Sommario
La pianta di noce moscata è un unico esempio produttivo di due spezie differenti dal medesimo frutto. Infatti, questa spezia è ricca di storia e di fascino, avvolta per secoli da un alone di mistero sulla sua provenienza dalle mitiche Isole delle Spezie.
E’ ricercatissima e quotatissima, in Europa ma anche nel resto del mondo, per le sue proprietà medicamentose, afrodisiache e gastronomiche. Una noce tanto buona, ma altrettanto pericolosa per la sua neurotossicità che può provocare, in dosi eccessive, stati di allucinazione e di delirio.
In cucina, una semplice spolverata è raccomandata e garantisce utili effetti benefici per la salute dell’organismo.
Noce moscata: cos’è
La Myristica fragrans Hout è una pianta endemica delle isole indonesiane delle Molucche, soprannominate “isole delle spezie” (nell’arcipelago malese), e di alcune isole della Papua Nuova Guinea.
La specie appartiene alla famiglia delle Myristicaceae, che comprende altre specie molto simili che crescono, oltre che in Indonesia, anche in:
- India.
- Australia.
- Nuova Guinea.
Noce moscata: rischi per la salute
La noce moscata non presenta effetti indesiderati purché assunta con ragionevolezza in piccolissime quantità.
In caso di ingestione di dosi elevate (oltre i 15 g) è bene rivolgersi immediatamente ad un dottore. Di norma è preferibile non superare mai la quantità massima di 1,5 g.
In caso di ingestione eccessiva, si incorre in un’intossicazione che potrebbe risultare mortale. Infatti, il quadro tossico è caratterizzato da:
- nausea.
- Vomito.
- Dolori addominali.
- Dolori al torace.
- Irrequietezza.
- Agitazione.
- Tremori.
- Vampate di calore.
- Dilatazione delle pupille.
- Difficoltà ad orinare.
- Secchezza delle fauci.
- Costipazione.
- Tachicardia.
- Ipertensione.
- Secchezza della bocca.
- Periodi di letargia spesso seguiti da delirio ed allucinazioni.
Effetti narcotici
Inoltre, nel caso specifico, un’assunzione esagerata anche di pochi grammi risulterebbe molto pericolosa, portando ad una seria intossicazione e producendo effetti narcotici ed allucinogeni. Infatti, sembrerebbe che il consumo di due noci moscate (circa 8 g) possa causare la morte, per via del loro alto contenuto di miristicina, elemicina e safrolo.
Questi principi psicoattivi contenuti nella noce moscata, a forti dosi si rivelano neurotossici. Infatti, durante il metabolismo della spezia, per la miristicina e l’elemicina avviene una reazione chimica chiamata amminazione (conversione di un gruppo carbonilico in un gruppo amminico) che trasforma queste sostanze in derivati anfetaminici, ma con effetti più simili a quelli dell’LSD.
Invece, il safrolo non è una sostanza anfetaminica, ma è più vicina all’ecstasy. Difatti, a Zanzibar le noci moscate sono masticate come alternativa al fumo di marijuana.
Inoltre, le sostanze psicoattive contenute negli oli essenziali della noce rappresentano fattori antinutrizionali non trascurabili. Anche in dosi poco superiori ai 2 o 3 grammi, secondo individuale sensibilità, questa spezia abbassa il senso di dolore e di stanchezza, ma può provocare anche:
- forte mal di testa.
- Nausea.
- Vertigini.
- Eccitazione nervosa.
- Allucinazioni visive e uditive.
- Instabilità.
Potente eccitante
Parallelamente ai sintomi fisici, si manifestano stati di euforia, eccitazione del sistema nervoso, e, con un dosaggio elevato, allucinazioni. Gli effetti si manifestano con l’inizio della digestione (da 2 a 6 ore) e possono durare dalle 12 alle 36 ore. Se gli effetti indesiderati sono molto accentuati, occorre evitare il panico, poiché così facendo si accentuerebbe il senso di angoscia e di paura.
Se con le dosi raccomandate si avvertono dei malori è consigliabile mangiare qualcosa di zuccherato.
Tuttavia, la provenienza geografica costituisce un aspetto fondamentale perché ogni seme possiede caratteristiche diverse a seconda della zona di coltivazione.
