Sommario
Lo Yoga della risata è una pratica d’origine indiana e consiste nel compiere una risata liberatoria indotta attraverso una serie di esercizi respiratori e di movimenti seguiti dal vocalizzo “Ho Ho Ha Ha Ha”.
Il suo scopo è ottenere un miglioramento fisico e mentale grazie alla soppressione degli ormoni dello stress come il cortisolo. Inoltre agevola un maggiore assorbimento di ossigeno, che a sua volta, attiva il sistema nervoso parasimpatico, ovvero il sistema di rilassamento naturale del corpo.
Oltre a questo, si tratta di un’attività che non richiede una particolare condizione atletica. Questo vuol dire che abbraccia e coinvolge qualsiasi fascia di età, senza alcuna discriminazione, purché ci si trovi in una buona condizione fisica.
Considerati tutti questi elementi, dunque, proviamo a scoprire più nel dettaglio in cosa consiste lo Yoga della risata e le ragioni del suo successo.
Yoga della risata: scopri che cos’è e quali sono le origini
In Italia lo Yoga della risata ha iniziato a diffondersi come pratica intorno alla metà degli anni Duemila. Nonostante questo, però, la disciplina ha delle origini più lontane.
Tutto ha avuto inizio in India, nello specifico a Mumbay, nel 1995. Qui la dottoressa Madan Kataria ha utilizzato la sua esperienza come medico di famiglia per strutturare una pratica con cui dare sollievo psichico e fisico ad alcuni pazienti. In questo modo nasce quello che può essere definito come il Club della risata.
La prima seduta risale proprio al 13 marzo 1995 in un parco pubblico. Un appuntamento a cui partecipa solo un piccolo gruppo di persone. Nel corso di quasi vent’anni, però, lo Yoga della risata è riuscito a conquistare sempre più l’attenzione, accendendo la curiosità di molti.
Tanto che, ad oggi, si contano oltre 6000 club in oltre 110 paesi e la pratica sta diventando sempre più popolare online. Inoltre, gli allenatori della risata stanno portando seminari direttamente in luoghi come campus universitari, posti di lavoro e strutture per anziani. Il che evidenzia, a conti fatti, il bisogno reale di tornare a ridere o imparare nuovamente a farlo.
Lo scopo dello Yoga della risata
Il metodo dello Yoga della risata è stato pensato per aiutare le persone ad affrontare alcune problematiche psicologiche. La disciplina, infatti, può essere essenziale per sollevare l’umore, ridurre lo stress, rafforzare il sistema immunitario, aumentare i livelli di energia e aiutare a gestire le difficoltà.
Non è un caso, dunque, che lo Yoga della risata venga ormai utilizzato come terapia di sostegno e completamento di un percorso più ampio, per intervenire su alcuni disturbi come l’ansia, la depressione e gli attacchi di panico. Ma come può una risata intenzionale sostituire una spontanea?
Differenza tra risata naturale e risata indotta
Da alcuni studi è emerso che non esiste nessun tipo di differenza tra una risata indotta e una estemporanea. Entrambe forniscono gli stessi benefici visto che il corpo umano non è in grado di distinguere la differenza tra le due.
A rivelarlo sono stati gli studi portati a termine da Paul Ekman. Psicologo statunitense, noto soprattutto per i suoi studi riguardo la riconoscibilità delle emozioni e le diverse espressioni facciali, ha rilevato che entrambe le risate mandano lo stesso segnale al cervello e in particolare all’amigdala.
Si tratta della parte più antica del nostro cervello, allenata a riconoscere cosa è familiare e, quindi sicuro, e cosa non è conosciuto e, quindi, potenzialmente pericoloso. Oltre a questo, poi, anche i benefici sul corpo sono gli stessi.
I benefici dello Yoga della risata
Come gran parte delle discipline di origine respiratoria e meditativa, anche lo yoga della risata deve essere praticato nel tempo per garantire dei miglioramenti evidenti. Nonostante questo, però, è possibile fare una differenza tra effetti immediati ed effetti a lungo termine.
Effetti immediati
Tra gli elementi benefici immediati della pratica dello Yoga della risata c’è l’abbassamento degli ormoni dello stress, come il cortisolo, e la depurazione. In modo particolare questa avviene attraverso un atto automatico come la respirazione. Così, infatti, il corpo si libera dell’anidride carbonica che, altrimenti, resterebbe all’interno delle cellule.
