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Deadlift o stacco da terra: che cos’è, come si esegue, muscoli coinvolti, benefici, controindicazioni

deadlift o stacco da terra: che cos'è, benefici, come farlo correttamente, varianti e controindicazioni

Lo stacco da terra o deadlift è un punto fermo della maggior parte dei programmi di allenamento della forza, ed è uno degli esercizi cardine del powerlifting.

Nello specifico, il deadlift è un movimento multiarticolare dominante dell’anca che coinvolge i glutei, i muscoli posteriori della coscia, il core, i dorsali e i muscoli del trapezio. 

L’esercizio di stacco da terra e le sue variazioni richiedono di piegarsi mantenendo la colonna vertebrale neutra; il movimento coinvolge glutei, bicipiti femorali, trapezio e quadricipiti per sollevare il bilanciere dal pavimento.

Durante tutto il movimento, occorre mantenere il core contratto per stabilizzare la colonna vertebrale ed evitare qualsiasi torsione o inarcamento del busto.

Cos’è il deadlift?

E’ un esercizio composto di sollevamento pesi, che fa lavorare la parte inferiore del corpo e contemporaneamente anche la parte superiore. Quando diciamo “esercizi composti”, intendiamo un movimento che funziona su più articolazioni e comprende gruppi muscolari più grandi. 

Questi movimenti composti sono ottimi per aumentare la forza e anche per rendere gli allenamenti più efficienti, poiché consentono di far lavorare la maggior parte dei gruppi muscolari nel minor tempo possibile.

Lo schema di movimento di uno stacco da terra è praticamente proprio lì nel suo nome: ossia sollevare un peso da terra. Si tratta, infatti, di un movimento funzionale molto comune che facciamo nella vita di tutti i giorni. Ad esempio, quando ci pieghiamo per prendere nostro figlio in braccio da terra oppure una cassa d’acqua sotto il carrello della spesa, stiamo eseguendo il movimento del deadlift.

Gli stacchi vengono eseguiti con i bilancieri carichi, ma se sei un principiante puoi eseguire il movimento soltanto con il bilanciere vuoto. Una volta appresa la forma corretta dello stacco, puoi provare l’esercizio utilizzando manubri, kettlebell oppure persino bande di resistenza.

Si tratta di un esercizio molto efficace per aumentare la forza funzionale del corpo, grazie all’attivazione dei muscoli più grandi del lower body.

Stacco da terra e stacco rumeno: qual è la differenza?

Il deadlift standard e il Romanian deadlift sembrano due esercizi simili, ma non è così perché vi sono specifiche differenze. Vediamole insieme.

Posizione di partenza: una delle differenze più evidenti tra lo stacco e lo stacco rumeno è la posizione di partenza. Nel deadlift, infatti, inizi ogni ripetizione dal pavimento, mentre nello stacco rumeno inizi ogni ripetizione dalla posizione eretta.

Meccanica del corpo: il tuo corpo si muove in modo diverso. Durante l’esecuzione di un deadlift ti pieghi sia sulle ginocchia sia sui fianchi, mentre durante l’esecuzione di uno stacco rumeno ti piegherai principalmente sui fianchi. Questa meccanica del corpo leggermente diversa, coinvolge al tempo stesso muscoli diversi durante ogni sollevamento.

Muscoli coinvolti: sia il deadlift che il Romanian deadlift fanno lavorare l’intera catena posteriore, compresi i bicipiti femorali, i glutei e la parte bassa della schiena. Tuttavia, nello stacco da terra classico si fanno lavorare di più i quadricipiti a causa della maggiore flessione del ginocchio. Nello stacco rumeno, invece, vengono coinvolti maggiormente i glutei, i tendini del ginocchio e i flessori dell’avambraccio.

Ricorda, inoltre, che nello stacco rumeno si esercita minore pressione sulla schiena; in più, durante questo esercizio si vanno a stimolare maggiormente i glutei e ad aumentare la mobilità dell’anca.

Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sugli stacchi rumeni.

Quali muscoli si allenano con il deadlift? 

Uno dei maggiori vantaggi degli stacchi da terra è che fanno lavorare diversi gruppi muscolari contemporaneamente. Sebbene tu possa pensare al deadlift come a un esercizio per la parte inferiore del corpo, non è così poiché coinvolge anche la parte superiore del corpo e il core.

I principali gruppi muscolari presi di mira sono:

Come eseguire un perfetto stacco da terra ?

Lo stacco da terra è composto da tre fasi: il setup, il pull e il lockout. Ecco come si esegue passo dopo passo.

Ricorda che durante tutta l’esecuzione del movimento è bene spingere con i piedi verso terra, distribuendo il peso su tutta la pianta e non solo sul tallone.

Il peso e il numero di ripetizioni da eseguire dipendono dal livello di forma fisica e dai tuoi obiettivi. È fondamentale non usare troppo peso, prima di sviluppare la corretta tecnica di sollevamento.