Noce moscata: gravidanza e psicofarmaci
Controindicazioni possono riguardare una potenziale tossicità nelle donne in stato interessante.
Infatti, usato in alte dosi potrebbe causare fenomeni abortivi, in quanto inibisce la produzione di prostaglandine che possono influenzare lo sviluppo del feto.
Inoltre, particolare cautela nell’uso di noce moscata va osservata da soggetti in terapia con psicofarmaci (come gli inibitori delle Monoamino-Ossidasi) in quanto potrebbero interagire.
Noce moscata: valori nutrizionali
Nel caso della noce moscata evidenziare le proprietà nutrizionali dell’alimento risulta poco rilevante se si tiene conto delle bassissime quantità di prodotto che solitamente si assumono.
Olio essenziale
L’olio essenziale di noce moscata è di colore da giallo chiaro a quasi bianco acqua con un odore fresco, speziato e aromatico.
I suoi componenti principali sono:
- idrocarburi monoterpenici (61-88%, ad esempio α-pinene, β-pinene, sabinene).
- Monoterpeni ossigenati (5-15%) .
- Eteri aromatici (2-18%, ad es. miristicina, elemicina, safrolo).
Tuttavia, le differenze nella composizione dell’olio influenzano notevolmente il sapore e l’aroma della noce moscata.
Noce moscata: benefici per la salute
La medicina popolare ci tramanda moltissime indicazioni sugli effetti benefici collegati all’utilizzo di questa spezia, sia nel consumo alimentare che per uso esterno.
Sembra che la noce moscata in piccole dosi possa:
- alleviare dolori muscolari e reumatismi.
- Stimolare il cuore e la circolazione.
- Ravvivare dagli svenimenti.
- Sollecitare l’appetito e la digestione.
- Bloccare le fermentazioni intestinali.
- Intervenire contro nausea, vomito e diarrea cronica.
A livello cerebrale, ha anche effetto calmante in caso di ansia e stress, nel riequilibrare lo stato psico-fisico e aiutare contro l’insonnia, oltre a migliorare la concentrazione in caso di affaticamento mentale.
Proprietà digestive
La noce moscata nella medicina popolare, basata su esperienze di carattere empirico e tradizionale, indicano la noce moscata quale ottimo rimedio per risolvere problematiche legate all’apparato gastrointestinale.
Grazie alla sua azione disinfettante previene e cura eventuali infezioni dell’intestino.
Noce moscata: spezia astringente
Studi farmacologici, condotti dall’All India Institute of Medical Sciences di Nuova Delhi in India, hanno analizzato i parametri antidiarroici, ipnotici, analgesici ed emodinamici (pressione sanguigna) attribuiti a Myristica fragrans. Infatti, nei paesi in via di sviluppo, in particolare nelle regioni tropicali, la diarrea è un problema ricorrente.
Quindi, è stato pianificato lo studio per valutare i vari effetti farmacologici della noce moscata. La sospensione grezza di noce moscata ha dimostrato di ridurre il numero medio di feci molli o di aumentare il periodo di latenza, nonché di aumentare il tono intestinale.
Pertanto, gli estratti complessivi di noce moscata hanno mostrato un buon effetto antidiarroico, con una significativa proprietà sedativa.
Benefici dell’ olio essenziale di noce moscata
Tradizionalmente viene utilizzata sotto forma di olio essenziale in piccole quantità nel miele per disturbi digestivi e per l’alitosi, ma anche per:
- nausea.
- Gastroenterite.
- Diarrea cronica.
- Indigestione.
Inoltre, in erboristeria, sia occidentale che cinese, l’olio è spesso usato per:
- rilassare i muscoli.
- Rimuovere i gas intestinali.
- Alleviare problemi di stomaco, come l’indigestione.
- Prevenire la nausea e il vomito.
Nella medicina cinese è anche usato per la diarrea, l’infiammazione, il dolore addominale e le malattie del fegato (DeMilto e Frey 2005).
Proprietà antinfiammatorie
L’infiammazione, che è la risposta dell’ospite a lesioni o aggressioni ai tessuti, svolge un ruolo centrale nella patogenesi di molte malattie, tra cui quelle parodontali.