In questo senso possiamo dire che ridere aiuta a depurarci. Ma non solo. Grazie allo yoga della risata, infatti, il cervello ottiene il 25% di ossigeno in più di cui ha bisogno rispetto agli altri organi, aumentando efficienza e concentrazione.
Effetti a lungo termine
Con la pratica costante e prolungata nel tempo dello Yoga della risata, poi, vanno ad essere attivati quelli che sono definiti come gli ormoni della felicità.
Si tratta di endorfine, dopamina e serotonina. Il loro aumento porta a una percezione minore del dolore, all’abbassamento della pressione sanguigna, all’aumento delle difese immunitarie e alla diminuzione dei livelli di depressione.
Da non sottovalutare, poi, è anche l’aspetto sociale. Praticare lo Yoga della risata, infatti, prevede di far parte di un gruppo e la condivisione delle emozioni. Due aspetti che amplificano la connessione e rafforzano le capacità di relazione.
Come funziona lo yoga della risata?
Lo Yoga della risata viene solitamente praticato in un contesto di gruppo, come un club o un seminario, e guidato da un istruttore qualificato che istruisce i partecipanti attraverso vari esercizi per promuovere il divertimento e le risate. La maggior parte delle sessioni inizia con semplici tecniche di respirazione, applausi e canti per aiutare i partecipanti a rilassarsi.
Sebbene all’inizio possa sembrare sciocco, l’intenzione di questi esercizi è rimuovere qualsiasi giudizio interno lasciando andare il proprio ego. Uno degli elementi essenziali delle sedute, infatti, è la totale assenza di vergogna o senso del ridicolo. Una condizione che è possibile raggiungere lasciando il proprio ruolo sociale al di fuori del contesto.
La sessione, poi, può anche includere, esercizi di improvvisazione, citando:
- Affermazioni positive.
- Stretching delicato.
- Lavoro di respirazione yoga.
- Meditazione.
Collettivamente, queste pratiche hanno lo scopo di aiutare a ridere, lasciarsi andare e prendersi meno sul serio. In questo modo, dunque, viene posta maggiore attenzione sui benefici a lungo termine di una risata regolare e quotidiana.
Gli esercizi essenziali dello Yoga della risata
Andiamo a vedere nello specifico le diverse fasi di una lezione di Yoga della risata. Nello specifico sono tre:
- Riscaldamento.
- Induzione.
- Meditazione.
Ognuna di queste è assolutamente essenziale per ottenere una risata indotta e i successivi effetti benefici. Per questo motivo è consigliato seguire con particolare attenzione le istruzioni e le tempistiche con cui gli istruttori guidano il gruppo all’interno della seduta.
Il riscaldamento
Il primo passo è rappresentato dalla giusta disposizione dei partecipanti. Questi, infatti, sono posti in cerchio. Un modo strategico per permettere a tutti di avere una visuale sul resto del gruppo e per non concedere a nessuno l’opportunità di nascondersi o cedere alla vergogna iniziale.
Fatto questo, poi, s’inizia con alcuni secondi in cui si alternano profonde inspirazioni ed espirazioni, cercando di liberare la mente e rilassarsi.
A questo momento segue il primo esercizio di riscaldamento. Si tratta di produrre un battito ritmico con le mani, al termine del quale aggiungere il vocalizzo “Ho Ho Ha Ha Ha”, che imita la respirazione Kapalbhati. In questo modo si rinforza la percezione del gruppo e s’inizia a stimolare l’energia.
Il secondo esercizio di riscaldamento, invece, prevede l’uso del linguaggio Gibberish. Dopo aver battuto nuovamente le mani, dunque, l’istruttore stimola i partecipanti a scambiare a coppie sillabe e suoni privi di senso logico. Lo scopo di questo esercizio è scollegare la mente da qualsiasi pensiero razionale.
In questo modo, infatti, ci si libera preparando il terreno giusto per la risata. Anche in questo caso tutto termina con il vocalizzo “Ho Ho Ha Ha Ha”.
Induzione
In questa fase si eseguono degli esercizi mirati proprio a scaturire una risata indotta. All’inizio e al termine di ognuno di loro, poi, è previsto un momento di respirazione.