Durante il deadlift puoi impugnare il bilanciere in tre modi differenti:

Tutti i benefici dello stacco da terra

E’ un esercizio composto che fa lavorare più articolazioni e grandi gruppi muscolari contemporaneamente. Tra i benefici segnaliamo:

Alternative e varianti del deadlift 

Ci sono così tante varianti di deadlift, che sicuramente troverai quella più adatta a te. Scopriamo quali sono quelle più comuni e le alternative migliori che coinvolgono gli stessi gruppi muscolari.

1 – Romanian deadlift 

Una delle prime varianti al deadlift classico è il Romanian deadlift (RDL), uno degli esercizi multiarticolari per eccellenza. Lavora su tutta la catena posteriore, dai polpacci agli ischiocrurali, il grande gluteo, i muscoli paravertebrali, i romboidi e il trapezio. Ecco come eseguirlo:

Ricorda che durante tutto il movimento le braccia restano ben distese e non si piegano, mentre il bilanciere è sempre vicino alle tibie, sia in salita sia durante la discesa.

2 – Sumo deadlift 

Altra importante variazione del deadlift convenzionale è il sumo deadlift, che va a coinvolgere diversi gruppi muscolari del lower body. Il focus è sui glutei e i muscoli della schiena, ma questo esercizio consente di lavorare anche su adduttori, quadricipiti e trapezio. 

3 – Stacco da terra in deficit

Lo stacco da terra in deficit, o deficit deadlift, è chiamato così perché vi è un deficit nell’altezza del bilanciere che in questo esercizio è posto a un’altezza minore rispetto al nostro corpo, che si trova su un rialzo.

4 – Kickstand Deadlift

Altra variante del classico stacco da terra è il kickstand deadlift, ecco come eseguirlo:

5 – Block deadlift

Per eseguire il block deadlift dovrai posizionare il bilanciere su blocchi, piastre o perni del rack in modo da ridurre il raggio di movimento. Ciò ti consente di sollevare più peso e sfidare la tua forza muscolare. Questo esercizio è l’esatto opposto del deficit deadlift. 

Vediamo come si esegue:

6 -Single-Leg Deadlift

Un’altra variazione del classico deadlift è il single-leg deadlift. Ecco come procedere:

Ma quali sono gli errori da evitare durante un deadlift? 

Il deadlift non è un esercizio semplice, per questo prima di cimentarti in questo movimento multiarticolare è bene essere preparato e, soprattutto, avere una buona padronanza nello squat, affondi e good morning. 

Uno dei maggiori problemi con il deadlifting riguarda la schiena: i deadlift dovrebbero essere eseguiti mantenendo il core contratto e la colonna vertebrale neutra, vale a dire mantenendo la naturale curva lombare.

Coinvolgere il core e attivare i muscoli della schiena prima di sollevare il peso da terra, infatti, può aiutarti a evitare di inarcare la schiena.

Un altro suggerimento che può aiutarti a mantenere la giusta tensione in tutto il corpo è pensare di spingere via il pavimento con i piedi, mentre sollevi il peso. Questo aiuta a creare tensione in tutto il corpo, che impedisce alla parte superiore della schiena di inarcarsi e perdere la sua curva naturale. 

Un altro errore molto comune è piegare troppo le ginocchia. Anche il posizionamento del peso è importante. Infatti, tenere il peso troppo lontano dal corpo può interferire con la linea di trazione, il che può finire per sottoporre a stress e affaticamento eccessivo i muscoli della schiena. 

Quindi, ricorda di mantenere il peso vicino al corpo durante tutto il movimento, sia durante la discesa sia nella risalita.

Un altro errore è utilizzare troppo peso. Ti consigliamo di iniziare con un peso più leggero, soprattutto se sei alle prime armi e non hai mai eseguito un deadlift. 

In questo caso, il consiglio è seguire le indicazioni di un personal trainer, evitando il fai da te, oppure puoi esercitarti davanti allo specchio in modo da controllare meglio la postura durante l’esercizio.

Alternative allo stacco da terra

Così come vi sono tante varianti del deadlift, esistono anche alternative a questo esercizio che permettono di allenare gli stessi gruppi muscolari. Scopriamoli nel dettaglio.

1 – Leg curl con banda di resistenza

La prima alternativa al deadlift è la leg curl con banda o fascia di resistenza. Si tratta di un modo efficace per rafforzare i muscoli posteriori della coscia e i polpacci. 

Ecco come procedere:

Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sul leg curl.

2 – Reverse Plank

Altra variante che consente di lavorare sugli stessi gruppi muscolari del deadlift è il reverse plank. Nello specifico, questo esercizio coinvolge tutti i muscoli della catena posteriore come:

Ecco come eseguirlo:

3 – Kettlebell swing

Lo swing con kettlebell è un movimento di tutto il corpo, che coinvolge principalmente i muscoli posteriori della coscia, ottimo come sostituto del deadlift.
Scopriamo come procedere:

4 – Pistol squat

E’ un ottimo esercizio per allenare i muscoli delle gambe. La sua esecuzione prevede l’attivazione di quadricipiti, glutei, polpacci e bicipiti femorali. 

Per eseguire correttamente questo movimento occorre:

Ricorda che la gamba distesa davanti va tenuta dritta e parallela al pavimento.

Fonti
  1. Research gate.
  2. Human kinetics journal.
  3. Medcraveonline.
  4. Ncbi.
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