gli effetti collaterali di un sovradosaggio per chi la utilizza? Vediamo insieme chi la produce, come agisce, il suo ruolo come farmaco salva-vita e quali conseguenze ha l’adrenalina sul corpo umano.

Continua a leggere per saperne di più.

Adrenalina: che cos’è?

L’adrenalina è sia un ormone che un neurotrasmettitore (neurormone). Il suo nome deriva dal latino “ad rene”, che letteralmente significa “dal rene”. Infatti, è prodotta dalle cellule della midollare del surrene.

Appartiene alla classe delle catecolammine, assieme a noradrenalina (o norepinefrina) e dopamina. Deriva dall’amminoacido tirosina (Tyr).

Come ormone trasmette i messaggi al sistema endocrino (ghiandole e annessi), mentre in quanto neurotrasmettitore è coinvolta nella trasmissione dei segnali nervosi a organi e muscolatura.

Viene rilasciata dal corpo in condizioni di stress psicofisico, o cali glicemici. Questo neurormone è stato mantenuto nell’evoluzione per rispondere alla reazione “attacco-fuga”.

Cosa succede al tuo organismo quando aumentano i livelli

Il tutto si traduce in un “assetto” preparatorio finalizzato ad ottimizzare la prestazione muscolare per la risposta attacco-fuga.

In medicina l’adrenalina è anche nota come epinefrina (DCI, Denominazione Comune Internazionale). Inoltre, può essere somministrata per via intramuscolare o sottocutanea a pazienti in gravi condizioni cliniche.

Infatti, è utile come “salva-vita” per il trattamento di shock anafilattico, arresto cardiaco e per ritardare l’assorbimento di anestetici locali.

A livello chimico non ci sono differenze tra l’adrenalina prodotta dal corpo e quella somministrata come farmaco.

La peculiarità di quest’ultima modalità sta nella rapidità con cui l’adrenalina è resa disponibile. Infatti, l’iniezione endovenosa o intramuscolare permette maggior velocità e praticità operativa in situazioni di urgenza clinica.

A cosa serve l’adrenalina: tutte le funzioni

E’ un ormone sistemico, fondamentale per regolare numerosi processi biologici. A seconda del tipo di cellule su cui agisce, l’adrenalina ha azioni differenti. Viene rilasciata nel flusso ematico, al bisogno, funge da mediatore chimico e trasmette l’impulso nervoso a vari organi.

Coordina la risposta Attacco-Fuga

Il rilascio di adrenalina ha l’obiettivo di predisporre il corpo alla risposta di tipo “attacco-fuga”. Ovvero, un meccanismo di difesa finalizzato alla sopravvivenza.

Quindi, di fronte ad una situazione di pericolo l’individuo decide di restare e affrontarlo, “fight”, o di lasciare il campo, “flight”. Cosa significa in pratica?

Una risposta “attacco-fuga” non è altro che una decisione rapida e improvvisa, che si realizza in condizioni di stress, o di fronte ad un pericolo. Affinché il corpo sia pronto alla fuga, o all’attacco, occorre che si prepari.

L’adrenalina ha proprio il ruolo di aiutare l’organismo a porsi nelle condizioni di poter reagire.

Aumento di adrenalina nel sangue

L’aumento di adrenalina nel sangue si traduce in:

Sulle cellule muscolari sono presenti particolari recettori (recettori adrenergici). Quindi, l’adrenalina vi si lega e invia alle cellule muscolari il segnale per la contrazione.

Conseguenze fisiche

Le conseguenze sono:

Per preparare l’organismo alla fuga è necessario predisporre le riserve energetiche in modo che siano pronte all’uso. L’adrenalina agisce in questo senso:

Oltre all’energia, i muscoli hanno bisogno di ossigeno per prepararsi alla fuga, o all’attacco. L’adrenalina agisce a livello dei bronchioli:

Inibisce le funzioni non essenziali

Per ottimizzare le probabilità di sopravvivenza dell’individuo, occorre ridurre al minimo le funzioni poco essenziali all’attacco-fuga. Quindi inibisce:

Come il nostro corpo produce l’adrenalina

Quando provi una forte emozione, uno spavento, o in condizioni di stress, il tuo corpo rilascia in circolo l’adrenalina. Questo avviene in pochissimi secondi. Come?