Numerosi studi (ad es. Morita et al.) hanno evidenziato che la miristicina contenuta nella noce moscata è in grado di esercitare un efficace effetto antinfiammatorio attraverso la stimolazione dei meccanismi di difesa dell’organismo. Quindi, per questa proprietà, potrebbe essere usata in pazienti con parodontite come terapia di supporto.
La parodontite ha un’eziologia batterica che provoca la distruzione del tessuto connettivo e osseo, a causa della stimolazione da parte dei batteri. La risposta dell’ospite all’infezione è causa di produzione di radicali liberi.
Questi generati endogeni possono causare seri danni all’organismo (ad es. danni al DNA, perossidazione lipidica, danno proteico, ossidazione di enzimi, ecc.). Ma anche in questo caso, la noce moscata ha dimostrato di possedere proprietà medicinali antiossidanti utili nel trattamento efficace della parodontite.
La sua azione antisettica si svolge nell’uso topico anche sulla pelle, elimina le impurità e riduce l’acne.
Spezia afrodisiaca
Uno studio sperimentale, pubblicato nel 2005 sul n. 5 della rivista BMC Complementary and Alternative Medicine, ha messo in evidenza l’effetto di Myristica fragrans nella funzione sessuale.
La ricerca (Tajuddin, Shamshad Ahmad e al.) ha voluto dimostrare quanto già abbondantemente noto.
Nell’Ottocento, la noce moscata divenne uno degli afrodisiaci più ricercati, elemento indispensabile assieme ad altre spezie nella preparazione di “pozioni d’amore”.
In India il seme, conosciuto come “mada shaunda” (frutto stupefacente), era molto utilizzato come afrodisiaco e come additivo nei “betel quids”. Infatti, nella medicina Unani, la noce moscata è usata nella gestione dei disturbi sessuali maschili, come in gran parte dell’indonesia e dell’area australe.
Quindi, si è voluto valutare l’effetto afrodisiaco dell’estratto di noce moscata insieme ai suoi possibili effetti avversi e la tossicità acuta utilizzando vari modelli animali.
La somministrazione orale dell’estratto ha prodotto un significativo aumento e prolungamento dell’attività sessuale nei ratti maschi normali senza effetti collaterali evidenti, dimostrando che l’estratto etanolico al 50% di noce moscata possiede attività afrodisiaca, aumentando sia la libido che la potenza, che potrebbero essere attribuite alla sua proprietà nervosa stimolante.
Lo studio fornisce una logica scientifica per l’uso tradizionale della noce moscata nella gestione dei disturbi sessuali maschili.
Noce moscata: usi
La pianta di Myristica fragrans fornisce due tipi differenti di spezie: la noce moscata e il macis.
Queste possono essere utilizzate in differenti modi, sia a scopo alimentare che come prodotti dalle virtù medicamentose.
Ma la noce moscata, rispetto al macis, è decisamente più versatile, in quanto è possibile utilizzarla sotto forma essiccata sia intera che in polvere, nonché in burro od olio essenziale.
Il burro e l’olio di noce moscata sono derivati dai semi e vengono utilizzati in cosmetica, negli unguenti e, il burro, nella fabbricazione delle candele.
Come consumarla
La noce moscata si grattugia finemente per insaporire le pietanze. Invece, l’olio di noce moscata è ampiamente utilizzato come componente aromatizzante nei principali prodotti alimentari; il livello massimo consentito negli alimenti è di circa 0,08%.
L’olio essenziale ha attività insetticida, fungicida e battericida.
Noce moscata: guida all’acquisto
La noce moscata normalmente si può trovare in semi interi, marrone scuro o bianchi (decolorati) oppure macinata. Difficilmente si trova sotto forma di burro o di olio.
Al momento dell’acquisto è preferibile comprare i semi interi, conservarli in un recipiente a chiusura ermetica e grattugiarli al momento dell’uso, per preservarne l’integrità del profumo.
A seconda della qualità possono invece essere classificate in noci grandi e piene, di qualità shrivel, vale a dire avvizzite, piccole e un po’ grinzose, di qualità BWP, vale a dire spezzate e danneggiate.
