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MMA (arti marziali miste): che cos’è, tecnica, guanti e come vestirsi, benefici e controindicazioni

MMA: cos'è, storia, come funziona, allenamento, benefici e controindicazioni

Le MMA ( (in inglese mixed martial arts) moderne nascono negli anni ’90 per dare risposta ad una domanda diffusa nel grande pubblico da quando negli anni ’70 esplose il fenomeno dei film di arti marziali: “chi vincerebbe tra un pugile e un karateka? È meglio la lotta o la kickboxing”?   

Oggi le MMA sono diventate un fenomeno mondiale e hanno sempre più successo anche come sport amatoriale per migliorare il proprio fisico, scaricare lo stress ed anche per la difesa personale.

Ad esempio le forze armate USA hanno sviluppato un programma di combattimento corpo a corpo basato su tecniche e metodi d’allenamento delle MMA. Di recente invece il campione italiano Alessio Sakara è diventato consulente dei nostri famosissimi incursori di marina, il fiore all’occhiello delle forze speciali italiane.

Nei combattimenti di MMA e negli allenamenti in coppia è sempre obbligatorio usare paradenti e protezione inguinale. Negli sparring e nei combattimenti sono obbligatori i guanti a dita libere (da 4 once per i professionisti, da 6 per i dilettanti e nelle MMA Light).

Sul piano mentale, le MMA, come tutti gli sport da combattimento, insegnano al praticante il controllo della rabbia, a vincere le proprie paure, a prendere decisioni immediate e sotto stress ed il senso di responsabilità. Infatti, allenandosi nelle MMA si diventa consapevoli di quanto possa essere pericoloso, per sé e per gli altri, l’utilizzo improprio di queste tecniche.

MMA: cosa sono

Le MMA , sigla inglese per Mixed Martial Arts, ovvero arti marziali miste sono uno sport da combattimento a contatto pieno il cui regolamento consente l’utilizzo di tutte le tecniche sportive delle arti marziali: karaté, Muay thai, judo e degli sport da combattimento:

Conor Mc Gregor e i campioni più famosi di MMA

Alcuni atleti di MMA sono diventati famosi anche al di fuori dell’ambito di questo sport ed hanno contribuito a far conoscere le MMA al grande pubblico rendendole uno sport capace di fruttare milioni alle sue star.

Il primo da citare è l’irlandese Conor McGregor. Nel 2017, ha guadagnato 30 milioni di dollari per un combattimento di boxe contro il campione di pugilato Floyd Mayweather che catalizzò l’attenzione di tutti i media mondiali.

Lui ed il russo Khabib Nurmagomedov sono stati inseriti dalla TV sportiva americana ESPN, rispettivamente al quinto e quindicesimo posto, nella top 20 degli sportivi più famosi al mondo nel 2019.

In particolare, McGregor ha superato atleti come i tennisti Roger Federer, Rafael Nadal e Serena Williams oltre a calciatori come Paul Pgba, la stella NBA Stephen Curry ed il golfista Tiger Woods.

Invece, Ronda Rousey, prima donna nella storia delle MMA ad essere pagata più di 1 milione di dollari per un solo match, è diventata famosa anche come modella, star della WWE ed attrice in film e serie TV come I Mercenari 3, Fast & Furious 7, 9-1-1 ed altre.

Gina Carano è diventata famosa anche in Italia interpretando “Cara” Dune in The Mandalorian.

Negli USA, in Giappone e Brasile, i paesi dove le MMA hanno il maggior seguito, diversi campioni sono diventati testimonial di grandi aziende. In Italia invece, Alessio Sakara è diventato un personaggio TV (Tu si que vales, Pechino Express, Amici) ed attore in film con Claudio Bisio e Nicolas Vaporidis.  

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L’allenamento nelle MMA dilettantistiche: come funziona

Sono sempre di più gli uomini e le donne che iniziano a praticare le MMA non per combattere ma solo per tenersi in forma, sfogarsi e per imparare l’autodifesa. Di solito queste persone si allenano 2 o al massimo 3 volte a settimana.

Chi invece vuole combattere da dilettante in media sostiene 4 sessioni a settimana.

Lo schema di un allenamento tipo differisce tra amatori e dilettanti sostanzialmente solo per durata ed intensità. Un amatore si attesta sui 60/90 minuti a seduta mentre un combattente arriva anche a 2 ore e con uno sforzo atletico maggiore.

Schema tipo di una sessione di allenamento

Lo schema tipo di una sessione prevede:

Abbigliamento sportivo e attrezzature

Nei match e negli allenamenti di MMA si indossano pantaloncini larghi che permettono la massima libertà di movimento delle gambe.

Negli allenamenti e nei match dilettanti di MMA si indossa anche una maglietta in materiale traspirante ed aderente, in gergo “rash guard”. È sempre vietato, per sicurezza, qualunque indumento con tasche, bottoni e cerniere.

Nei match dilettanti e Light sono obbligatorie anche le protezioni per tibie e piedi e, in alcuni casi, anche il casco protettivo.

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Benefici delle MMA

Praticando le MMA è possibile ottenere diversi benefici psicofisici.

