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Piatti etnici: quali sono i più salutari?

Piatti etnici: quali sono i più salutari?

I piatti etnici possono essere inseriti in un’alimentazione sana? Rispondere non è così scontato perché, rispetto alla dieta mediterranea e al suo modello alimentare equilibrato, molte delle cucine internazionali nascondono delle insidie. Partendo dall’apporto calorico e passando per la composizione dei menù, i piatti etnici possono infatti non rappresentare sempre la scelta più salutare.

Per evitare di sbagliare, quando decidi di sperimentare cucine diverse dalla nostra, l’importante è conoscerne gli aspetti nutrizionali. Ci siamo fatti aiutare dal dottor Luca Piretta, che ci ha illustrato le caratteristiche nutrizionali dei piatti etnici più diffusi.

Sì ai piatti etnici, ma non tutti i giorni

Come insegna la dieta Melarossa, un regime alimentare bilanciato – sia che tu voglia perdere peso, sia che desideri semplicemente mangiare in modo sano – prevede che tu possa mangiare di tutto, ma sempre con equilibrio.

Lo stesso discorso si applica quindi anche ai piatti etnici: non ci sono problemi a sperimentare cucine diverse, se questo non diventa un’abitudine ma rimane un’eccezione. Un regime alimentare sano include ogni tipo di alimento, anche dolci o piatti etnici diversi dal solito, però sempre consumati con moderazione.

Partendo da questo principio, andiamo a scoprire le principali caratteristiche nutrizionali delle cucine etniche: un piccolo aiuto da parte del nutrizionista perché tu possa concederti quello sfizio che desideri, senza rischi per la dieta o la salute.

1 – Piatti etnici: il messicano

La cucina messicana in linea di principio è basata su alimenti essenzialmente poveri e non troppo diversi dai nostri, come ad esempio riso e fagioli. Vengono utilizzate però anche molte salse e c’è la tendenza a utilizzare la frittura come metodo di cottura preferito.

Il consiglio del nutrizionista

La cucina messicana non è troppo lontana dalla nostra per il tipo di alimenti usati: non va bene per un’alimentazione quotidiana, ma sceglierla una volta ogni tanto non è drammatico. Ad esempio:

Grandi assenti in questa cucina sono le verdure fresche. Per cui quando si sceglie di mangiare messicano, è importante compensare con gli altri pasti della giornata, per non creare carenze nutrizionali.

2 – Il cinese

Tra i piatti etnici, quelli della cucina cinese, sono entrati nelle nostre abitudini culinarie ormai da molti anni. La presenza della soia è un elemento positivo, mentre l’utilizzo di fritture con oli vegetali la rende una scelta meno salutare.

Il consiglio del nutrizionista

Nella cucina cinese mancano completamente la frutta e la verdura fresca. Altro elemento poco salutare è la tendenza a friggere gli alimenti, utilizzando oli di cui non possiamo verificare la qualità. Facciamo degli esempi:

3 – Il giapponese

La cucina giapponese e, in particolare il sushi, è indicata anche quando si segue un regime ipocalorico. Ovviamente è importante sempre usare la moderazione: scegli un pasto a base di sashimi e insalate o alghe senza badare al peso, con due o al massimo tre pezzi di sushi.

Il consiglio del nutrizionista:

Il sushi è sicuramente una scelta più sana rispetto ad altre cucine etniche e, seppur non sia possibile fissare un limite preciso, può essere inserita in un regime ipocalorico anche due volte a settimana. Consumandosi abbondanti quantità di pesce crudo, è importante sincerarsi dell’avvenuto abbattimento al momento della pesca per garantire una adeguata sicurezza alimentare (anisakis e sindrome sgombroide). Vediamo nel dettagli gli alimenti più usati della cucina giapponese:

4 – La cucina americana

Pur non potendo davvero parlare di piatti etnici quando ci si riferisce al modello di cucina nord americana, è importante inserirla in questo elenco, visto il crescente successo degli “American bistrot”.

Il consiglio del nutrizionista

La cucina americana, come ‘western diet‘ è caratterizzata da un consumo elevato di alimenti proteici, come la carne. Anche qui possiamo ripetere che se una volta ogni tanto si sceglie una t-bone o un hamburger, non sussistono grandi problemi. I consigli nel dettaglio.

5 – L’indiano

A livello culinario, l’India è il paese delle spezie e del curry e la sua cucina si caratterizza per i sapori forti e decisi. La cucina indiana è molto eclettica e propone numerose ricette che, a seconda delle diverse culture presenti, varia negli ingredienti o anche nel nome.

Il consiglio del nutrizionista

Ecco i consigli del nutrizionista su come scegliere e abbinare le pietanze della cucina indiana senza sgarrare troppo con la dieta.

6 – Il brasiliano

Per le caratteristiche geografiche e climatiche del Brasile, i piatti della cucina brasiliana sono semplici e variegati. Nel nord del paese è molto diffusa la carne essiccata e il pesce, mentre il sud è famoso per i suoi lunghi spiedi di carne alla brace, serviti nelle “churrascarie“.

Il consiglio del nutrizionista

I piatti tipici della cucina brasiliana commentati dal nutrizionista di Melarossa.

7 – Le cucine mediterranee

Quando si opta per una cucina come quella greca, marocchina o turca, tutto è più semplice. Si tratta infatti di tradizioni culinarie basate sulla dieta mediterranea, un modello nutrizionale oggi riconosciuto come patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco.

Il consiglio del nutrizionista

Le cucine dei paesi europei che si affacciano sul bacino Mediterraneo, in particolare Italia, Francia meridionale (Provenza e Linguadoca), Grecia, Spagna e Marocco, si basano sui principi della dieta mediterranea. Sono quindi ricche di alimenti semplici e di origine vegetale. 

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