Noce moscata: usi in cucina
Le giovani bucce dei frutti (pericarpe) vengono trasformate in dolciumi (gelatine, marmellate, dolci e conserve, molto popolari nella Giava occidentale e in Malesia) ma poco conosciuti in Europa.
La noce moscata e il macis hanno qualità gustative simili, la noce moscata ha un sapore leggermente più dolce e il macis un sapore più delicato. Il macis è spesso preferito nei piatti di colore chiaro per il suo colore arancione brillante, cedendo ai piatti un colore simile allo zafferano.
In Europa
In tutta Europa, la noce moscata è ampiamente impiegata nell’arte gastronomica fin da tempi antichi, per arricchire il sapore di svariate pietanze con il suo particolare aroma dolce e pungente al tempo stesso.
Questa spezia è molto usata come ingrediente di prodotti da forno, torte, biscotti, e dolci al cucchiaio come budini e creme pasticcere o zabaione, ma anche per il purè di patate e le verdure lesse.
Nella cucina dei Paesi del Nord-Europa viene spolverata su carni, pesce, uova e formaggi, e per insaporire zuppe e verdure stufate. Nella cucina olandese, la noce moscata è piuttosto popolare e viene aggiunta a molte verdure come i fagiolini e soprattutto il cavolfiore e i cavoletti di Bruxelles lessati, dei quali in particolare riesce ad attenuare l’eccessivo sapore sulfureo.
In Italia viene spesso aggiunta nei ripieni per tortellini, ravioli e cannelloni fatti a base di carne, formaggio o spinaci e anche nelle salse come la besciamella o quelle a base di formaggio fresco, oppure nelle zuppe.
Inoltre, la noce moscata è un ingrediente tradizionale nel vin brulé.
Cucina mediorientale
Nella cucina mediorientale, la polvere di noce moscata viene spesso utilizzata come spezia per i piatti salati.
Nella cucina indiana, la polvere di noce moscata viene utilizzata quasi esclusivamente nei piatti dolci. È nota come Jaiphal nella maggior parte dell’India e come semi di Jathi nel Kerala.
Può anche essere usata in piccole quantità nel “Garam masala”, una miscela di spezie indiana, ideale per la preparazione di tante ricette dal sapore orientale.
Le ricette con la noce moscata
Alcuni esempi di ricette per insaporire i tuoi piatti.
1 – Indivia belga e patate al gratin
Calorie totali: 1330 kcal / Calorie a persona: 332 kcal
Ingredienti per 4 persone:
- 180 g di farina di mais
- 320 g di carote
- 320 g di verza
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 800 ml di acqua
- sale q.b
- noce moscata q.b
Scopri come preparare la ricetta dell’Indivia belga e patate al gratin.
2 – Lasagne alla zucca
Calorie totali: 2094 kcal // Calorie a persona: 523 kcal
Ingredienti per 4 persone:
- 6 sfoglie di lasagna all’uovo
- 300 g di zucca gialla
- 300 g di champignon
- 30 g di parmigiano
- 400 ml di latte scremato
- 35 g di maizena
- 50 g di scamorza affumicata
- 1 spicchio d’aglio
- 20 ml di olio extravergine di oliva
- prezzemolo q.b
- sale q.b
- pepe q.b
- noce moscata q.b
Scopri come preparare la ricetta delle lasagne alla zucca.
3 – Purè di cavolfiore al forno con pomodorini
Calorie totali: 1180 kcal / Calorie a persona: 295 kcal
Ingredienti per 4 persone:
- 400 g di cavolfiore
- 400 g di patate
- 200 ml di latte scremato
- 1 uovo
- 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 2 cucchiai di parmigiano
- 6/7 pomodori ciliegini
- 2 cucchiai di pangrattato
- sale q.b
- noce moscata q.b
Scopri come preparare il Purè di cavolfiore al forno con pomodorini.
4 – Gnudi al forno con ricotta salata
Calorie totali: 1080 kcal / Calorie a persona: 270 kcal
Ingredienti per 4 persone:
- 750 g di spinaci
- 375 g di ricotta light
- 250 g di sugo di pomodoro senza soffritto
- 50 g di ricotta salata grattugiata
- 2 uova
- 1 pizzico di noce moscata
Scopri come preparare la ricetta degli gnudi al forno.