A chi è consigliata questa attività

Come abbiamo visto, le MMA sono praticate sia da uomini sia da donne, queste ultime sono anzi in continuo aumento dati i vantaggi psicofisici di questo sport.

L’agonismo può cominciare a 14 anni per entrambi i sessi con le MMA Light. Oggi, molte palestre accettano anche praticanti a partire dai 12 anni.

Le strutture più grandi hanno inoltre attività per bambini più piccoli, della fascia d’età della scuola primaria. In questo caso si tratta di attività propedeutica e non di MMA vere e proprie.

In pratica, si svolge una preparazione atletica mirata a sviluppare un fisico adatto alle MMA. Invece, da un punto di vista tecnico, si tengono lezioni di Kickboxing, di Lotta e di Ju Jitsu, discipline nelle quali si può in

MMA: regolamento

Va sfatato il mito che nelle MMA di oggi sia possibile utilizzare qualunque tecnica.

Infatti, le MMA moderne sono uno sport che segue regolamenti internazionali ben precisi. Per i professionisti sono le “unified rules” mentre per i dilettanti si usa il regolamento della International MMA Federation.

Quello che si può fare

In sintesi è permesso:

Mosse e comportamento proibiti

MMA: differenza tra dilettanti e professionisti

A queste limitazioni, tra i dilettanti si aggiunge il divieto di ginocchiate in faccia e di usare i gomiti. Inoltre, sono vietate alcune tecniche di lotta come le torsioni di caviglie e ginocchia.

In Italia, si svolgono anche combattimenti dilettantistici per principianti con l’utilizzo di caschi imbottiti con una sbarra davanti al volto che impedisce ai colpi di andare a segno.

Inoltre, si praticano le MMA Light. In questa versione delle MMA, il KO è vietato quindi i colpi devono essere controllati come nelle gare di karaté o di altre arti marziali.

I combattimenti professionistici di MMA durano 3 riprese da 5 minuti l’una con 1 minuto di riposo tra i round. Quando c’è un titolo in palio i round diventano 5.  

Invece, tra i dilettanti, la durata si riduce a 3 round da 3 minuti. Nelle MMA Light infine, si combatte un solo round da 4 minuti.

Si vince per:

Ma un match può anche terminare in parità.

Ring o area di gara

L’area di gara, in gergo chiamata “gabbia”, è un ring sopraelevato, con tappeto imbottito per attutire le cadute. Di solito è di forma ottagonale ma a volte anche circolare o quadrata.

È delimitato da una rete o, sempre più raramente, da corde come i ring di pugilato. L’uso della rete si è imposto per ragioni di sicurezza in quanto garantisce che gli atleti non cadano all’esterno durante le fasi di lotta.  

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Protezioni e controlli medici

Tutti gli atleti di MMA devono utilizzare protezione inguinale, paradenti e guanti a dita libere che permettano la presa con le mani.

Questi guanti pesano 4 once nei professionisti e 6 nei dilettanti. Per i dilettanti e le MMA Light è obbligatorio anche calzare protezioni imbottite per tibie e piedi.

È sempre vietato nelle MMA applicarsi sulla pelle sostanze che possano nuocere in qualunque modo agli avversari.

Per poter combattere, anche nelle MMA Light, è necessario superare apposite visite mediche. In Italia, la normativa prevede:

Durante un evento di MMA devono essere sempre presenti un medico specializzato in medicina dello sport ed un’ambulanza.

Prima di ogni match gli atleti vengono visitati per verificare eventuali impossibilità momentanee a combattere (ad esempio uno stato febbrile). Il medico di gara può far fermare un match in qualunque momento se ritiene in pericolo l’incolumità di un atleta.

I combattenti vengono visitati anche dopo l’incontro per accertare che non abbiano subito alcun trauma.

In caso di KO, infortunio o per qualunque altro tipo di problema sanitario un atleta di MMA può essere sospeso dall’attività agonistica per uno o più mesi finché non recupererà l’idoneità a combattere.

UFC applica a tutti i suoi atleti i controlli dell’agenzia antidoping americana (USADA). Tra i dilettanti a livello internazionale la I.MMA.F ed in Italia la F.I.G.MMA utilizzano i protocolli dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA).   

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Classi di peso e competizioni

Gli atleti di MMA combattono suddivisi per sesso, in classi (professionisti o dilettanti), età e categorie di peso come nel pugilato e nella Kickboxing.

Sono vietati i match di MMA tra atleti di sesso diverso e tra professionisti e dilettanti.

Chi debutta tra i professionisti non può più sostenere match di MMA dilettanti e chi combatte a contatto pieno, anche se dilettante, non può gareggiare nelle MMA Light.

Si può combattere a contatto pieno, sia da professionisti sia da dilettanti, a partire dai 18 anni. Il limite si abbassa a 14 anni per le MMA Light. In Italia, non possono competere nelle MMA atleti sopra i 40 anni, nemmeno se professionisti.

Agli albori delle MMA erano comuni i tornei ad eliminazione diretta con atleti che combattevano 2 o 3 volte nella stessa serata. Oggi tra i professionisti questo non accade quasi più. Nei campionati mondiali e continentali dilettanti si combatte invece più volte in tornei ad eliminazione diretta, che si sviluppano di solito dal venerdì alla domenica.