Ma quali sono gli esercizi più praticati durante lo Yoga della risata? Nello specifico si tratta di 9 tipologie diverse di risate che compongono una lezione di trenta minuti.
Ognuna di loro deve durare massimo 40 secondi e terminare con il battito delle mani, il vocalizzo “Ho Ho Ha Ha Ha” e due respiri profondi.
La risata di benvenuto
L’esercizio prevede di unire i palmi delle mani e salutare, come da tradizione indiana o dando la mano a 4/5 persone del gruppo. Entrambe queste azioni devono essere accompagnate da una risata.
Risata del cuore
Rimanendo nella sua posizione in cerchio, ogni partecipante è invitato a produrre una risata sollevando le braccia verso il cielo e inclinando la testa leggermente all’indietro. In questo modo si ottiene una risata che proviene direttamente dal cuore, aprendo completamente la cassa toracica.
La risata d’apprezzamento
Si unisce la punta dell’indice con la punta del pollice, formando un piccolo cerchio e facendo dei movimenti simultaneamente alla risata, per dimostrare di apprezzare la persona cui ci si rivolge. Solitamente si tratta di un esercizio da svolgere a coppie.
La risata lunga un metro
In questo caso si deve far scivolare una mano sul braccio disteso, come se si stesse triando una freccia con l’arco. Successivamente la mano si sposta con tre movimenti diversi mentre si vocalizza “Ae, Ae, Aeee”.
Al termine si scoppia in una risata che viene dalla pancia. Per concludere, poi, le braccia vengono stese verso l’alto, con una leggera inclinazione all’indietro della testa. E’ necessario ripetere l’esercizio per 4 volte.
Risata senza suono
Il conduttore divide i partecipanti in coppie, facendoli posizionare uno di fronte l’altro. Fatto questo e respirato profondamente per due volte, si produce una risata senza suono.
Questo vuol dire spalancare la bocca ma non produrre alcun rumore. Importante è guardarsi negli occhi con il partner e cercare di produrre delle espressioni buffe.
Ridere con la bocca chiusa
Il fine di questo esercizio è riuscire a ridere mantenendo la bocca ben chiusa. Mentre si svolge, però, è fondamentale muoversi all’interno del gruppo dando la mano a persone diverse.
Ridere come un leone
Probabilmente è uno degli esercizi più difficili da svolgere perché subentra facilmente il senso della vergogna. In questo caso, infatti, ogni partecipante deve riprodurre proprio l’atteggiamento del leone.
Il che vuol dire estendere completamente la lingua, spalancare gli occhi e posizionare le mani come se fossero degli artigli. Il tutto completato da una risata che deve provenire dallo stomaco.
La risata graduale
Questa attività inizia con un leggero sorriso sul volto, che aumenta gradualmente d’intensità per trasformarsi in una risata fragorosa. I partecipanti alla sessione devono poi tornare gradualmente al sorriso di partenza.
Ridere cuore a cuore
Si tratta di uno degli esercizi più intensi e coinvolgenti. Ma è anche tra i più intimi e, per questo, difficile da portare a termine con naturalezza. Avvicinandosi l’uno con l’altro, infatti, i partecipanti devono tenersi per mano, iniziando a ridere. Per i livelli più avanzati e nel caso ci si senta a proprio agio, è possibile anche abbracciarsi.
Al termine di questi esercizi, poi, si gridano tre diversi motti o affermazioni positive: “Sono la persona più felice in questo mondo” Y E S, “Sono la persona più sana in questo mondo” Y E S, “Sono un membro del Laughter Club” Y E S.
Il rilassamento
Una lezione di Yoga della risata non può terminare senza alcuni momenti dedicati al rilassamento. Il che vuol dire rimanere per almeno un minuto ad occhi chiusi e con le braccia estese verso l’alto. In questo modo si tende a creare un’energia per portare serenità e pace nel mondo.
Precauzioni per partecipare allo Yoga della risata
Lo Yoga della risata è noto soprattutto per essere un’attività facilmente accessibile a diverse fasce d’età, senza presentare troppi limiti e controindicazioni.
Nonostante questo, però, la dottoressa Madan Kataria, in collaborazione con esperti medici chirurghi, ha stilato una lista di disturbi fisici che, se presenti, non permettono di partecipare alla sessione.
- Ernia.
- Emorroidi.
- Problemi cardiaci.
- Gravidanza.