5 – Gnocchi di zucca con pesto di noci
Calorie totali: 2699 / Calorie a persona: 450
Ingredienti per 6 persone:
Per gli gnocchi
- 600 g di zucca
- 500 g di patate
- 300 g di farina
- 1 uovo
- sale q.b
- noce moscata q.b
Per il pesto
- 50 g di noci
- 70 g di ricotta
- 30 g di Pecorino romano
- 60 ml di olio extravergine di oliva
- 4 pomodori datterini
- 1 scorza d’arancia
Scopri come preparare gli gnocchi di zucca con pesto di noci.
6 – Polenta con carote e verza
Calorie totali: 1042 kcal / Calorie a persona: 260 kcal
Ingredienti per 4 persone:
- 180 g di farina di mais
- 320 g di carote
- 320 g di verza
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 800 ml di acqua
- sale q.b
- noce moscata q.b
Clicca e scopri come preparare la ricetta della polenta con carote e verza.
Usi alternativi dell’olio di noce moscata
L’olio essenziale viene impiegato anche nella produzione di cosmetici, profumi, medicine e dentifrici.
Massaggio decontratturante con olio di noce moscata
Ad esempio, si può aggiungere ad altri oli, diluito magari in olio di mandorle, per frizioni e massaggi delle parti interessate dai dolori associati a reumatismi o sforzi eccessivi. Inoltre, la combinazione può essere arricchita con oli essenziali di timo o rosmarino.
L’applicazione ha un effetto tonificante e riscaldante, soprattutto per chi pratica sport e ha bisogno di sciogliere i muscoli dopo un intenso allenamento. Quindi, il trattamento tende a sfruttare le proprietà antinfiammatorie e analgesiche della noce moscata.
Rimedio contro il mal di denti
Queste proprietà possono essere utili anche nel trattamento di emergenza per il mal di denti, come si fa con i chiodi di garofano.
Nel caso, va imbevuto un batuffolo di cotone con gocce di olio essenziale di noce moscata per applicarlo in corrispondenza della fonte del dolore sia gengivale che su eventuali parti esposte del dente dolorante, in attesa di ottenere un trattamento medico dentale adeguato.
Ma va precisato che l’applicazione prolungata a contatto sulla pelle e sulle mucose può risultare irritante.
Botanica
Tra tutte le specie, l’albero di Myristica fragrans è il più coltivato perché genera un frutto all’interno del quale ci sono due parti molto aromatiche che vengono utilizzate come spezie differenti.
La prima è l’arillo che avvolge il seme, un tessuto laciniato, una sorta di maglia non del tutto coprente, sottile e carnosa, di colore rosso vivo chiamata “macis” (o anche “mace” o fiore della noce moscata). Mentre, la seconda è invece il seme, il quale una volta essiccato è conosciuto come “noce moscata”.
Il nome deriva da “noce di Mascate” cioè l’attuale Masqat, capitale dell’Oman, il luogo che anticamente rappresentava il mercato più fiorente di questa spezia.
Noce moscata: albero
L’albero sempreverde di Myristica fragrans cresce normalmente intorno ai 10 m d’altezza (raramente fino a 20 metri), predilige il clima caldo umido tipico delle regioni costiere delle zone tropicali, tra i 20 e 34 ° C. Quindi, possiede un tronco esile con rami sparsi e un apparato radicale molto superficiale e per questa ragione deve essere coltivato in una posizione riparata dai forti venti.
Le foglie sono persistenti, di colore verde scuro con la pagina superiore lucida e cerosa, di forma ovale a punta e lunghe circa 8 cm, unite ai rami da corti steli. La pianta è dioica e quindi produce una fioritura unisessuale, o maschile o femminile, su alberi separati. Questa è probabilmente indotta da brevi periodi di siccità.
Noce moscata: fiori e frutto
I fiori sono piccoli, campanulati, gialli e carnosi, quelli femminili in piccoli grappoli ascellari, quelli maschili singoli.