Nelle MMA tra i professionisti non esistono federazioni e non si assegnano titoli mondiali o continentali. Ci sono molte organizzazioni che promuovono ognuna una loro serie di eventi nell’arco dell’anno. Queste organizzazioni assegnano un solo titolo per ogni loro categoria di peso maschile e femminile.

Controindicazioni delle MMA

Per praticare MMA a livello amatoriale, dilettantistico o professionale i requisiti fisici sono gli stessi richiesti per la Kickboxing e tutti gli altri sport da combattimento.

Per gli amatori è sufficiente il certificato di buona salute del medico di base mentre per i combattimenti sono previste le visite mediche di cui abbiamo parlato sopra.

In particolare, non può praticare MMA, nemmeno a livello amatoriale, chi è afflitto da malattie trasmissibili col sangue e la saliva o chi ha un forte deficit visivo, anche se in un solo occhio.

La continuità dello sforzo aerobico, anche per gli amatori, può rendere le MMA pericolose per i cardiopatici. Essendo sport da contatto, le MMA sono da evitare per chiunque soffra di patologie circolatorie che rendono pericoloso il subire ematomi.

Non sono indicate per chi soffre di gravi patologie alla colonna o alle articolazioni, affetti da fragilità ossea ed ovviamente agli emofiliaci ed alle donne in gravidanza.

Comunque, la decisione in merito spetta al medico sportivo dopo valutazione del quadro clinico generale.  

Cenni storici

Le radici delle MMA sono nell’antico pancrazio greco. La disciplina venne introdotta nei Giochi olimpici del 648 AC. In essa non solo si combinavano il pugilato e la lotta, ma il regolamento consentiva agli atleti di utilizzare ogni tecnica possibile per sconfiggere l’avversario.

Il pancrazio si diffuse poi anche nella società romana e gli atleti greci spesso combattevano nelle arene. Ma, nel 393 DC, l‘imperatore Teodosio I proibì le festività pagane ed i giochi olimpici, così che le discipline da combattimento come il pancrazio vennero bandite.

Fino al XVIII secolo non si ha più notizia di competizioni simili alle MMA. È solo nel ‘700, in Nord America, che si organizzano per la prima volta dei combattimenti senza regole detti “rough and tumble”, espressione traducibile come “rissa” essendo da considerare più un duello a mani nude che uno sport.

Diffusione

È solo nell’800, soprattutto negli USA, che si cominciano ad organizzare degli incontri con poche regole tra praticanti di sport da combattimento diversi.

Di solito si trattava di sfide tra pugili e lottatori. Infatti, il primo match documentato avvenne nel 1887 negli USA tra il campione mondiale dei pesi massimi di boxe John L. Sullivan ed il campione di lotta William Muldoon.

Vinse Muldoon in soli due minuti. Tuttavia, queste sfide andarono pian piano sparendo da inizio ‘900 dato lo sviluppo di sport da combattimento codificati come boxe e lotta olimpica. L’unica eccezione fu il Brasile. Qui negli anni ’20, i fratelli Gracie impararono l’arte giapponese del Ju Jitsu da Mitsuyo Maeda, un maestro nipponico che girava il Mondo per combattere con praticanti di altre discipline.

Dopo il suo ritorno in patria, i Gracie continuarono ad organizzare sfide con atleti di lotta, karate, capoeira, boxe ed altre arti marziali. Venivano chiamate match di vale tudo, in portoghese “vale tutto”, dato che a parte i colpi sui punti vitali come la gola era permesso davvero quasi tutto.

Uno dei Gracie, Rorion, nel ’93 fu uno degli organizzatori dell’edizione 1 di UFC, la società che pian piano si è imposta come la più importante e ha reso questo sport un fenomeno mediatico mondiale

MMA in Italia

È a fine anni ’90 che nel nostro Paese si organizzano i primi eventi di MMA.

Per la verità questa sigla non era stata ancora creata e si parlava di solito di eventi di free fight (combattimento libero). A causa della limitata diffusione di internet si sapeva ben poco di quanto accadeva negli USA ed i regolamenti erano in pratica improvvisati volta per volta.

La svolta arriva nel 2005 quando Alessio Sakara è il primo italiano nella storia a debuttare in UFC.

Il suo traguardo personale cattura l’attenzione di tutto il mondo delle arti marziali italiane ed iniziano a nascere le prime palestre e federazioni di MMA nella Penisola.

A fine anni 2000, la FIJLKAM, la federazione del CONI che gestisce lotta, judo e karaté dà incarico alla F.I.G.MMA (Federazione Italiana Grappling ed MMA) di gestire questo sport in Italia.

Nel 2016, organizza il suo primo evento in terra italiana Bellator, la promotion principale concorrente di UFC.

Oggi, diversi atleti italiani combattono con ottimi risultati nella stessa UFC e nei principali circuiti mondiali. Palestre di MMA si trovano in ogni provincia italiana.

Fonte
  1. FIGMMA (Federazione Italiana Grappling e MMA)
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