- Problemi oculistici.
Ognuna di queste condizioni, infatti, potrebbe risentire in maniera negativa della pressione, soprattutto addominale, richiesta per portate a termine la maggior parte degli esercizi.
Prima di partecipare, dunque, si consiglia di consultare il proprio medico di base e prendere una decisione a seconda del grado della propria problematica.
Lo Yoga della risata e i bambini
Per i bambini il sorriso dovrebbe essere una pratica naturale, nonostante questo, lo Yoga della risata sta dimostrando di avere su di loro degli effetti importanti.
Praticato in alcune scuole, infatti, aiuta i più piccoli soprattutto da un punto di vista psicologico. Questo vuol dire farli riappropriare di un momento loro e, al tempo stesso, sollevarli da alcuni stress legati alle aspettative, gli impegni e le condizioni interne delle famiglie.
Una lezione di Yoga della risata per bambini
Ma come si svolge una lezione di Yoga della risata per bambini? Importante è l’alternanza del ritmo. Questo vuol dire che si deve seguire un andamento “lento – veloce – lento – veloce – lento – lento.” Così vengono organizzati i diversi esercizi che, rispetto a quelli previsti per gli adulti, lasciano maggior spazio all’inventiva.
Dopo averli posti in cerchio, in modo da dare ad ognuno di loro un posto importante e unico, si procede con le presentazioni. In questo modo si entra nell’ambito della conoscenza, offrendo a tutti il giusto tempo per adattarsi. Il primo vero esercizio, poi, ha un ritmo veloce ed è rappresentato dal battere le mani. Un’attività che i più piccoli seguono senza problemi perché composta da ritmo e variazioni.
Solitamente si parte da seduti, con le gambe incrociate. In questo modo viene stimolato il contatto visivo, permettendo l’osservazione del gruppo e guidando i bambini lentamente nel percorso.
Per quanto riguarda le risate, invece, queste devono essere costruite insieme all’insegnante. In questo modo, oltre a tenere il controllo educativo, si ottiene la sana stimolazione della sequenzialita’ logico-temporale.
Al termine di una risata, poi, succede sempre un periodo di silenzio dove subentra il rilassamento. E’ importante, infatti, insegnare ai più piccoli l’arte del restare in ascolto. Una pratica che devono rivolgere verso se stessi e, ovviamente, anche verso gli altri.
Come e dove praticare lo Yoga della risata
L’elemento essenziale dello Yoga della risata è la condivisione. Il che vuol dire che deve essere svolto in gruppo per poter esprimere tutte le sue effettive potenzialità. Molti esercizi, infatti, acquistano un valore e un’efficacia proprio perché scaturiscono dall’interazione.
Questo vuol dire che praticare la disciplina in casa e da soli non ha molto senso.
Dove seguire, dunque, dei corsi? Sicuramente all’interno dei così detti Club della risata. Per trovare i migliori o quelli più vicini alla propria città è sufficiente iscriversi all’Associazione Yoga della risata, fondata da Laura Toffolo e Simonetta Marchionni nel 2008.
Caratteristica peculiare di questa realtà è l’aspetto gratuito delle sedute organizzate all’interno dei Club o, comunque, una richiesta di un pagamento simbolico pari a pochi euro.
Limiti e scetticismo
Nonostante il grande successo riscosso dallo Yoga della risata, la pratica ha sollevato qualche scetticismo. Il più importante riguarda, senza alcun dubbio, gli effetti positivi su alcune condizioni fisiche ed emotive ben precise come, ad esempio, la depressione. In questo caso molti studiosi hanno evidenziato la mancanza di un’analisi e ricerca approfondita.
Dati che, in questo senso, sono fondamentali per stabilire quanto la pratica sia in grado d’intervenire in modo positivo e risolutivo in alcune condizioni.
In questo caso, dunque, l’ambiente medico invita sempre alla cautela nel timore che alcune mode possano essere considerate come una sorta di panacea sostitutiva alle cure tradizionali.
E’ indubbio, comunque, che ridere, o imparare a farlo, non presenti degli effetti negativi. Importante è che tutto venga collocato nella giusta dimensione. In questo caso, dunque, lo Yoga della risata può essere approcciato come una pratica di sostegno, capace di concedere importanti minuti di leggerezza a chi, magari, sta affrontando un periodo di profondo stress psico-fisico.