Viene prodotta dalle cellule enterocromaffini, nella midollare del surrene, a partire da un amminoacido: la tirosina.

Questa subisce una serie di modifiche chimiche, diventando dopamina, poi noradrenalina e, infine, adrenalina. Quest’ultima viene immagazzinata, per poter essere rilasciata in maniera repentina al momento del bisogno.

È il sistema nervoso che invia alle ghiandole surrenali il segnale di rilasciare quest’ormone. Appena l’evento stressante ha termine, gli stimoli nervosi cessano e la concentrazione di adrenalina diminuisce. L’evento ha la durata di qualche minuto.

Una volta esplicata la sua funzione, l’adrenalina viene eliminata con le urine, sotto forma di metanefrina e acido vanililmandelico.

Recettori adrenergici

Come tutte le altre catecolamine, per poter esercitare la sua azione, deve poter riconoscere (e legare) specifici recettori. Quelli per l’adrenalina sono detti recettori adrenergici, ma sono sensibili anche alle altre catecolammine (noradrenalina e dopamina).

Sulle cellule del corpo umano possono essere presenti 5 tipi diversi di recettori adrenergici: α1, α2, β1, β2, β3.

In base alla tipologia di recettore, α (alfa) o β (beta) e al rispettivo sottotipo, dipenderà la risposta del tessuto.

Noradrenalina

È sia un ormone, sintetizzato dal surrene, sia un neurotrasmettitore, rilasciato da specifiche terminazioni nervose. Nello specifico, come nel caso dell’adrenalina, è rilasciato in risposta a uno stress, insieme all’adrenalina, per preparare la risposta di fuga o di attacco, secondo il principio del “fight or flight” (attacco o fuga). Infatti, accelera il battito cardiaco, aumenta la pressione arteriosa per aumentare il flusso sanguigno verso l’apparato muscolare e aumenta il rilascio di glucosio dalle riserve energetiche. Inoltre, accelera la respirazione e incrementa rapidamente il metabolismo e la capacità di sostenere uno sforzo fisico di grande impatto.

All’interno del sistema nervoso, invece, stimola l’area del cervello coinvolta nelle risposte allo stress e alla paura, comportando anche a una maggiore ossigenazione del cervello. Inoltre, stimola la contrazione degli sfinteri, la dilatazione della pupilla e la sudorazione.

L’adrenalina come farmaco: quando si usa

Oltre che un ormone e un neurotrasmettitore, l’adrenalina è anche un farmaco. Viene somministrata come farmaco salva-vita in situazioni cliniche gravi come:

Trova impiego anche nel trattamento di ulcere gastriche o duodenali, è usata per rilassare la muscolatura uterina durante il parto e per ridurre la pressione oftalmica.

A seconda dello scopo, può essere somministrata per:

Shock anafilattico

Lo shock anafilattico è una delle reazioni allergiche più gravi.

Può verificarsi a seguito del contatto, inalazione o ingestione di allergeni contenuti nell’ambiente o negli alimenti. Tra le cause più comuni di shock anafilattico vi sono:

I soggetti a rischio di shock anafilattico, previa diagnosi del medico eseguita con opportuni test diagnostici (prick test, patch test, ISAC test), devono portare con sé, ovunque vadano, una dose di adrenalina come salva-vita (sperando di non doverla mai utilizzare).

Il farmaco viene prescritto in via precauzionale e deve essere utilizzato solo ed esclusivamente per una grave reazione allergica: l’anafilassi.

L’adrenalina riduce rapidamente il gonfiore della gola, liberando le vie respiratorie, e aumenta la pressione e il battito cardiaco, impedendo il collasso del sistema cardiocircolatorio.

È un salva-vita perché allunga il tempo di sopravvivenza del paziente in attesa dei soccorsi medici, non è risolutivo della risposta anafilattica.