La fruttificazione è per lo più stagionale nelle regioni con un clima secco più pronunciato, ma può arrivare a produrre due o tre volte all’anno numerosi frutti. Questi sono simili per dimensioni a delle piccole pesche o a delle pere tonde, che a maturazione sono di un bel colore giallo dorato e con una polpa commestibile chiara e succosa.
Infatti, il frutto maturo si spacca a metà, spesso già quando è ancora sulla pianta, esponendo il seme marrone scuro lucido a forma di uovo ricoperto dall’arillo rosso acceso. Quindi, all’interno del seme (la noce moscata) si trova la parte più aromatica.
Ma i semi, prima di venire utilizzati, vengono fatti essiccare per circa due mesi, per dare modo all’interno morbido di indurire e di acquisire una consistenza legnosa. Anche il macis, staccato dal seme, è sottoposto ad essiccazione, assumendo un colore arancione.
Produzione
Gli alberi possono iniziare a fruttificare all’età di circa 8 – 10 anni, mentre gli innesti possono fruttificare a 4 – 5 anni.
Quindi, un albero può produrre tra i 1.000 e i 5.000 frutti all’anno. Le rese di noce moscata variano tra 500 e 1.200 kg per ettaro. Inoltre, il picco di produzione si raggiunge dopo 15 – 20 anni e gli alberi hanno una vita produttiva che può raggiungere i 60-70 anni.
La pianta può essere riprodotta per seme o innesto, ma frequentemente è propagata per via vegetativa (talee). Tale ultima pratica è preferita in quanto è possibile propagare in maniera controllata gli esemplari femminili alternati ai maschili, i femminili sono ovviamente quelli che producono le noci.
Inoltre, i frutti si raccolgono a mano o si staccano dall’albero per mezzo di una canna di bambù e il seme si estrae sempre a mano e si pone ad essiccare.
Noce moscata: storia
L’origine di questa spezia è riconosciuta nelle Isole Molucche meridionali in Indonesia, in particolare nell’arcipelago delle isole Banda. L’isola di Run, un piccolissimo atollo vulcanico appartenente alle Banda, è stata la principale area di produzione al mondo di noce moscata e di macis fino alla fine del 1700.
La noce moscata e il macis si diffusero commercialmente da quest’area geografica e divennero noti in tutto il sud-est asiatico già più di due millenni fa.
Sembrano esserci prove che i sacerdoti romani bruciassero la noce moscata come forma di incenso, sebbene ciò sia contestato. Le prime tracce in Europa vengono registrate a Costantinopoli, nel 540 d.C., che divenne un punto di riferimento commerciale per tutte le spezie.
La noce moscata, come tante altre spezie, aveva un valore commerciale immenso in Europa poiché non serviva solo per insaporire le pietanze, ma anche per la produzione di farmaci e cosmetici.
Monopolio degli Arabi
La noce moscata in quel periodo medioevale veniva commercializzata dagli arabi che intrattenevano un proficuo commercio nell’Oceano Indiano.
D’altra parte, gli arabi detenevano una sorta di monopolio su moltissime mercanzie, alimentato da racconti terrificanti sui loro luoghi di provenienza che scoraggiavano la concorrenza.
In realtà, l’attuale capitale dell’Oman, Masqat (Mascade), è una delle città più antiche della penisola dell’Arabia Saudita ed è stato probabilmente il principale centro di smistamento di questa spezia dal mondo arabo verso l’occidente, tanto da influenzarne il nome:
noce di Masqat => noce moscata.
Paesi produttori
In seguito, sorsero altre coltivazioni in altri paesi tropicali, molti dei quali non esistono più perché falcidiati dalle malattie. A metà ‘800 Grenada divenne il secondo produttore più grande dopo l’Indonesia.
Ma, oggi la principale area geografica di coltivazione resta l’arcipelago Banda e le isole circostanti. Inoltre, la noce moscata è coltivata su scala minore anche in altre isole indonesiane, in particolare:
- North Sulawesi (Manado).
- Sumatra occidentale.
- Giava occidentale.
- Irian Jaya.
Infine, lo Sri Lanka, l’India (Kerala) e l’isola di Pinang, al largo della Malesia peninsulare, hanno anche superfici considerevoli.