Per praticità di utilizzo, si trova in particolari siringhe monodose dette “penne auto-iniettanti”, che ne facilitano la somministrazione. Il paziente deve essere ben istruito sul funzionamento di tali “penne”. Infatti, un uso sbagliato potrebbe essere fatale.

Arresto cardiaco

L’arresto cardiaco è una condizione in cui il cuore smette improvvisamente di battere. Le cause possono essere molteplici:

L’arresto cardiaco richiede un trattamento di emergenza con il defibrillatore. Talvolta, l’adrenalina può essere l’ultima spiaggia per rianimare il paziente.

Il rischio? Danno neurale permanente per vaso costrizione dei capillari cerebrali causati dalla “scarica” di adrenalina.

Broncospasmo

Il broncospasmo è il restringimento temporaneo delle cavità dei bronchi. Questo si verifica quando la muscolatura dei bronchi si contrae in eccesso. Come conseguenza si avrà una minor portata di aria ai polmoni.

Lo spasmo ai bronchi può avvenire per varie cause:

Normalmente si utilizzano farmaci cortisonici per risolvere la problematica. Tuttavia, in gravi casi di broncospasmo ostruttivo è possibile ricorrere all’uso di adrenalina – tramite inalazione o aerosol – per liberare le vie aeree.

Overdose

Sicuramente ricorderai la scena di Pulp Fiction in cui il protagonista inietta adrenalina nel petto di Uma Thurman per salvarla da un’overdose di eroina. La scena riporta non pochi errori medici, tuttavia ha un fondo di verità.

L’iniezione intra-cardiaca può essere usata per situazioni di emergenza, qualora il massaggio cardiaco non dia buon esito: è molto efficace perché permette al farmaco di agire direttamente a livello del cuore (salta la fase di assorbimento).

È importantissimo valutare il dosaggio giusto di farmaco: un eccesso di adrenalina può provocare gravi danni al sistema nervoso e risultare fatale.

Note: per chi svolge attività sportiva a livello agonistico l’utilizzo di adrenalina senza necessità terapeutica, anche a piccole dosi, è considerato doping.

Scarica di adrenalina: come si manifesta ?

Con l’espressione “scarica di adrenalina”, o “botta di adrenalina” si intende la sensazione che si prova in caso di pericolo imminente, emozioni forti, o stress.

In ambito medico-clinico questo si traduce in una serie di condizioni:

Tutte queste condizioni sono funzionali per la risposta di tipo attacco-fuga. In cosa consiste? Dal punto di vista evolutivo, queste funzioni erano utili all’uomo per la caccia, la fuga da predatori, o per proteggere la prole.

Ad oggi restano altrettanto valide, anche se cambia la connotazione.

Quando succede?

Potresti avere una “scarica di adrenalina” in queste circostanze:

Effetti collaterali dell’adrenalina

L’adrenalina stimola i recettori presenti nel sistema simpatico. In quanto tale va a sollecitare anche la complessa rete nervosa che circonda l’intestino e ne regola la peristalsi (movimenti della muscolatura liscia intestinale). La conseguenza?

Potresti avere alterazioni dell’alvo. Infatti, stipsi, diarrea e gonfiore addominale sono tra gli effetti collaterali più comuni a seguito di un “scarica di adrenalina”.

Altri effetti avversi conseguenti possono essere:

Controindicazioni dell’adrenalina come farmaco

Non è un farmaco da prendere alla leggera. Sebbene sia prodotta naturalmente dal corpo umano, un dosaggio eccessivo o una somministrazione sbagliata possono avere conseguenze molto gravi.

È controindicata in caso di:

Ricorda: non è permesso il “fai da te”. Solo il medico può dire se hai effettivamente bisogno dell’adrenalina.

Fonti
  1. Engberg, G., Elam, M. e Svensson, T. H. (1981). Effect of adrenaline synthesis inhibition on brain noradrenaline neurons in locus coeruleus. Brain Research, 223(1), 49-58.
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